L’avversario di domenica: la Sampdoria

La Roma affronta la Sampdoria in una partita difficile e decisiva, sia per curare una già buona classifica, sia per ambire al primo posto, con la Juve che va a Reggio Emilia nella tana del Sassuolo e  con il Napoli che ha un avversario meno ostico come il Palermo, che potrebbe essere avvantaggiato dal (ennesimo) cambio di allenatore.  Il primo discorso da fare è sull’atteggiamento da tenere: non vorrei che iniziassimo a pensare che la vittoria sia cosa dovuta o comunque un gentile omaggio. Se ci aspettiamo di affrontare un avversario molle, portato alla sconfitta sicura, ci sbagliamo di grosso. Domenica la vittoria va conquistata minuto per minuto, centimetro per centimetro. Quindi innanzitutto è fondamentale avere la giusta grinta per un avversario tosto in uno stadio inospitale. Questo non vuol dire che dobbiamo perdere la testa, fare falli duri e sfogarsi in proteste esagerate. Questo vuol dire che è una partita difficile… Alla portata…. Ma difficile. Quindi agonismo sì, fair play sì. Tatticamente il nostro gioco si deve sviluppare sulla linea di quello che abbiamo sviluppato fino adesso. Facciamo il nostro gioco: pressing-recupero-possesso-tiro-pressing-recupero. Più recuperiamo alti il pallone, più possiamo creare occasioni gol, segnare e risegnare. Loro faranno pressing. E’ importante uscire puliti col pallone dalla difesa attraverso passaggi con pochi tocchi (2/3 al  massimo). E’ una di quelle partite che a fine campionato pesano sulla classifica: è importante in difesa tenere senza cedere. Se ci saremmo allenati seriamente durante la settimana, in campo si va solo per raccogliere i frutti del lavoro svolto. C’è bisogno del massimo impegno. I giocatori si devono far guidare dai nostri soliti grandi tifosi che, sono sicuro, affluiranno in massa al Marassi.

I doriani giocano con un 4-3-1-2, con B. Fernandes bravo dribblomane dietro a Muriel e Quagliarella. Loro non partiranno difensivi, ma vuoi per rispetto nostro, vuoi per la nostra maggiore qualità tecnica, ripiegheranno.  In questo caso bisogna stare attenti ai loro contropiedi. I blucerchiati sono soprattutto veloci con Muriel (ma anche con Quagliarella), lanciati dal playmaker Torreira. Il loro gioco si sviluppa soprattutto centralmente, ma non disdegnano le fasce, dove i terzini (Bereszynski e Regini), si possono appoggiare sugli estremi ai lati del rombo di centrocampo (Barreto a destra e Linetty a sinistra).  Loro soffrono il pressing alto, soprattutto con i centrali (Skriniar e Silvestre). Va marcato anche il playmaker Torreira. Ricordiamoci questa regola d’oro: a volte fare 2 metri in avanti per anticipare o mettere pressione all’avversario, significa non farne 20 per ripiegare indietro. Ci sarà comunque da ripiegare: non molliamo e rincorriamo l’avversario. E’ una partita che si sblocca andando a prendere palla alti. Ricordiamoci che abbiamo una buona punta come Dzeko e un buon fantasista come Perotti (o El Shaarawi), ma se non riusciamo a tirare, proviamo anche il tiro da fuori. Puggioni con il campo ha acquistato fiducia, ma è nelle nostre possibilità vincere anche largamente come abbiamo fatto in Coppa Italia.

Campo difficile per avversario e tifo caldo, noi l’abbiamo  già battuto 2 volte e abbiamo maggiore qualità, ma solo se mostriamo un grande cuore, possiamo vincere la partita. Andiamo a vincere! Daje Roma!

 

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