L’avversario di giovedì: il Lione

La Roma affronta il Lione in casa per il ritorno degli ottavi di Europa League (andata 4-2 per il Lione). Siamo chiamati ad una vittoria difficile, ma comunque nelle nostre possibilità, se giocheremo come abbiamo dimostrato in questa stagione. Il primo fattore che serve è un Olimpico pieno e straripante di entusiasmo, ma anche se non fossi così, chi va allo stadio deve tornare a casa senza voce. Questa seconda partita con i lionesi si presenta come una sfida a due facce. Ci si può aspettare che in alcune fasi l’avversario faccia pressing e gioco d’attacco o difesa e contropiede. Nel primo caso bisogna essere bravi a costruire il gioco con pochi tocchi o in alternativa lanciare su Dzeko. Il pressing è una coperta corta, più uomini sono nella nostra metà-campo, meno ce ne saranno in fase difensiva. In questi casi si possono creare occasioni, segnare e risegnare. Per la maggior parte del tempo faranno difesa e contropiede. Bisogna essere bravi a chiuderli nell’angolo con pressing-recupero-possesso-tiro-pressing-recupero. Se giocheremo costantemente così, riusciremo a essere pericolosi, segnare e risegnare. Non dobbiamo avere la frenesia del gol. Se ben condotta la partita, i gol possono arrivare anche negli ultimi 15 minuti, comunque prima segniamo e meglio è. Inutile che vi ripeto quant’è importante la presenza di tanti tifosi romanisti. Io sarò presente. La Roma chiama? Io rispondo presente. Agli altri la risposta che la loro coscienza gli suggerisce. Il boato dell’Olimpico, anche senza i duri e puri, può guidare la Roma a vincere questa doppia sfida.

L’Olympique Lyonnais gioca col 4-3-3, anche se in fase offensiva con lo spostamento di Tolisso in attacco si trasforma in 4-2-3-1. Ripeto: non diamo per scontato nessun atteggiamento. Possiamo aspettarci da loro sia un atteggiamento offensivo, che difensivo. Bisogna essere bravi a comportarsi nel modo giusto con ogni schieramento avversario, come già ho detto prima. Gli attaccanti sono portati ad accentrarsi. Bisogna stare attenti lì, ma non bisogna nemmeno lasciarli incustoditi sulle fasce. Gonalons è il playmaker, con Mammana anche lui bravo nel controllo palla. Mapou o Diakhaby sono i meno bravi. Se pressati, possiamo rubare palla facilmente in zona d’attacco. Il terzino destro titolare era Rafael (più offensivo), ma ultimamente sono salite le quotazioni di Jallet (più difensivo e ragionatore). Può essere attaccato dal nostro Emerson o dal nostro attaccante, ma bisogna essere capaci di attaccare anche Morel con Bruno Peres o con il nostro attaccante sulla nostra fascia destra. Esterno offensivo destro può giocare Fekir (vero tornante, portato ad accentrarsi) o Ghezzal (più centrocampista, nel Siena col vizio del gol). Vanno curati entrambi, come va curato Valbuena (dribblomane e assistman di esperienza). Il giocatore più pericoloso là davanti è Lacazette, che torna indietro per costruire l’azione offensiva, ma è anche buon finalizzatore: ci vuole massima attenzione.

Ci vuole attenzione, concentrazione, grinta e calma dei forti dal primo minuto al fischio finale. Tutti i romanisti sono chiamati all’impresa difficile, ma possibile. Andiamo a vincere 2-0, 3-1 o con maggiore distacco! Daje Roma!

Giordano Sepi

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