L’avversario di giovedì: il Torino.

Il Filadelfia e la sua magia. Non si può fare un articolo sul Torino, senza parlare del grande Torino degli anni ’40, capace di vincere 5 scudetti di fila e di rimanere imbattuto per 6 anni di fila al Filadelfia. In questo storico stadio (restaurato da Urbano Cairo, l’attuale presidente del Torino, nel 2017), il Torino dimostrava ogni domenica che era la squadra più forte d’Italia, la nazione all’ epoca due volte campione del mondo (1934 e 1938). Purtroppo l’aereo che cadde nell’ormai tristemente famosa Superga un anno prima della nascita della Coppa Campioni, significò la morte di tanti grandi giocatori e segnò in modo definitivo la fine del Grande Torino. Il Torino prese la sua momentanea e bellissima rivincita col destino con lo scudetto del 1975-76 con un’altra favolosa squadra. Ma questa è un’altra storia.

Il Torino di oggi si trova in piena zona retrocessione. Ha un buon attacco, ma una mediocre fase difensiva. Per questo, mentre scrivo, i tori granata sono in ritiro per preparare la nostra partita e forse Giampaolo (l’allenatore) sta pensando di cambiare formazione e passare dal 532, a cui sono più abituati, al 4312, che conosce meglio. In realtà, le differenze sono minime, invece di fare la diga in difesa con un uomo in più (532), l’uomo in più ce l’hanno a centrocampo (4312).

Il 532 di Giampaolo

Se invece dell’aspetto tattico, cerchiamo di prevedere l’atteggiamento. Sicuramente Giampaolo è un allenatore a cui piace giocare a viso aperto la partita, certamente le tante mazzate prese quest’anno possono suggerire un atteggiamento più difensivo.

Alla fine, il discorso riguarda noi: se ci crediamo davvero forti, queste partite bisogna comandarle, sbloccarle il prima possibile e chiuderle in modo perentorio.

La costruzione. Costruiscono o sul terzino sinistro, Vojvoda [(destro e adattato al ruolo, quindi potrebbe giocare Murru (sinistro)] o su Singo, il terzino destro, di piede destro, che al momento è il giocatore più pericoloso. Nè Meitè, nè, Rincon, nè Linetty sono playmakers e, se facciamo bene il pressing, possiamo guadagnare palla in zona offensiva. Di solito si affidano o a Rincon o a Meitè. Quest’ultimo è molto possente, non con un ottimo controllo palla, se lo pressiamo, possiamo rubare palla in zona buona per noi.

La fase offensiva. L’altra mezzala, Linetty, è soprattutto pericoloso con gli inserimenti senza palla. Le due punte sono i giocatori più forti dei tori granata. Belotti è bravo con entrambi i piedi, fortissimo sia nel dribbling e tiro, sia con il colpo di testa, sia quando cerca il fallo spalle alla porta. L’altra punta potrebbe essere Bonazzoli (sinistro come Zaza). Giovane, con molta voglia di farsi vedere. Stiamo attenti quando partendo da destra, va verso il centro per tirare con il sinistro.

Meitè e N’Koulou sono bravi sui corner, quando si appostano sul primo palo. Sui corner marcano a zona (male). Dobbiamo approfittarne.

Senza dubbio, non dobbiamo approcciare con lo spirito di un’amichevole: 1) l’avversario per tradizione mette in campo sempre tutto; 2) viene da un periodo duro e vuole dimostrare qualcosa; 3) già ha messo in grande difficoltà l’Inter e la Juventus. Quindi dobbiamo giocare col sangue negli occhi per metterli sotto e domarli. Daje Roma!

Giordano Sepi

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