Sporting-Roma 3-2 e il Nizza.

In generale, siamo stati insufficienti, ma abbiamo giustificazioni: il fastidio della tattica tipica portoghese dei biancoverdi con una fitta tela di passaggi e dell’atteggiamento con continui falli in fase difensiva e facilità nel cadere in fase offensiva, con l’arbitro più pronto a punire noi che loro. Poi hanno cominciato anche a provocarci. Si sono scatenate diverse risse. Anche il sempre calmo Cristante ha perso la sua flemma. Il nervosismo non ci ha aiutato. Il risultato è stata la logica conseguenza.

Meglio perdere così nella prestagione in una situazione che potrebbe riverificarsi anche in Serie A. Noi però abbiamo una carta in più da giocare: il n.21. Dybala ha infatti declinato l’invito di Totti per la 10 e giocherà con lo stesso numero dell’Argentina, dove a occupare la Diez c’è Messi.

Un capitolo bisogna aprirlo sulla maglia n.10 della Roma. La scelta di ritirare la maglia è stata giusta. Costacurta ha ragione quando dice che la consuetudine americana di ritirare le maglie dei giocatori più importanti della storia del club è giusta. La n.10 è Totti e deve morire con lui. Poi è anche vero che il sogno di tutti i ragazzini è la n.10. O almeno ai miei tempi era così. La decisione di rimetterla in gioco appartiene soltanto a chi la portava con tanto onore e soltanto a lui, ossia Francesco Totti. Vedremo poi come si evolverà questa storia.

Lo Sporting è passato in vantaggio su rigore ed è poi stato pareggiato da un corner molto velenoso del nostro Capitano deviato da un loro difensore. Poi nel secondo tempo lo stesso difensore, sui sviluppi sempre di un corner ha segnato il momentaneo 2-1. Pareggiato da un bel destro di Lorenzo servito da Abraham. Infine hanno vinto grazie a Tabata su una nostra distrazione in costruzione. In generale, in fase difensiva e in costruzione siamo stati molto difettosi. Il migliore dei nostri è stato il Capitano. Adesso concentrati sul Nizza

Nizza è la città in cui è nato Garibaldi. Nonostante adesso Nizza faccia parte della Francia, per lungo tempo, i nizzardi si sono sentiti liguri e Giuseppe Garibaldi si sentiva ligure e quindi italiano. Nel 1860, un anno prima dell’Unità d’Italia, Nizza venne ceduta ai francesi in onore dell’alleanza della Seconda Guerra d’Indipendenza (1859).

Garibaldi ha avuto un ruolo fondamentale nel Risorgimento italiano, ma purtroppo tante decisioni politiche gli passarono sopra la testa. Come nella terza guerra d’Indipendenza (1866), quando dovette ritirarsi per gli accordi di pace e lui era a Bezzecca nel Trentino (l’Italia conquistò il Trentino solo nella Grande Guerra del 1915-1918). Come per i vari accordi che i Savoia fecero col Papa, mentre Roma, capitale d’Italia, era il suo grande cruccio. Morì a Caprera, in Sardegna, con Roma Capitale d’Italia. Ma il suo mito sopravvisse alla sua morte e ancora oggi ha tanti nemici, tra coloro che credono (spesso senza prove) che i Borboni governassero in modo democratico un Sud evoluto.

La realtà era molto diversa. Purtroppo è un’abitudine umana e sbagliata dare la colpa a fattori esterni di propri difetti come l’arretratezza del Sud. Subito dopo il successo della Spedizione dei Mille, i Borboni aiutarono i briganti, che non sono un esempio positivo, anzi dai briganti è poi nata la malavita meridionale: un cancro che aumenta i problemi del Meridione

L’Olympique Gymnaste Club Nice fu fondato nel 1904, è uno dei club fondatori della Ligue-1 e ha vinto il campionato 4 volte negli anni ’50 (50-51, 51-52, 55-56, 58-59). La sua maglia è rossonera, quindi c’è la possibilità che la Roma giochi con la maglia bianca. Ha una grande rivalità con l’Olympique Marsiglia, anche violenta come si è visto dall’ultimo derby.

Sono arrivati quinti nel 21/22 e parteciperanno quindi alla Conference League. Hanno una grande difesa (come d’altronde lo Sporting) e un’ottima punta come Dolberg, ex-Ajax e nazionale danese.

Si può vincere. Daje Roma!

Giordano Sepi

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