Juve-Roma 1-1 e Monza

La Juve ha giocato meglio e meritava di vincere. Migliore dei loro Miretti. Una sorpresa la Juve e una sorpresa il giovane juventino: talento e sportività. Gli episodi su cui reclama la Juve sono però ridicoli.

Il mani di Smalling dopo la scivolata in realtà non c’è ed è un effetto ottico beffardo. La palla viene mandata da Cristante in corner. Basta vedere le immagini da altre angolazioni. Il mani di Smalling su contrasto aereo con Vlahovic è considerato involontario perché il difensore centrale ha la visuale coperta da Ibanez. Almeno così mi hanno spiegato.

Abraham si prepara al pareggio dopo una bellissima volée di Dybala.

La Roma ha giocato male. Il primo tempo è stata una sinfonia delle zebre con quello splendido gol pronti via di Vlahovic su punizione. La Roma sente troppo questa partita. Era quello che speravo di evitare, cercando di calmare i nostri. E’ anche vero che senza Zaniolo la Roma non riesce a uscire facilmente dal pressing e a ribaltare il campo.

Dovremo lavorare su nuovi meccanismi tattici per uscire dal pressing ed essere più pericolosi in fase offensiva. Un problema che sta diventando strutturale per i lupacchiotti. Sono problemi su cui dovrà lavorare specialmente il nostro condottiero, José Mourinho.

Se, prima della partita, puntavo a vincere, poi, per come è arrivato questo pareggio, è stata una partita che ci carica per affrontare al meglio il Monza.

La partita con la Juve è stata l’occasione per parlare di Gianni Agnelli, un grande imprenditore e un grande sportivo tra gli anni ’60 e gli anni ’80. All’inizio degli anni ’80 si fece largo nel mondo economico italiano, poi nel calcio e infine nella politica un altro grande personaggio della storia italiana attuale come Silvio Berlusconi, ora presidente del Monza.

Come ho già scritto quando parlai del Milan, è un personaggio controverso della storia italiana, su cui non mi sento di dare un giudizio definitivo. Non bastano 4 righe per parlare delle mille sfaccettature di Silvio. E’ stato con il Milan il presidente più vincente della storia, ma è stato anche accusato di favoreggiamento della prostituzione, di mafia e insomma di far parte di un sistema che negli anni ’80 si basava sulla corruzione e sul debito (quei rapporti interpersonali del tipo “Se mi voti, ti trovo il lavoro” che ha spiegato benissimo quel geniaccio di Zalone in “Quo vado”), ma che attualmente mi sembra anacronistico.

Se parlo di anacronismo per Berlusconi, cosa dovrei dire dei suoi alleati razzisti, omofobi e che parlano di devianze da curare con lo sport? Badate bene, non penso che l’Italia al momento corra un pericolo di fascismo, ma, con il presidenzialismo, la destra metterà le basi per un accentramento pericoloso dei poteri che andrebbe a incasinare (come un piccione su una scacchiera) quella serie di fragili equilibri costituzionali che hanno difeso l’Italia dal pericolo autoritario.

Pericle: personaggio storico, simbolo della democrazia ateniese.

Cos’è la modernità, il progresso? E’ prendere il meglio dal passato e riproporlo con cose nuove. La democrazia ha tanti difetti, ma è il sistema meno brutto esistente, come diceva Platone. La democrazia mi riporta al Partito Democratico. Credo nell’europeismo, nell’autodeterminazione delle scelte sessuali (quando non toccano i minori, sono consapevoli e condivise), in una società multiculturale e multirazziale che già l’Italia è nei fatti. Certamente il Partito Democratico ha dei difetti. Ma è il partito meno brutto esistente: unico argine alla destra.

Allo stesso modo, Mourinho non deve inventarsi nulla di nuovo, ma attraverso le sue idee, la sua esperienza trovare le soluzioni ai problemi in costruzione e in fase offensiva. E’ questo il progresso. La Roma deve essere progressista in questo senso. Una delle basi della democrazia ateniese era la responsabilità di servizio dei politici ai cittadini (una responsabilità morale doverosa per un governante come ricorda spesso Papa Francesco). Il concetto di servire che ci riporta all’altruismo. Forse la soluzione giusta anche per la fase offensiva della Roma.

Stroppa mette in campo il 352 che diventa 532 in fase difensiva. Sono molto offensivi e gli piace tenere palla, in particolare in casa. Sono talmente offensivi che i due centrali difensivi esterni in teoria sarebbero dei terzini (Marlon e Carlos Augusto). In fase di pressing si mettono a uomo con i loro esterni sui nostri esterni.

La fase offensiva. Sono molto bravi con Birindelli sulla destra, con cui attaccano principalmente e con Molina, da non confondere con l’ex-Udinese, attualmente all’Atletico Madrid sulla sinistra, Petagna è un vero uomo d’area, specialmente forte di testa. Caprari è bravo quando parte da sinistra e o tira a giro di destro o fa l’assist al centro sempre di destro.

La costruzione. Sensi (o Barberis) è il playmaker con Valoti che lo aiuta nella costruzione e con Filippo Ranocchia (o Colpani) che si inserisce in fase offensiva. Provano di solito a costruire con il passaggio di Sensi per Carlos Augusto o Marlon che avanzano sul loro lato. In alternativa Caprari e Petagna tornano indietro per aiutare.

Difendono a uomo sui calci d’angolo con Petagna davanti al primo palo.

Un animale feroce ferito non va mai sottovalutato. E questo è il Monza. Una buona squadra in cerca del primo risultato utile in Serie A. Il compito è arduo, ma se progrediremo nel gioco, possiamo passare una bella serata. Daje Roma!

Giordano Sepi

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