Udinese-Roma 4-0 e Ludogorets.

Tutti ampiamente insufficienti. Abbiamo sbagliato tutto. La Roma non aveva giocato bene nelle prime partite e non aveva comunque mai perso. Domenica è arrivata la sconfitta. Pesante. Meritata. Facciamo i complimenti all’Udinese, dal canto suo ottima, con un bravissimo allenatore e che ha giocato benissimo. Ma la Roma non può (E NON DEVE) essere nemmeno quella di Udine, a prescindere dall’atteggiamento tattico che sia di attacco o contropiede.

Abbamo cercato di recuperarla. Abbiamo fatto cambi molto offensivi. Ma poi abbiamo attaccato a testa bassa e l’avversario ci ha riservato un duro KO. Contrariamente, se ci fossimo accontentati di perdere di misura, non sarebbe stato un atteggiamento confacente col mio carattere. Non mi sarebbe piaciuto.

Non si può nemmeno fare i maestrini e insegnare a professionisti che se un giocatore è in corsa, va passata sulla corsa e se un giocatore è fermo, va passata sui piedi (uno dei tanti errori che abbiamo fatto per tutto l’arco della partita e che ho preso ad esempio come errore veramente elementare). Adesso facciamo come insegna De Giorgi nella pallavolo. Pensiamo alla prossima palla. Pensiamo al Ludogorets. Voltiamo pagina.

Già quando affrontammo il CSKA Sofia, parlai della politica nell’Est Europa. Questo è interessante soprattutto adesso con la guerra in Ucraina con gli ucraini accusati di nazismo dai russi. Ma è giusta questa definizione? In realtà, nell’Est Europa la Russia è nostalgica del comunismo (e quindi antifascista) solo per l’iconografia riguardante in particolare la bandiera con la falce e martello e quindi per il mito imperiale della Russia e dell’URSS, ma poi la battaglia non è tra i valori del comunismo e i disvalori del nazismo, ma è molto più un problema di nazionalismo.

Infatti, l’antifascismo russo nasce dalla Grande Guerra Patriottica (la seconda guerra mondiale), non da rivendicazioni sociali come per noi occidentali è il comunismo e il socialismo. E’ vero che gli ucraini più estremi usano simbologie naziste, ma poi nella pratica l’Ucraina sta difendendo i valori europei, spesso di sinistra, come i diritti civili, umani e democrazia. La storia ha voltato pagina.

Sul piano della guerra, la situazione è che i Russi stanno subendo la controffensiva ucraina e non riescono a conquistare interamente nemmeno il Donbass. Adesso con la controffensiva in atto l’Ucraina (e gli USA) deve decidere quando fermarsi. Per evitare il circolo vizioso di odio, morte e guerra. Si dovrebbe prendere in considerazione anche l’idea di non umiliare totalmente la Russia.

La guerra più importante si sta combattendo ai piani alti del Cremlino. L’ultimo a lasciarci le penne è stato Maganov, dirigente della Lukoil, la più grande azienda petrolifera russa e una delle più grandi del mondo. Nei primi giorni dell’invasione russa, la Lukoil aveva fatto uscire un comunicato contro la guerra. La versione ufficiale russa è che Maganov è caduto dalla finestra (in pratica come Pinelli). Ma chi ci crede? Falchi e colombe in modo sotterraneo si stanno facendo la guerra. Io sto dalla parte delle colombe. Le conseguenze di questa guerra saranno vitali (o mortifere) per la guerra in Ucraina, per la Russia e per il mondo. La Russia sta voltando pagina.

Ma c’è una luce. L’eredità di Gorbachev. Quanto sono cambiati la Russia e il mondo dopo Gorbachev? Lui ci guardava come un padre che vorrebbe lasciare i propri figli nel modo migliore possibile: nella pace e nel benessere. Tutta la sua attività politica è stata concentrata su questa Mission, fin dall’incontro con Reagan a Reykjavik che ha posto fine all’incubo di una possibile guerra nucleare. Adesso una guerra nucleare è un’ipotesi plausibile. Allora lui ha fatto l’ultimo atto politico. E’ morto. E noi ci siamo ricordati delle sue riforme (perestrojka), della trasparenza (glasnost), della democrazia e della pace. La sua eredità appartiene principalmente alla Russia, ma poi va anche oltre i confini. E un mondo di pace, una Russia democratica, libera, deve essere il dovere degli attuali governanti russi. Il mondo deve voltare pagina.

L’allenatore slovacco Simundza dispone il 4231. Squadra furba che si fa anche attaccare e poi gioca di reazione, in particolare in contropiede. In fase difensiva si mettono col 442 con Cauly o Rick seconda punta.

Sono una squadra che gioca di reazione, sta a noi (e soprattutto a José) decidere se dominare la partita o lasciarli salire, per poi colpirli in contropiede.

Costruiscono sul terzino destro, Cicinho o Karncnik, o sul playmaker Shaw. L’altro mediano è il polacco Pietrowski, forse un po’ falloso, in alternativa gioca Yordanov, che è bravo nel recupero palla e con l’inserimento senza palla.

I trequartisti. Tekpetey, Rick e Despodov sono 3 ali destre, con il destro come piede preferito e si possono scambiare di posizione. Di solito, cominciano con Despodov come ala sinistra, che è il giocatore più talentuoso: bravo con il cross alto, insidioso con le punizioni da centrosinistra e con un buon tiro anche col sinistro. Caluy centrocampista offensivo centrale e Tekpetey ala destra. Attenzione al lato destro quando Tekpetey innesca Rick su quel lato. Tekpetey è bravo anche col tiro da fuori. L’arma principale di Rick è il filtrante.

La punta centrale. Tissera è una punta centrale non tipica. Centravanti di manovra. Bravissimo quando servito con filtranti in contropiede. Veloce. Non molto alto: 1.73. In alternativa possono giocare con Igor Thiago come punta centrale: n.9 di 1.88, artiglieria pesante con buona qualità tecnica.

Sui calci d’angolo, marcano a zona.

Penso che è una partita che possiamo dominare, ma poi dipende dai ragionamenti di Mourinho la migliore strategia da mettere in campo. E’ comunque una partita che possiamo portare a casa anche abbastanza facilmente, se giocheremo come sappiamo. Daje Roma!

Giordano Sepi

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