Roma-Betis 1-2 e Lecce.

Forse abbiamo ingigantito troppo il Betis e ci siamo impauriti. Poi è anche vero che la Roma era passata in vantaggio con il rigore di Dybala (bravissimo a guardare il portiere fino all’ultimo). Dopo 6 minuti, prendiamo il pareggio con un tiro da fuori a mezza altezza di Rodriguez. 1-1.

Nel secondo tempo, la partita va avanti con la Roma dominante, ma è un dominio sterile: poche occasioni ed è forte il loro portiere che, non a caso, si chiama Bravo. E poi arriva la beffa, _Un gol completamente random con loro che mettono quel centesimo in più di lucidità, tecnica e CULO quando noi siamo tanto stanchi. 1-2. Bravi loro. Ora è dura.

In questo momento dobbiamo essere razionali ed equilibrati. Adesso dobbiamo pensare almeno a pareggiare a Siviglia e vincere le altre due per qualificarci almeno ai sedicesimi. In questo caso, ci sarebbe anche la matematica per andare direttamente agli ottavi con qualche risultato a favore. Possiamo puntare ai sedicesimi, in cui potremo affrontare una grande d’Europa. Adesso comunque dobbiamo essere concentrati a passare in Europa.

Parlare del palcoscenico europeo ci dà modo di parlare del vertice in questi giorni a Praga della Comunità Politica Europea. Si tratta di una riunione di 44 paesi, tra cui molti al di fuori dell’UE. Ma qual è la visione di Altiero Spinelli e di Marco Rossi? Quali sono gli obiettivi dell’Europa? L’Europa è un atto politico unico nella storia dell’umanità. La sua nascita è dovuta alla volontà razionale, consapevole e autodeterminata di paesi ad unirsi per diventare insieme più forti, per diffondere diritti umani, civili, pace e solidarietà tra i popoli.

Nel corso della sua storia, l’Europa ha avuto diversi leaders che hanno portato avanti queste idee come Olaf Palme, Willy Brandt, Adenauer, Kohl, Mitterand, Chirac, Sanchez e anche Craxi e Berlinguer (ricordiamoci che Altiero Spinelli era un eurodeputato del PCI). Adesso l’Europa è un player importante internazionale ed ha un ruolo importante nel portare avanti i suoi valori, proprio quando questi vengono messi in discussione. Sto descrivendo da due anni la guerra in Ucraina e adesso c’è tensione scatenata anche dalla Corea del Nord nell’Estremo Oriente. La visione dell’Europa ha come prima mission la pace. Questo è l’obiettivo originario dell’UE. Poi, attraverso la diffusione di un complesso politico sovranazionale che parte dall’Europa e si completa con tutto il pianeta, si arriva alla pace mondiale, la worldpeace. Che motivo hanno Armenia e Azerbaijan di contendersi il Nagorno Karabakh, se fanno tutti parte di uno stato più grande chiamato Europa?

Kim Jong Un (presidente nordcoreano) e Moon Jae In (presidente sudcoreano) piantano insieme un albero. Come sono lontane queste immagini? Eppure il mondo, l’Estremo Oriente e le Coree hanno bisogno di tornare a queste immagini di pace, equilibrio, razionalità e armonia.

Sembra anacronistico parlarne adesso quando c’è una guerra in Ucraina che può finire solo con il ritiro della Russia da quel paese e con il vento della guerra che ha ricominciato a spirare in Estremo Oriente. E’ per questo che l’Europa deve avere un ruolo in questi teatri che non può essere altro che un ruolo di mediazione (soprattutto in Estremo Oriente).

Nel corso del tempo, l’idea di Europa si è evoluta e adesso l’Europa per vicinanza e per azione attiva diffonde anche diritti civili e umani ed è importante, sotto questo aspetto, che anche i politici iraniani ragionino su questi aspetti.

I giocatori iraniani con giubbotto nero in segno di lutto per le tante uccisioni del Regime iraniano.

L’Europa è sicuramente un veicolo per la pace e i diritti, ma allo stesso modo lo è lo sport. E’ importante che gli atleti escano dallo loro gabbia dorata e facciano sentire la loro sincera voce come ha fatto la nazionale iraniana. Anche l’Italvolley femminile è importante. Esempio multiculturale, multirazziale e soprattutto una nazionale fortissima. Sarebbe bello vincere anche nel femminile guidati benissimo da Davide Mazzanti come nella pallavolo maschile, guidati benissimo dal grande Fefé De Giorgi. Fefé De Giorgi non ha mai nascosto di essere un uomo con valori anche al di fuori dello sport come la pace, la fratellanza e l’amore per gli animali, in particolare per il suo micio. nato a Lecce e tifoso leccese, ci dà modo di parlare del nostro prossimo avversario. Per conquistarci con la ragione e l’equilibrio un posto in Europa anche per il prossimo anno.

L’immagine di copertina di Fefè De Giorgi su Twitter.

Il Lecce di Barone mette in campo il 433. Giocano molto in verticale. In fase difensiva, si mettono col 4141.

Il playmaker è Hjulmand con Askildsen che gli dà una mano e Gonzalez che è il centrocampista più offensivo. La loro giocata preferita è il cross dal vertice alto dell’area sul secondo palo per il terzo attaccante, sono pericolosi specialmente con la connection Stefrezza-Banda, ma anche Banda va a cercare il cross col destro dal vertice sinistro dell’area (dal loro punto di vista).

Producono gioco in particolare sulla fascia sinistra con Gallo (o Pezzella) e Banda. Banda può anche fare un filtrante per l’imbucata di Ceesay. Di Francesco e Hjulmand spesso costruiscono direttamente col lancio lungo per Banda e Ceesay.

Quando temono l’avversario, rimangono con Gendrey e Gallo (o Pezzella) molto arretrati e sono molto pericolosi in contropiede per la velocità di Stefrezza (o Di Francesco), Ceesay e Banda.

Difendono a uomo sui calci d’angolo.

Adesso serve equilibrio e razionalità per l’Europa di quest’anno, del prossimo e perché sul piano politico l’Europa giochi il suo ruolo fondamentale per i diritti e la pace nel mondo. Davanti al nostro meraviglioso l’Olimpico dobbiamo porci l’unico obiettivo della vittoria. Daje Roma!

Giordano Sepi

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