Verona-Roma 1-3 e Ludogorets.

In un Bentegodi caldo, con entrambe le tifoserie fomentate, la Roma parte bene, ha anche un paio di occasioni per passare in vantaggio con Abraham. Il protagonista per loro è Dawidowicz. Il polacco, vissuto fin da piccolo in Italia, è nervoso: prima urla come un matto per una scivolata normale di Camara, poi segna (anche se c’è una posizione dubbia di fuorigioco di Henry davanti a Rui Patricio) e poi entra in modo assassino su Zaniolo. L’episodio chiave della partita.

Il Bentegodi inizia a fischiare pesantemente Zaniolo, ma lui gioca bene. Mady Camara (ottima partita) ruba palla sulla loro costruzione e serve Abraham che prende il palo, ma ciò porta Niccolò davanti alla porta vuota. 1-1. Nel secondo tempo, la Roma attacca, ma non è abbastanza incisiva finché all’88esimo arriva la purga di Volpato: un tiro da fuori, angolato, non molto forte, ma che beffa Montipò. Come si vede nella foto, Abraham lo ringrazierà perché l’inglese nel primo tempo s’era mangiato gol incredibili. Il risultato finale viene sancito da ElSha (il nostro dodicesimo uomo) che con un cucchiaino supera Montipò e poi deposita in rete.

Il giallo e il blu sono i colori dell’Hellas. Molto simili a questi colori è il giallo e l’azzurro della bandiera Ucraina. Veramente è difficile comprendere la tattica della Russia che porta al fronte centinaia di migliaia di soldati in Ucraina senza addestramento, male armati e poco motivati. Anche l’attacco alle centrali elettriche ucraine arriva troppo tardi, con l’Ucraina che distrugge la maggior parte dei missili lanciati. Poi c’è l’opzione nucleare, ma anche questa mi sento di escluderla, intanto perché alle armi nucleari servono dei componenti occidentali, ma soprattutto una bomba o un missile nucleare lanciato in Ucraina andrebbe a contaminare la stessa Russia.

Spero che tutti siano più razionali, in particolare la Russia, perché non si può assecondare un irrazionale e nemmeno dialogare. Forse l’unica strada è un capovolgimento del potere in Russia, data la sempre maggiore insofferenza del popolo e qualche segnale, a questo proposito, già c’è. In questo senso, i messaggi di pace che arrivano dalla Cina che vuole stabilità e pace per il mondo sono un ottimo segnale. La Russia non può fare nulla senza la Cina.

Affronteremo all’Olimpico un avversario bulgaro, di Razgrad, molto vicino all’Ucraina: il Ludogorets. E’ una partita che, per le nostre qualità e per l’ambizione di continuare il nostro percorso in Europa League, dobbiamo vincere.

Simundza schiera il 4231. Partiamo dal presupposto che a loro basta un pareggio, quindi faranno una partita specialmente d’attesa per poi provare qualche contropiede.

Il playmaker è Piotrowski, un po’ lento, ma bravo in fase difensiva.

Possono attaccare principalmente sulla loro destra con Witry (o Cicinho) che aziona in attacco Tekepetey o Rick.

Hanno una serie di trequartisti molto tecnici come Tekpetey, Cauly, Rick Jorginho e Nonato. Tutti molto bravi col filtrante in particolare sull’ala destra.

Deiev può essere schierato ala sinistra ed è molto bravo nei calci fermo. I corner li crossa sul primo palo dove o fanno la sponda per il secondo palo o tirano in porta.

Tissera e Igor Thiago sono attaccanti molto diversi. Tissera è basso, ma veloce, bravo sui filtranti e nei tap-in vicino alla porta. Igor Thiago è alto, potente, anche lui molto veloce.

Difendono a uomo sui calci d’angolo con 3 uomini a zona nell’area piccola.

Non è una partita facile. Affrontiamo un avversario che ci ha già battuti. Ma avremo al nostro fianco l’Olimpico. Siamo sulla strada giusta. Contro il Verona si sono visti buoni segnali come buoni segnali arrivano dall’Ucraina. La vittoria e la conseguente qualificazione è nelle nostre mani. Daje Roma

Giordano Sepi

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