Il Giappone e il Nagoya Grampus.

Adesso la Roma è impegnata in Giappone per due amichevoli. La prima sarà contro il Nagoya Grampus. Sarà importante soprattutto migliorare nella costruzione di gioco. Spesso la Roma non riesce a costruire palla a terra dalla difesa, sia perché l’unico bravo a costruire è Cristante, sia perché sui lanci lunghi difficilmente i nostri attaccanti hanno la meglio. Sarà quindi importante trovare le soluzioni a questo problema. Se vogliamo costruire da dietro palla a terra, devono migliorare in questa fase i difensori e anche Pellegrini deve tornare indietro a dare una mano. Ricordiamoci che quando l’avversario pressa è importante passarla in avanti, ma che per uscire bene dal pressing, la soluzione da manuale è il passing game veloce avanti-indietro-avanti, il triangolo e la ricerca del terzo uomo. Un’altra soluzione può essere il lancio lungo per Zaniolo e Abraham, ma questi due giocatori devono migliorare nella sponda.

L’allenatore del Nagoya, Kenta Hasegawa, schiera il 352 che in fase offensiva e di pressing diventa 3142. Il giocatore migliore è l’attaccante brasiliano Mateus Castro. E’ un leader dalla grande personalità, anche se può perdere le staffe.

Sulla schiena del Giappone, davanti all’Oceano Pacifico, si appoggia la città di Nagoya. E’ il terzo polo economico del Giappone. A Nagoya si può vedere un bellissimo castello di un figlio dell’imperatore e il centro pullula di posti in cui giocare a pachinko, un gioco d’azzardo giapponese. Nella provincia di Aichi, si trova anche la sede della Toyota, la più grande azienda del paese, che dà il nome anche al bellissimo stadio del Nagoya Grampus.

Nella provincia di Nagoya nacque anche Oda Nobunaga, l’uomo che riunì tutto il Giappone sotto il suo potere e lo pacificò. Sintomatico della cultura medievale giapponese un fatto della sua giovinezza. Lui diede in escandescenza e il suo Maestro, Hirate Masahide, si prese la colpa di tale comportamento e fece seppuku, si suicidò con la spada. Questo fatto dimostra due verità 1) Spesso un ragazzo difficile può diventare un uomo di successo. 2) Ammettere l’errore fa parte della cultura giapponese ed è un’azione che dovremmo imparare noi italiani, ovviamente senza ricorrere al seppuku, ma nemmeno senza accusare altri, insomma dovremmo imparare più spesso a chiedere “scusa”.

In generale, dalla cultura giapponese, gli italiani e gli europei, e per europei intendo anche i russi, hanno tanto da imparare. Abbiamo spesso detto che uno dei motivi per cui il mondo è andato avanti è stata la fiducia, ma prima della fiducia, serve l’ammissione dell’errore e l’intelligenza di cambiare strategia. Questo devono imparare anche russi e ucraini. I giapponesi sanno più di tutti cosa significa una bomba atomica. Il loro dolore sia di monito a tutti quelli che la vogliono lanciare.

Abbiamo molto da imparare dal Giappone. Per questo, dovremo affrontare il Nagoya con rispetto, mettendo in campo il massimo sforzo. Daje Roma!

Giordano Sepi

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