Bologna-Roma 0-0 e Bayer Leverkusen. L’Europa League è un traguardo possibile per noi, mentre l’Europa politica è un sogno di pace per tutto il mondo.

Partita da fine stagione contro un’ottima squadra, ma con entrambe le contendenti col pensiero a qualcos’altro. Il Bologna non ha più molto da chiedere alla stagione: si è salvata, ha fatto un campionato più che dignitoso e si avvia a chiudere a metà classifica. Noi con la testa al Bayer.

Mourinho ha fatto riposare la maggior parte dei protagonisti della Bayarena. Dybala è rimasto a Roma ed è in grande dubbio anche per la partita di UEL. Wijnaldum ha giocato molto bene 60 minuti. Bene anche Missori, Tahirovic, Zalewski, Bove e Solbakken. Bene la difesa. Cristante, per me, è stato il nostro migliore in campo. Ottimo in fase difensiva. Ha provato a costruire da dietro con lanci lunghi e ha preferito i passaggi diretti ai centrocampisti centrali, piuttosto che il banale passaggio agli altri difensori centrali. E’ la strada giusta.

La trasferta di Leverkusen è una tappa fondamentale per il nostro percorso in Europa. La finale di Budapest è un sogno che si può avverare. Se giocheremo con qualità, concentrazione e mettendo il piede nei contrasti, potremo poi trasferirci col pensiero alla capitale ungherese.

Parlando d’Europa, voglio affrontare questo tema anche sotto l’aspetto politica; Cosa aspettarsi dalla Turchia per l’Europa? Quali sono i problemi dell’Europa? Che cos’è l’Europa?

Kemal Kilicdaroglu è un grande leader. Il mio preferito per le elezioni in Turchia. Kemal può permettere alla Turchia di garantire diritti politici e di libertà d’opinione anche per quanto riguarda i curdi e sarà il modo per la Turchia per essere pronta per l’Europa, il che significherà un grande salto di qualità per l’economia e quindi per il tenore di vita di questo paese. D’altra parte, l’Europa può acquisire un paese laico, ma anche profondamente islamico, in modo da essere un mediatore e un interlocutore credibile in Medio Oriente e per il Nordafrica.

Attualmente il favorito è Recep Tayyip Erdogan, l’attuale presidente. Non stiamo parlando di una persona particolarmente democratica. Ha incarcerato oppositori politici e stampa libera. Nel quadro mondiale ha giocato un ruolo fondamentale nell’accordo sul grano con l’Ucraina. E’ molto probabile che vinca, ma, anche per lui, la strada è una sola: l’Europa. Scegliere l’Europa significa però fare dei passi decisivi sulla democrazia, la libertà e la questione curda.

Altro grande paese che vuole entrare in Europa è l’Ucraina. L’Ucraina si è guadagnata questo diritto, combattendo per la libertà, un valore alla base dell’Europa. In tempi diversi, io feci presente anche la necessità di questo discorso per la Russia, ma su questo pesa l’influenza degli USA. L’altro grande problema generale dell’Europa è avere una sola politica economica per economie tra di loro molto diverse.

Sono i due grandi problemi generici dell’Europa. Problemi di cui si può parlare ora, che i cosiddetti sovranismi, che possiamo definire più giustamente nazionalismi, sembrano sconfitti definitivamente. Non è mancanza di europeismo parlarne, ma un modo per esserne consapevoli e affrontarli.

Se l’Europa vuole essere un’interlocutore credibile per le nuove superpotenze (Cina, India e Brasile), deve essere autonoma dagli USA, in particolare se poi gli USA eleggono un presidente anche più fuori di testa di Donald Trump (situazione, come abbiamo visto, non del tutto improbabile).

Sotto invece l’aspetto economico, avere la BCE che decide i tassi per tutti, quindi un’unica politica economica, necessita che ci sia un solo debito nazionale e una sola politica fiscale. Non è possibile che il presidente faccia un balletto sincopato con la Deutsche Bank e poi con Bankitalia. Sicuramente la prima richiesta dei cosiddetti paesi frugali sarà abbassare almeno tendenzialmente il debito italiano, il che non significa aumentare le tasse o tagliare fortemente i servizi (tipo la sanità pubblica), ma basta metterci in testa di imparare dalla loro onestà e combattere seriamente la corruzione, ad esempio usando tutti i fondi del PNRR, il che mi pare la via più giusta e più condivisibile.

Il sogno dei padri fondatori. Il sogno di Altiero Spinelli, il primo vero ideologo dell’europeismo era che si partisse prima dall’Europa politica (di tipo federale) e poi si arrivasse all’Unione economica e si crucciava della direzione che avevano preso i tempi con i vari tipi di unioni europee economiche.

Adesso l’Europa economica è una realtà quasi completa (abbiamo già parlato di quello che manca), ma sotto l’aspetto politico siamo ancora divisi dai vari nazionalismi. In realtà l’Europa, come propulsore di pace nel mondo, non ha una dimensione geografica.

Può contenere il Commonwealth, l’Africa, l’India, il Giappone la Cina, Il Sud-Est asiatico, il Sudamerica. L’utopia è un governo mondiale che cacci via dalla storia la guerra, in grado poi di affrontare i grandi problemi del XXIesimo secolo: cambiamento climatico, esplorazione dello spazio, robotica e intelligenza artificiale. Il Governo Globale, come l’Europa, non è un impero che chiede la sottomissione dei popoli coinvolti, ma è una scelta libera, autodeterminata e consapevole dei singoli stati, quindi la forma politica non può essere altro che la democrazia.

Intanto la Roma dovrà andare alla BayArena, contro un’ottima squadra, in un clima ostile. La mentalità deve essere che stiamo sullo 0-0. Se segnassimo per primi, potremo poi gestire il risultato. Loro sono forti. Noi siamo meglio.

Il prepartita dell’andata è abbastanza esaustivo. Aggiungo solamente qualche osservazione.

Penso che sia probabile che giocheranno con un centravanti vero: o il ceco Hlozek, o l’iraniano Azmoun.

Stiamo attenti al movimento di Frimpong che può andare verso il centro o scendere sulla fascia, con Diaby o Adli che va ad accentrarsi. Possono anche scambiare di posizione l’esterno destro Frimpong con l’esterno sinistro Bakker. Per me, il ghanese-olandese è il migliore dei loro. Sarà importante il lavoro di Spinazzola e Zalewski, ma devono essere aiutati dai nostri centrocampisti.

Stiamo attenti anche a Tapsoba sui corner e i calci piazzati da cross in generale.

Ricordiamoci che Adli (che può giocare sia come attaccante destro che come falso 9) e Bakker (l’esterno sinistro) sono mancini come Diaby.

L’Europa deve contribuire a pace e democrazia nel mondo. La Roma fa scalo a Leverkusen per raggiungere Budapest (se Dio vuole). Sono entrambi missioni possibili. Daje Roma!

Giordano Sepi

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