Lazio-Roma 0-1. Roma o morte. La sfida di mercoledì di Nizza nel segno di Garibaldi.
La Roma ha conquistato il derby e la città. Nei prossimi giorni i romanisti avranno il predominio dello sfottò. Male la Lazio. Incapace di uscire con palla pulita dalla difesa (un grave problema).
“Roma o morte” diceva Giuseppe Garibaldi. Roma era il sogno di Garibaldi che più volte tentò di farla diventare italiana finche Vittorio Emanuele II non glielo proibì per non infastidire l’alleato francese e l’amico Napoleone III. Giuseppe Garibaldi si era già ritirato a Caprera in Sardegna, quando vide realizzato il suo sogno con i francesi che vennero impegnati dai prussiani di Bismarck in una guerra sanguinosa e i bersaglieri che entrarono nel centro di Roma dalla breccia di Porta Pia (1870), decretando la fine dello Stato della Chiesa e facendo diventare Roma la Capitale d’Italia. Proprio come il sogno e la visione di Giuseppe Garibaldi.

Le guerre fra francesi e tedeschi (i prussiani sono i capostipiti della Germania) erano molto frequenti in Europa. E fa riflettere che siamo a 80 anni di pace in Europa. Una pace che sta diventando sempre più precaria perché adesso dobbiamo confrontarci con l’espansionismo di Putin molto simile all’espansionismo di Bismarck.
La volontà di potenza tedesca (uso volontariamente un termine di Nietzsche, forse il maggiore ideologo della Grande Germania) si è trasformato nel tempo nella condanna alla Germania per il grave errore del nazismo. Anche su questo Putin dovrebbe riflettere. E la storia non condannerà solo Putin, ma anche tutti quelli che nel Cremlino hanno confermato le sue follie come Lavrov, il potentissimo ministro degli esteri, Peskov, Il portavoce, Petrushev, l’amico dai tempi del KGB, e Medvedev, il bellicoso ex-presidente russo.
Garibaldi riuscì per un breve periodo anche a liberare Roma nel 1848 e a fondare la Repubblica Romana, oggetto di studi per gli storici che ne riconoscevano la Costituzione innovativa con l’abolizione della condanna a morte e di grandi film in particolare del grande regista sulla cultura romana, Luigi Magni.
Uno dei triumviri insieme a Giuseppe Garibaldi era Giuseppe Mazzini che passò presto dalla visione dell’Italia repubblicana (una vittoria postuma) a quella della Giovine Europa, come si chiamava il suo giornale, che si occupava della libertà dei popoli europei. E adesso serve L’Europa Politica per sopravvivere alle follie russe.
Garibaldi nacque a Nizza. E’ stato decisivo per la storia italiana e anche per Roma che è il centro geografico e ideologico dell’Italia. Garibaldi si sentiva fortemente italiano anche prima che l’Italia diventasse entità statuale. Dai tempi in cui era solo un’espressione geografica come diceva sprezzante il diplomatico austriaco Metternich al Congresso di Vienna del 1821, che sancì il dominio delle monarchie assolute e degli Imperi. Un’espressione che è stata utilizzata da Putin per l’Ucraina.
Giuseppe si sentì tradito quando, con il Trattato di Torino nel 1860, si fece un accordo, nel più ampio quadro dell’alleanza tra Regno della Sardegna e Francia per la seconda guerra di indipendenza e Nizza divenne francese. E’ quindi uno strano gioco del destino che Nizza e Roma si incontrino mercoledì. Unite da questo glorioso personaggio storico.
Il Nizza ha perso l’ultima partita a Brest 4-1 ed è 12esimo in Ligue 1 ma non facciamoci ingannare. Il Nizza è una buona squadra con alcune buone individualità come Boudaoui e Boga. Un fattore sarà l’emotività storica dei clubs francesi capaci di infiammarsi in pochi minuti e anche spegnersi in altrettanti pochi minuti.

Il centrocampista più tecnico è Boudaoui, utilissimo nel giocare il corner in modo alternativo, portando palla fino all’area per poi fare il passaggio basso(come in occasione del gol di Peprah in Le Havre-Nizza 3-1). Dovranno lavorare bene su di lui Cristante e Koné.
In generale sono molto pericolosi sui corner e i calci piazzati da cross perché hanno 3 centrali difensivi molto alti (Peprah, Bah e Dante). Compito per i nostri centrali ma anche per il centravanti (Ferguson o Dovbyk) che deve stare a zona davanti all’area piccola.

O con Clauss, l’altro quarto di destra, che è anch’egli molto offensivo. Un duro lavoro per il nostro Angelino
Anche l’attaccante destro, Diop o Gouveia o Jansson, sono di piede principale destro, quindi con maggiore attitudine per il cross.
Il più forte in zona d’attacco è, l’ala sinistra, Boga, che è solo destro, quindi portato ad andare verso il centro per il suo spettacolare tiro a giro. Sarà compito di Hermoso tenerlo a bada.
La Roma arriva a Nizza con il gasometro al massimo per la vittoria nel derby
Ad una lettura superficiale può sembrare il solito derby che è stato deciso dall’episodio no da una parte (come il palo di Cataldi nel recupero) e dall’episodio sì dall’altra parte (come il gol di Lorenzo). In realtà Gasp ha preparato la partita meglio di Sarri con un pressing alto estenuante ed incisivo. Solo che appena recuperavamo palla, Sozza (l’arbitro) fischiava fallo per i laziali.

Così la partita non prendeva ritmo e la Lazio, usufruendo di queste punizioni, poteva far partire l’azione d’attacco. Esemplare l’esempio di Guendouzi che sulla tre-quarti romanista si butta platealmente e Sozza, non distante, vede il fallo. L’unica occasione in cui Sozza non ha premiato l’ennesimo tuffo dei laziali, in questo caso di Nuno Tavares, è arrivato l’assist di Matias e il colpo di biliardo di Pellegrini. Palla in buca d’angolo e vittoria per la Roma. Sono molto contento per Lorenzo che sta riacquistando la simpatia di tanti tifosi romanisti a cui, non si sa per quale motivo, stava antipatico.
4a Giornata Serie A | Primo Tempo | Secondo Tempo | Risultato Finale |
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La Roma ha poi continuato ad attaccare fino alla grande paura dell’occasione in contropiede di Dia che ha tirato fuori davanti al solo Svilar. Ci siamo quindi assestati più bassi. Per me, la Roma non deve permettere queste occasioni all’avversario e ad ogni modo non si deve abbassare troppo per lasciare il dominio all’avversario. Abbiamo preso troppa paura, nonostante loro giocassero in 10 per il rosso a Belahyane, e concesso il tiro a giro a Cataldi che poteva essere una beffa e che invece fortunatamente ha colpito il palo. Ci sia di lezione per la partita di mercoledì.
Daje Roma!
Giordano Sepi