La pace a Gaza è una vittoria di Trump e del popolo internazionale in attesa di ospitare l’Internazionale Milano.

Sono molto contento che si vede finalmente una speranza di pace per Gaza. E’ merito principalmente di Donald Trump. E’ stata importante anche la pressione del popolo internazionale che ha fatto manifestazioni imponenti. E a proposito di popolo internazionale, andremo ad affrontare l’Internazionale Milano.

Sembra quindi che ci sarà la pace a Gaza. Questo blog ha sempre condannato Hamas e il 7 ottobre, ma è altrettanto vero che non concepisco come i migliori servizi segreti del mondo si siano lasciati scappare un piano così vasto (stranamente) in un periodo in cui Netanyahu aveva bisogno di un forte game-changer, date le proteste del popolo israeliano contro le sue riforme autoritarie e le accuse da parte della magistratura di corruzione.

La guerra quindi, come abbiamo detto più volte, era la ragione per cui Netanyahu stava al potere, tenendo nella maggioranza i partiti fascisti di Ben Gvir e Smotrich, che già si sono detti contrari all’accordo, ma Ben Gvir e Smotrich sono molto diversi.

Smotrich è un criminale vero. E’ uno che, se cambia il vento, diventa capo di un gruppo terrorista. Ben Gvir è essenzialmente un ciarlatano. Recita la parte del più fascista tra i fascisti perché vede che il vento tira da quella parte, ma se cambia il vento, cambia posizione.

La mia sensazione è che a Trump sia arrivata una telefonata di qualche generale israeliano perché un’occupazione duratura di Gaza significava mettere a rischio la vita di tanti soldati israeliani preda della facilitata guerriglia palestinese in un luogo per gli israeliani molto ostile.

E’ molto lodevole che tanti giovani, tante famiglie siano scesi a manifestare in favore della Palestina. E’ stata una scelta d’umanità non dettata da problemi personali ma per semplice e onorevole altruismo. Se Israele uccide tutti i palestinese, la situazione economica degli italiani non peggiora, ma gli esseri umani del 2000 sentono che devono fare qualcosa quando c’è un’ingiustizia (“in qualsiasi parte del mondo” come diceva Che Guevara). Ed è stato molto onorevole che Trump abbia costretto Netanyahu ad un tavolo di pace con Hamas. E’ una pace che ha richiesto il popolo palestinese, il popolo israeliano, il popolo italiano e in generale il popolo internazionale. Ce l’abbiamo fatta.

A proposito del popolo internazionale andiamo a studiare la tattica del nostro prossimo avversario: l’Internazionale Milano.

L’Inter di Chivu non è molto diversa dalla grande Inter di Simone Inzaghi. Lo schieramento è sempre il 352 che poi in fase difensiva diventa 532. Mi scuso con Calhanoglu per l’imperdonabile errore nella grafica. Marcos Thuram sarà assente con noi per infortunio e sarà sostituito o da Bonny o da Pio Esposito. Entrambi sono avversari validi, ma Celik, Mancini e Ndicka devono avere la meglio.

Rispetto a Inzaghi, le uniche differenze sono che hanno una maggiore propensione per il gioco offensivo e forse anche per i duelli uomo contro uomo che comunque in qualche fase Inzaghi cercava. Infatti ci sono situazioni di gioco in cui vanno per l’uno contro uno.

Ad esempio, in fase di pressing. Spesso la mezzala esterna va in pressing del terzo centrale. Hanno fatto tanti gol grazie al pressing. Qui vediamo Barella sul difensore centrale sinistro avversario. I nostri braccetti (Hermoso e Ndicka) dovranno essere bravi palla al piede.

I 3 centrali si mettono spesso a uomo sugli attaccanti. Quindi Ferguson o Dovbyk dovrà vincere il confronto contro quella vecchia volpe di Devrij o l’altra vecchia volpe Acerbi. Su Soulé o Dybala si metterà Bastoni. E Akanji potrebbe prendere a uomo Pellegrini o ElSha.

In fase offensiva, quando attaccano sulla loro sinistra, Bastoni può sovrapporsi a Di Marco o Carlos Augusto, mettendo ottimi cross. E’ una tattica che fanno da diversi anni e infatti la foto è di qualche anno fa.

La costruzione è chiavi in mano di Calha (anche se è stato provato anche Barella come play), su cui dovrà andare Pellegrini, ma possono costruire anche i braccetti difensivi.

In sintesi sono 3 le situazioni su cui dovremo fare attenzione:

  1. La loro scelta preferita è il cross dagli esterni. Quindi sarà necessario che i nostri esterni facciano una grande partita. Magari scegliendo Celik come esterno destro che sta a palla de foco.
  2. Sono molto pericolosi sui corner e i cross da calci piazzati perché i 3 centrali difensivi sono molto alti e Lautaro ha un’elevazione incredibile. Grande attaccante. Il nostro Evan Ndicka dovrà fare un super-lavoro.
  3. Rispetto allo scorso anno fanno un pressing asfissiante e così si procurano facili occasioni da gol. Sarà importante il nostro possesso che deve essere attento e veloce.

Siamo in una situazione in via di miglioramento nel campo della politica mondiale con la pace a Gaza (e speriamo anche in Ucraina come chiede da tempo Zelensky e per cui Trump si è sforzato molto) e per la Roma che è prima in classifica.

Ci sono ancora ostacoli molto alti, forse insormontabili. Netanyahu deve mantenere la parola, come gli impone Trump, ma deve anche accontentare i fascisti come Ben Gvir e Smotrich, a meno che non faccia una nuova maggioranza insieme alla sinistra. Hamas ha promesso che rilascerà tutti gli ostaggi, ma poi rischia di non avere più carte nella trattativa.

Bisogna fidarsi. Se non proprio della controparte, bisogna fidarsi dei vari mediatori: Al Sisi, Trump e Al Thani.

Intanto all’Olimpico arriva la temibile Inter. Ci vorrà tutta la forza dei tifosi romanisti contro questo avversario molto forte.

Daje Roma!

Giordano Sepi

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