La Rivoluzione Permanente di Trootsky e il Riformismo di Gasp. Milan. Roma-Parma 2-1.

La Rivoluzione Permanente di Trootsky teorizzava l’internazionalismo e una rivoluzione continua. Trootsky si rendeva conto che, non bisognava far scendere l’esaltazione della rivoluzione perché lo stato sovietico avrebbe dovuto trattare poi con i conti dello stato, l’inflazione, il PIL, portando il popolo a trovare il governo sovietico o troppo estremista o troppo moderato.

E’ un progetto irrealizzabile perché significa da una parte probabilmente tante morti e poi, se ad un certo punto sei tu il Governo, è impossibile continuare con la protesta (contro chi protesti? contro te stesso?), è un discorso che si può fare anche per il governo Meloni che continua a fare vittimismo e opposizione quando sono loro che detengono il potere.

Mentre l’altro concetto, l’internazionalismo, ha trovato attuazione nella globalizzazione delle merci e dei popoli. Un fenomeno storico che l’estrema destra prova a fermare, almeno a parole, ma che è irreversibile e porterà, prima o poi ad un governo mondiale.

Un paio di anni fa, nei Paesi Bassi, l’estrema destra razzista e antieuropea di Wilders è andata al potere con i conservatori dell’ex-Rutte. I suoi elettori hanno percepito il suo governo o troppo estremista, portando a una crisi di governo troppo presto, o troppo moderata, con l’alleanza con i conservatori. Così alle elezioni di questa settimana, Wilders ha perso 11 seggi rispetto alle scorse elezioni e il giovane liberale Jetten di D66 lo ha battuto.

E’ quanto abbiamo già detto: per battere l’estrema destra bisogna dargli la possibilità di governare a cui aggiungo che bisogna trovare un leader giovane e con una visione realista e quindi europeista che sia un’alternativa valida e dia speranza e futuro agli elettori. E’ quanto poi è successo in Italia con Salvini che, dopo un paio di mojito in una discoteca su una spiaggia, ha fatto cadere il governo col M5s e adesso è ai minimi termini.

La rivoluzione è un fiammifero. SI accende velocemente e si spegne ugualmente velocemente. Il riformismo è un camino. Ci si mette molto per accenderlo ma poi scalda casa per ore.

Il pensiero calcistico di Gasp si può assimilare al Rifomismo. Ha cambiato spesso la formazione iniziale (ci vuole tanto per accendere il camino). Ma siamo primi in classifica e si intravedono le prime certezze tattiche. Come si è visto mercoledì all’Olimpico.

Non è stata una partita semplice. Il Parma ha giocato fin da subito spavaldo e ha avuto buone occasioni. Bene noi nel secondo tempo a sbloccare su corner con Hermoso, che ha finalmente superato un grande Suzuki. Ottimo Dybala. Difesa sicura. Poi è arrivato il bel gol di Dovbyk. Alla fine abbiamo un po’ mollato ed è arrivato il gol di Circati sugli sviluppi di un fallo laterale. La Roma ha giocato abbastanza bene. In difesa ha concesso poche occasioni. Bene che Dovbyk si sia sbloccato. Continuo a pensare che si dovrebbe posizionare Wesley come attaccante sinistro.

9a Giornata Serie APrimo TempoSecondo TempoRisultato Finale
0
2
2
0
1
1
63′ Hermoso Roma, 81′ Dovbyk Roma, 86′ Circati Parma

A Milano servirà coraggio, ma servirà anche la concentrazione per avere freddezza sotto porta. Il Milan che ha avuto il suo periodo storico migliore quando aveva 3 giocatori dei Paesi Bassi che sono diventate leggende: Gullit, Rijkaard e Van Basten.

Il Milan ha diversi giocatori in dubbio. Pulisic e Rabiot potrebbero rientrare ma non so se Allegri, allenatore del Milan, ha paura di una ricaduta. Leao ha un problema all’anca. Anche Gimenez dovrebbe essere assente. Su Estupinan non ho un’opinione precisa.

Ad ogni modo, vi propongo il mio studio sulle ultime partite, considerando tutti i punti di forza del Milan, senza considerare gli infortuni.

Allegri è l’allenatore della filosofia “Primo non prenderle”, ma che va anche molto in verticale. In fase di non possesso fa pressing sporadico e il 352 in fase difensiva diventa molto spesso 532.

Fanno possesso ma la mentalità è principalmente molto verticale, specialmente con gli assist di Modric. Modric ha una classe infinita, ma è un po’ lento. Potrebbe essere una bella sfida per Pellegrini (o ancora meglio Cristante) andarlo a pressare, la scelta preferita è il passaggio verticale al centro: il più difficile.

Intorno ha due giocatori più giovani come Ricci (o Rabiot) e Fofana (o Loftus-Cheek, bravissimo anche in fase offensiva), che saranno combattuti da Konè e El Aynaoui.

In fase di costruzione, Gabbia si alza per affiancare come secondo play il grande Modric. Lo deve seguire il nostro centravanti (Dovbyk o Ferguson). Qui la formazione sembra un 433.
Sui corner difendono a zona.

Io me la giocherei con Soulé o Dybala e Rensch sulla nostra fascia destra contro Bartesaghi e Pavlovic che sono fortissimi in fase difensiva e schiererei attaccante sinistro Wesley per sfruttare la poca attitudine difensiva di Saelemaekers (sempre che il nostro ex-romanista sia schierato come quinto di centrocampo e non come punta, date le assenze).

Gli attaccanti più pericolosi sono Leao e Saelemaekers sul lato sinistro. Il primo preferisce andare verso il centro per tirare di destro. Il secondo può anche mettere ottimi cross da fuori area di sinistro.

Arriviamo a Milano da primi in classifica insieme al Napoli dopo una bella vittoria all’Olimpico contro il valido Parma. Il Riformismo calcistico di Gasp sta funzionando come il Riformismo politico ha sconfitto l’estrema destra nei Paesi Bassi.

Daje Roma!

Giordano Sepi

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