Pescara – Roma 1-4
Aggiornamento del Campionato, per quanto riguarda il vertice.
La Roma batte il Pescara, guadagnando 2 punti sul Napoli, che ha pareggiato a Reggio Emilia con il Sassuolo (+4) e rimanendo a -8 sulla Juve. Il discorso scudetto è quasi certamente impossibile. Metto quel quasi perchè ora la Juve andrà a Bergamo dalla temibile Atalanta (con il Napoli che andrà a San Siro dall’Inter in ritiro, che deve per forza vincere). I bergamaschi sono una compagine forte (l’unica insieme alla Juve che non è stata battuta da noi, col non piccolo particolare che i bianconeri devono ancora giocare all’Olimpico), ma alcuni dei loro punti di forza potrebbero avere un conflitto d’interessi, come Caldara, prossimo ad andare proprio dai zebrati, e Conti, che è di fede juventina. C’è da dire che gli orobici si giocano tutto contro la Juve, ossia una qualificazione diretta in Europa League, che significa prestigio e che è il sogno per i tifosi della Ninfa.
Difficoltà nel regolarsi col fuorigioco. Loro d’attacco, gioco aperto, ma attaccanti poco pericolosi.
Nonostante il risultato rotondo, la partita è stata difficile, soprattutto all’inizio. I biancazzurri abruzzesi facevano pressing, gioco d’attacco e linea difensiva alta. Hanno dei gravi problemi davanti. Caprari è l’unica vera punta da Serie A, Bahebeck ha giocato poche partite quest’anno. Gilardino è infortunato. Benali ha giocato bene, trovando anche il gol nel finale. E’ una buona punta di Serie B, ma non è ancora all’altezza della categoria.
Rotta la diga col primo gol, tanti spazi. Bravo ElSha con il passaggio del prete.
L’azione del primo gol ha rotto la diga del fuorigioco estremo di Zeman. Bravo ElSha a partire col tempo giusto e poi a offrire il passaggio del prete a Strootman. Rotta la diga, siamo andati a valanga. Tra la fine del primo tempo e l’inizio del secondo, sono arrivati i gol del Ninja e di Momo. Poi altro contropiede e secondo gol di Salah, gentilmente offerto di nuovo da Stephan. L’assist davanti al portiere è importante: significa mettere prima del proprio gol personale, il bene del club, con conseguente miglioramento del giocatore. Un giocatore che mette prima la squadra, del proprio successo individuale, risalta agli occhi di tutti, compreso Ventura. Poi è anche giusto che tale comportamento sia ripagato dagli altri componenti della squadra, che devono essere pronti a restituire il favore.
E ora?
Ora avremo una serie di partite difficili che inizierà col derby. Credo che si possano parafrasare le parole usate dall’allenatore della Virtus Bologna dopo il derby con la Fortitudo:- Usciremo dalla tempesta sicuramente diversi. Daje Roma!
Giordano Sepi