L’avversario di domani: il Porto.

E’ la squadra portoghese più europea del Portogallo per tradizione, bacheca e mentalità tattica. Di solito i portoghesi sono bravi soprattutto nel passing-game, costruendo pian piano con una fitta rete di passaggi corti, invece i brancoazul possono cercare il lancio lungo, specialmente con Joao Mario (centrocampista di destra che gioca anche come terzino destro da non confondere con l’ex-Inter) e Sergio Oliveira. Sono bravi nel pressing e soffrono il pressing di più del solito dei portoghesi, in particolare se Sergio Oliveira è coperto.

Sergio Oliveira è il giocatore più iconico. Capitano. Bravo nei lanci e nella distribuzione della palla. E’ il giocatore che di solito calcia le punizioni. Potrebbe anche non giocare perché molte squadre sono interessate a lui e potrebbe essere venduto.

Il terzino più offensivo è Manafà. Bravo nei cross. Un altro grande pericolo può arrivare da Pepe (ala sinistra adattata come seconda punta) soprattutto quando parte da sinistra per tirare di destro.

Chiamata la Capitale del Nord. La città di Oporto prende il nome proprio dal fatto che da sempre qui c’è un porto molto importante non solo per il Portogallo, ma per tutta l’Europa (infatti “il porto” in portoghese si dice “o porto”). Città molto industrializzata, molto ricca e importante a livello culturale con il centro storico che è patrimonio dell’UNESCO (bellissimi soprattutto i palazzi dai colori molto accesi)

La città si vanta di non essere mai stata conquistata da arabi, Napoleone e romani. Anche nel calcio, in incontri ufficiali i dragoes ci hanno sempre eliminati [Coppa delle Coppe 81-82 (2-0 a casa loro e 0-0 all’Olimpico) e nell’ultima partecipazione alla Champions della Roma, negli ottavi del 18-19 (2-1 con bellissima doppietta di Zaniolo a casa nostra e 3-1 allo stadio do Dragao per il Porto ai supplementari)] Pensiamo a questo. Usiamo lo spirito di rivalsa per batterli. Uccidiamo il Dragone. Daje Roma!

Giordano Sepi