Inter.
L’Internazionale Milano era un nome che non piaceva al fascismo e così fu cambiato in Ambrosiana. Sant’Ambrogio è il patrono di Milano, vescovo di Milano durante l’ultimo periodo dell’Impero Romano. Cercò di riappacificare Magno Massimo e Teodosio in un periodo come il 400 d.C, in cui le lotte per diventare imperatore erano molto sanguinose. E quanto ci sarebbe bisogno di mediatori di pace tra Russia e Ucraina.
Simone Inzaghi usa principalmente come tattica il 352. Buon palleggio, ma anche verticalità, ottima difesa e discreto pressing.
Gli uomini d’attacco tra i difensori. Se il centrale difensivo destro è D’Ambrosio può attaccare, se il centrale difensivo sinistro è Di Marco (in grandissima forma) può attaccare. Skriniar, De Vrij e Bastoni sono principalmente attenti in fase difensiva. Ma sono bravi anche sui corner. Dumfries e Gosens sono esterni offensivi. Di Marco e Darmian sono esterni bravi anche in fase difensiva, ma da non sottovalutare in fase offensiva. La sfida sulle ali sarà molto ardua per Spina e Celik, ma possiamo farcela.
Il centrocampo. In fase di pressing con i 3 centrali di centrocampo si mettono a uomo. Mkhi aiuta Gagliardini nella costruzione, ma anche Gagliardini, che è il mediano playmaker, se legge in un certo modo l’avversario, può inserirsi in fase offensiva senza palla e fare pressing alto. Nell’inserimento senza palla e nel pressing alto, Barella è un maestro. Nemanja e Bryan devono essere aiutati da Lorenzo a centrocampo. Sarà un compito difficile vincere la partita a centrocampo, ma se vinceremo qui, coglieremo buoni frutti.
Lautaro fa sempre la prima punta con Lukaku, che gli fa la sponda, sia in costruzione contro il pressing per la sua velocità, sia in generale in attacco per un compagno. Romelu è un po’ macchinoso spalle alla porta e dovremo fermarlo prima che parta in velocità in contropiede. Ha anche un ottimo tiro. Dzeko lo conosciamo bene. Tira bene con entrambi i piedi ed è bravissimo con la sponda.
Difendono a uomo sui corner con due uomini a zona dentro l’area piccola, di cui uno è Lukaku (o Dzeko).
Giordano Sepi