Samp-Roma 0-1 e Napoli.
Ormai è chiaro cosa aspettarsi dalla nostra Roma. Grande personalità. Con cuore e testa. Grande difesa. Noi tifosi costretti a soffrire fino al fischio finale. Tante occasioni sprecate (oggi almeno due uno contro uno con Audero in cui lo spagnolo ha avuto la meglio prima su Belotti e poi su Zaniolo). Poi alla fine in qualche modo portiamo a casa le trenette al pesto. Ci manca la cattiveria sotto porta, ma non è che voglio che Abraham, che mi dà l’impressione di essere una persona molto buona, deve diventare un bastardo. Voglio semplicemente che davanti alla porta, guardiamo il portiere e la piazziamo dove troviamo il pertugio. Dobbiamo essere freddi come tedeschi. Non serve la malvagità dei nazisti.
Il fallo di mano che ci dà il rigore non è netto. Ferrari sfiora quasi impercettibilmente il pallone, come successe ad Abraham con il Milan lo scorso anno. Sta di fatto che il sampdoriano tocca la palla con il braccio molto largo, in posizione poco congrua. Bravo Aureliano a segnalarlo a Di Bello. Bene Di Bello per l’imparzialità, ma forse nel primo tempo poteva spezzettare un po’ meno il gioco con continue interruzioni. Bene Lorenzo nella realizzazione del rigore. La difesa ci ha dato abbastanza tranquillità. Per il resto, bene i nuovi titolari: Mady e ElSha.
La Samp non è mai stata pericolosa. Stankovic dovrà lavorare molto, magari proponendo il 4312, più adatto a una squadra che deve salvarsi, pensando alla fase difensiva, ma anche pungendo in attacco.
In questo autunno prevedevo molte variabili da cui dipendevano la nostra salute economica, fisica e mentale. Il COVID, che con il lockdown ha logorato psicologicamente chi non ha avuto conseguenze di salute, per il momento sembra sotto controllo. Il Congresso del Partito Comunista Cinese sembra dare un buon segnale di stabilità e saggezza al mondo con la conferma di Xi Jinping. Le elezioni di mid-term in USA vedranno la probabile vittoria dei Repubblicani, bloccando l’attività esecutiva di Biden (forse l’unico aspetto negativo di questo autunno). La guerra in Ucraina si sta avviando alla vittoria dell’Ucraina. Sono situazioni complesse ancora non chiare. Le incognite sono dietro l’angolo. Servono il cuore e la testa dei potenti per far vivere noi poveri cristi con la pace e il benessere.
In generale, queste variabili, in un mondo già tormentato da guerre e malattie, sembrano essere positivi. Quindi, vorrei ricordare la tragedia della morte di Shinzo Abe. Nel segno del suo esempio di uomo di pace e di armonia, il mondo deve lavorare per il benessere del pianeta.
In questo quadro ancora fluido, ma con buoni segnali, la Roma accoglie all’Olimpico il Napoli, attualmente la migliore squadra italiana e una delle migliori in Europa. Sarà importante la fase di non-possesso. Sul tema del pressing, che loro soffrono, che però va fatto con prudenza, senza concedere superiorità numerica alla loro fase d’attacco. Sul tema della difesa, anche difendendo spesso col 532, per poi uccidere in contropiede.
Lo schema consolidato del Napoli è il 433, che diventa 4231 o 4141 in fase di pressing e 2323 in fase d’attacco. Molto possesso. Buon pressing. Gioco d’attacco, ma anche attenzione in difesa.
Sono più pericolosi sulla loro sinistra con Kvaratskhelia (molto talentuoso): bravo nell’uno contro uno. Può andare verso il centro per sfruttare il suo tiro potente di destro (prima scelta). In alternativa può arrivare al fondo per crossare di sinistro (seconda scelta) , spesso verso dietro (è pericoloso anche in questa situazione, ma per noi è preferibile), anche per l’attaccante destro, Politano. Possono essere pericolosi anche con Mario Rui, che passa dietro le spalle di Kvara, che gli fa la sponda e poi il portoghese fa ottimi cross (terza scelta). Kvara è un attaccante spettacolare.
A destra attaccano con Lozano molto bravo con l’assist basso o con l’inserimento senza palla, anche grazie al dai e vai, mentre Politano può cercare il centro per il tiro di sinistro.
Altro attaccante spettacolare è Raspadori: il fiuto del gol di Filippo Inzaghi, si mette al servizio della squadra come Rino Gattuso e fa il falso 9 con la visione di gioco del mio vecchio idolo, Giuseppe “Il Principe” Giannini. Da evitare soprattutto le sue partenze dalla sinistra. In alternativa può giocare Simeone, molto forte con gli inserimenti sui filtranti e sui cross dalle fasce, soprattutto per la testa, anche quando vengono da dietro. Osimhen unisce la velocità di Raspadori alle capacità atletiche e al gioco volante di Simeone. Molto bravo sui filtranti con una velocità fuori dal comune e capace anche di testa.
Lobotka è il playmaker. Di solito costruiscono il gioco sul loro centrodestra con Di Lorenzo, che si appoggia a Lobotka o con Lobotka che si abbassa tra i due centrali per poi essere servito sulla corsa da Ndombele.
Ndombele e Zielinski sono mezzale, con caratteristiche offensive da trequartisti. Si inseriscono spesso in area senza palla o col triangolo, o con loro come terzo uomo, o quando gli fanno a loro l’ultimo passaggio (più pericolosi con l’assist rasoterra).
Se hanno un punto debole è quando Meret (il portiere) gioca con i piedi. Non è sempre preciso. Solo che il pressing va fatto con circospezione, perché loro poi hanno un buon passing game avanti-indietro-avanti e ti infilano in contropiede.
Spalletti spiegò in un post-partita di Sassuolo-Roma in cui avevamo subito gol su corner che lui chiede di difendere a zona ma con un occhio sui giocatori e il Napoli sui corner difende così. Occhi sulla palla e mano sull’avversario. La lettura è comunque una difesa a zona.
E’ una partita in cui possiamo essere contenti anche del pareggio, se poi potremo azzannare la vittoria, dovremo farlo. Testa e cuore. Daje Roma!
Giordano Sepi