Roma-Cadice 0-3 e Casa Pia. La strategia imperialista e le persone.
Partita che arriva 19 giorni prima dell’esordio in campionato. Con molti giocatori fuori condizione. E il cartellino rosso diretto per Vinha che ha condizionato la partita. La Roma ha giocato male. Molti fuori-forma. Gli unici sopra la sufficienza sono stati Volpato e Zalewski. Troppo poco.
C’è tempo. La Roma ha la possibilità di crescere in queste partite e la deve prendere al volo. Chiedo ai miei amici sui social di non insultare i giocatori. Ricordiamoci che sono persone prima che pedine. Ora ci proietteremo sulla partita col Casa Pia.
L’imperialismo è un concetto contiguo al colonialismo europeo dell’evo precedente al nostro. Anche il Casa Pia è pieno di giocatori africani di ex-colonie portoghesi come i capoverdiani Varela, Coca e Borges, il guineabissauiano Barò e come spesso capita con i brasiliani in Portogallo anche in riferimento al Casa Pia. Per queste persone, che prima di essere calciatori, sono persone, il calcio e la possibilità di andare a giocare nella potenza coloniale è stata una fortuna. Come fu per esempio per l’angolano Eusebio che portò anche 2 Coppa Campioni al Benfica e un terzo posto ai Mondiali del 66 al Portogallo. Questo per dire che, l’imperialismo e il colonialismo sono fenomeni complessi, che hanno anche aspetti positivi, come sicuramente aveva aspetti positivi l’occupazione statunitense in Afghanistan o nel 1945 in Italia.
Queste conseguenze positive sono dovuti da diversi fattori: i motivi primitivi dell’occupazione, dalla percezione dei civili del cosiddetto invasore, dall’atteggiamento del momentaneo occupante con la popolazione e altri ancora. Sicuramente italiani e afgani preferivano gli americani ai nazisti e ai talebani. Gli americani sono stati percepiti dai popoli autoctoni come liberatori.
Diversamente per l’Ucraina, il Kurdistan e la Palestina, i russi, i turchi e gli israeliani non sono visti come liberatori, ma come invasori, come una forza imperialista. Anche la forza imperialista per eccellenza, il nostro, per appartenenza nell’iconografia e nel nome, Impero Romano, quando erano benvoluti dalle popolazioni locali, riuscivano a governare con facilità, quando venivano visti come invasori arroganti, avevano tanti problemi e alla lunga erano sconfitti.
Ecco, la differenza è il concetto di prepotenza. Questi paesi così prepotenti e arroganti, disposti spesso anche ad autoinfliggersi stragi per andare a invadere un altro popolo, non riusciranno mai a vincere. Non riusciranno mai ad imporre la pace. Per ogni ucraino, curdo e palestinese che morirà, ce ne saranno 100 pronti a combattere.
La strada maestra per Russia, Turchia e Israele, chiamati Imperi giustamente da Dario Fabbri, direttore della rivista di geopolitica Domino, è far tacere le armi e dialogare con questi popoli. Le armi, la morte, la guerra si riproducono. Non è questa la via per la pace. Non è questo il modo per avere consenso. Magari da parte di genitori che vedono tornare in una bara il proprio figlio. Bisogna ricordarsi che i soldati non sono pedine di una dama, ma sono persone, con delle emozioni, dei sentimenti, dei principi che possono non corrispondere con l’Impero.
Se la prima reazione del popolo russo, turco e israeliano può essere rabbia verso questi nemici poi, col passare del tempo, prevale la ragione e la consapevolezza che la strada migliore è la pace. La rabbia non pensa alle conseguenze, la razionalità sì e poi l’atteggiamento lungimirante dei governanti viene riconosciuto dall’elettorato. Shalom. Salaam. Parole tanto simili che significano: Pace.
Il Casa Pia. era un orfanotrofio di Lisbona e nasce come club polisportivo con i giocatori che erano proprio gli orfani. La persona dietro queste opere meritorie era Pina Manique a cui è intitolato l’attuale stadio. Adesso il club è in Primeira Liga e ambisce ad una crescita progressiva.
Il Casa Pia del 1898.
Allo stesso modo, i Romanisti, in particolare sui social, devono sempre avere in mente di rivolgersi non solo a mere pedine per l’obiettivo della vittoria della Roma, ma a persone con sentimenti ed emozioni. E’ una cosa che in primis ha ben presente Mourinho, che dimostra anche in questo campo di essere uno dei migliori allenatori al mondo. Dal punto di vista tattico, forse già dalla partita col Casa Pia vedremo il 4231. Io, come al solito, sto dalla parte di Mourinho. Sto dalla parte della Roma. Daje Roma!
Giordano Sepi