Roma-Empoli 2-0. Quello scetticismo mascherato da realismo da evitare.
Con l’Olimpico che non ha ancora finito di cantare la Roma chiude la partita nei primi 6 minuti. E’ meraviglioso vedere l’Olimpico cantare e dare la carica ai giocatori e i giocatori hanno risposto subito. Per il resto della partita, l’Empoli ha avuto possesso e territorio senza mai essere pericoloso, mentre i romanisti hanno avuto 3 occasioni in pochi secondi con Zalewski, ElSha e Abraham, su cui Vicario è stato incredibile (come da foto di Ermes79 che l’ha paragonato a Ed Warner, il portiere della Muppets su Holly & Benji). I gol sono arrivati da corners battuti perfettamente da Dybala per la testa di Ibanez (1-0) e Abraham (2-0).
Un buon compagno di strada nelle imprese sportive e politiche è l’ottimismo. L’ottimismo non deve alimentare illusioni, ma allo stesso modo il realismo non deve diventare scetticismo. Questo è un discorso valido per la Roma quando diciamo che al momento sarebbe ridicolo parlare di scudetto (con -16 rispetto al Napoli) e non siamo tra i favoriti all’Europa League (con tante squadre nobili in competizione come Arsenal, Manchester United, Juve e Barcellona tra le altre), ma allo stesso modo dobbiamo puntare più in alto sia possibile.
Un esempio può essere lo scetticismo con cui la maggior parte degli esperti militari e geopolitici vedevano la guerra in Ucraina all’inizio, ossia come una facile vittoria della Russia in pochi giorni. Così non è stato. E gli ottimisti, come me, si sono dimostrati più realisti degli scettici che si dicono realisti.
Dicono “Cerchiamo di essere realisti”. Invece il loro catastrofismo ha avuto poco a che fare con la realtà.
Questo è un discorso valido per un mondo futuro pacifico e democratico. La primavera in Ucraina sarà cruciale per il destino del mondo e queste nostre (mi permetto di usare il plurale) aspettative. Se l’offensiva russa sarà respinta dagli ucraini, probabilmente il passo successivo sarà un cambiamento della leadership in Russia.
Nello scorso articolo avevo parlato di Prigozhyn e Girkin, ma il mio favorito non l’ho nominato. E’ un personaggio della cerchia di Putin che si è sempre dimostrato molto razionale e dialogante con l’Occidente. Un altro candidato potrebbe essere Medvedev (se è ancora vivo), ma parlare ogni due giorni di nucleare non lo accreditano come un leader razionale. Un nuovo leader in Russia deve coltivare il consenso interno, ma anche l’amicizia con Europa e Usa (ricordiamo che l’aquila bicefala zarista ha sempre guardato più a ovest che a est).
La Roma è capace nello stesso anno di pareggiare a Bologna e di battere il Barcellona 3-0. Tutti i romanisti sanno quanto è folle la Roma. Però se poi chiedi a tutti i tifosi di qualsiasi club, ti diranno la stessa cosa: la mia squadra è folle. In realtà, come ho già scritto, non è folle il club, ma il modo in cui lo amiamo noi, passando dall’esaltazione, dai voli pindarici di trionfi, al pessimismo leopardiano e ad uno scetticismo che noi mascheriamo da realismo. Poi c’è la realtà.
La realtà è che è normale che un club abbia alti e bassi. Come è normale dire che da qui a fine stagione, almeno in Serie A, partiamo favoriti su 16 incontri su 18 (forse escludendo Lazio e Atalanta a Bergamo). L’importante è avere la giusta TESTA e che le gambe rispondano ai nostri stimoli. Ossia concentrazione e forma fisica. Perché, badate bene, la Roma parte favorita anche a Lecce, ma se non si affronta l’avversario con serietà, il Lecce (ottimo allenatore e alcune ottime individualità) ti può mettere in difficoltà.
Eppure il vento soffia ancora,
E muove i tuoi riccioli, Roberto.
Perché tu non eri solo uno striscione.
Eri molto di più.
Eri rispettato da tutti gli avversari.
I Fedayn come il CUCS era uno dei motivi per cui tanti bimbi divennero romanisti (compreso me).
Miti, leggende, eroi omerici.
Sabato sei morto un’altra volta.
Colpito alle spalle da un’infamata.
Eppure no. Eppure il vento soffia ancora.
Non spetta a me decidere se i Fedayn non debbano esistere più.
Non spetta a me se cambiare nome.
So che quel gruppo di ragazzi ci sarà sempre in Curva Sud.
L’Olimpico non è più quello degli anni ’80, ma ha acquisito tanti giovani tignosi, grintosi con la passione per il giallo ocra e il rosso pompeiano.
A te la mia fedeltà, il mio coraggio, la mia lealtà e la mia voce nella gola.
Sarà l’ultimo gruppo ad arrendersi ad una sconfitta.
Il primo gruppo a intonare il primo coro della partita.
E quando l’inno s’alzera’, tutto il mondo tremera’.
E nella tempesta e nella gloria, quei ragazzi, anche quelli con qualche capello bianco, in curva e nel settore ospiti ci sarà.
Certo che non vi arrendete!?
Certo che siete proprio Fedayn!
Daje Fedayn!
Daje Roma!
Giordano Sepi