Genoa-Roma 4-1. Frosinone. La reazione.

E’ stata una sconfitta dal risultato duro, ma giusto. La Roma ha avuto sprazzi di dominio, ma in generale è sempre stata sterile in fase offensiva, ma l’aspetto preponderante che fa emergere un risultato di 4-1 è un problema nella fase difensiva.

Bisogna migliorare in difesa. Poi sicuramente, se un totale di 4 tiri corrispondono a 4 gol, il primo problema da risolvere è il portiere, perché non è la prima volta che il numero dei tiri in porta corrisponde ai gol presi. Era già successo con la Salernitana e il Verona, ad esempio. Poi sta alle valutazioni dello staff tecnico se ritengono Svilar o Boer in grado di prendere il posto di Rui Patricio.

Sta anche alle valutazioni di Mourinho, se cambiare anche qualcos’altro in difesa. Mi sembra inutile e giustificatorio rimpiangere Ibanez o appellarsi all’assenza di Smalling (ma che gli è successo a Smalling?). Più giusto, come poi José ha detto, affermare “Siamo questi e con questi dobbiamo uscire dalla crisi”.

Sicuramente perdere 4-1 ti deve scuotere dentro e, già col Frosinone, i cambiamenti tattici devono essere accompagnati da una reazione di spirito, devono essere accompagnati al tirare fuori i COGLIONI.

Il Frosinone di Di Francesco gioca con il 433 con costruzione bassa e gioco propositivo. Una parte di me prova ancora affetto per Di Francesco, come per Marchizza e Mazzitelli, ex-Roma Primavera, e sono molto contento dei buoni risultati che stanno ottenendo i leoni ciociari. Poi mi aspetto da loro il massimo impegno contro di noi, come ci metto il massimo impegno nella lettura dell’avversario e mi aspetto il massimo impegno dai nostri giocatori.

Barrenechea è il distributore di gioco, mentre Mazzitelli si inserisce in fase offensiva. Attaccano specialmente sulla loro destra, nostra sinistra, con Oyono-Mazzitelli-Soulé. Qui Mazzitelli attacca sulla destra con il Frosinone in azzurro. ATTENZIONE: con l’infortunio di Harroui, Di Francesco ha schierato come mezzala destra Brescianini, spostando Mazzitelli come mezzala sinistra.

Quindi Oyono è il terzino più offensivo, mentre Marchizza (<3) rimane in difesa, sia quando vengono presi scoperti (come nel caso della foto), ma anche spesso in costruzione.

Possono anche cercare con Barrenechea l’imbucata per la corsa di Cheddira.

In fase di attesa si mettono col 4141 con Mazzitelli e Brescianini all’altezza delle ali.

Difendono a zona sui corner. Qui il Frosinone in bianco.

Forse Sandro Pertini, che da giovane tifava Genoa, sarebbe stato felice di questa vittoria. Il 25 settembre nacque. E’ uno strano gioco del destino che nelle vicinanze di questa ricorrenza ci ha lasciato un altro grande presidente come Giorgio Napolitano. Entrambi sono stati grandi antifascisti, grandi europeisti e quindi grandi pacifisti. Entrambi sono stati testimoni presenti sul posto di due vittorie ai Mondiali per l’Italia nel 1982 e nel 2006. In particolare la vittoria del 1982 ha significato un grande momento di crescita per l’Italia. Un benessere diffuso drogato dal debito e di cui abbiamo pagato il conto negli anni 90 e ancora adesso.

Entrambi hanno vissuto con sofferenza il tradimento sovietico dell’utopia comunista, abbracciando europeismo ed atlantismo. Va ricordato, anche a chi parla di complotto, che la caduta di Berlusconi nel 2012 era dovuta ad una situazione dei conti pubblici, come ha ricordato recentemente Carlo Calenda, che non permetteva nemmeno di pagare forza pubblica e militari. L’azione di quei giorni di Giorgio Napolitano salvò l’Italia dalla bancarotta, malgrado quello che possano dire leghisti e destroidi vari, facendo appello alla smemoratezza del popolo.

Il 27 settembre è invece la data di nascita di Francesco Totti. Non a caso 27 come 1927 è l’anno di nascita della Roma. Anche ieri era allo stadio in nome di una fedeltà romanista che travalica la carriera calcistica, che è questione di DNA. E’ il simbolo della superiorità della loyalty, dei valori sul denaro e la gloria.

Se, sotto l’aspetto della preparazione tattica, questa partita arriva troppo presto, sotto l’aspetto motivazionale, mi aspetto una reazione dai giocatori, perché una batosta del genere non è ammissibile. Come ha detto il nostro Capitano, Lorenzo Pellegrini, “Non abbiamo alternativa alla vittoria”. Daje Roma!

Giordano Sepi

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