Roma – Liverpool 4-2
In una partita devastante dal punto di vista mentale per l’importanza della posta in palio, per il grande handicap del risultato dell’andata (Liverpool 5-2), per il significato simbolico della vendetta (forse fin troppo pregustata e mai realmente alla portata nella doppia sfida), siamo stati bravi tutti sia sugli spalti che in campo. I reds hanno ipotecato la qualficazione nell’andata e nel primo tempo quando hanno saputo sfruttare due errori difensivi. Soprattutto il Ninja è recidivo negli errori in costruzione di gioco, forse è il caso di farlo giocare più avanzato in questa fase. Non mi sento comunque di dire che Radja sia stato insufficiente, autore di una doppietta che ha portato una vittoria di Pirro per la qualificazione, ma non per il ranking UEFA dove abbiamo raggiunto la 5a posizione di quest’anno e la 21a complessiva degli ultimi 5 anni, relegandoci comunque a una probabile terza fascia alta nella prossima Champions (ancora tutta da conquistare). E’ confermato che Dzeko (1 gol) è un top-player, ma il migliore in campo, per me, è stato El Shaarawi, autore di una partita strepitosa, a cui è mancato solo il gol. Non mi aspettavo il buon possesso-palla del Liverpool. Noi siamo stati un po’ timidi. Col pressing alto potevamo creare occasioni più facili. Nel complesso siamo stati più prudenti nella fase di non possesso, atteggiamento che col senno di poi dovevamo avere soprattutto all’andata ad Anfield. Ci sono stati parecchi errori arbitrali soprattutto a nostro sfavore, il che fa riconsiderare le parole di Andrea Agnelli dopo Real Madrid-Juve, ma io non farei discorsi di politica calcistica, nè voglio recriminare sul risultato, mi aggiungo a Pallotta nella SACROSANTA e per nulla illecita richiesta del VAR anche in Champions League. Ora rialziamoci e ricominciamo. Quando sembra che possiamo finalmente gioire, ci arrivano queste mazzate che ucciderebbero un elefante, ma per continuare la nostra progressiva crescita, ogni volta che cadiamo, dobbiamo saper ripartire. Nessun alibi a partire dalla prossima partita col Cagliari. Daje Roma!
In a mental devastating match for the importance of the challenge, for the great handicap of the result of the first leg (Liverpool 5-2), for the symbolic meaning of revenge (perhaps too much anticipated and never really within reach in the double challenge), we were all good on the stands and in the field. The reds have mortgaged the qualification in the first leg and in the first half when they were able to exploit two defensive errors. Above all the Ninja is relapse in the errors in play construction, perhaps it is appropriate to make it play more advanced at this stage. However, I don’t feel like saying that Radja plays bad, he was the author of a double that brought a Pyrrhic victory for the qualification, but not for the UEFA rankings where we reached 5th position this year and the 21st overall of the last 5 years, relegating to a probable high third plot in the next Champions League (still to be conquered). It is confirmed that Dzeko (1 goal) is a top-player, but the best in the field, for me, was El Shaarawi, author of an amazing game, which only missed the goal. I didn’t expect the good possession of the Liverpool. We have been a little shy. With the high pressing we could create easier occasions. Overall we were more cautious in the phase of non-possession, an attitude that in hindsight we had to have especially in the first leg at Anfield. There were a number of refereeing mistakes, especially against us, which makes us reconsidering Andrea Agnelli’s words after Real Madrid-Juventus, but I wouldn’t talk about football politics, nor do I want to complain about the result, I add myself to Pallotta in the SACRED and not at all illegal request of the VAR also in the Champions League. Now let’s get up and start again. When it seems we can finally rejoice, we get these blows that would kill an elephant, but to continue our progressive growth, every time we fall, we must know how to start again. No alibi starting from the next match with Cagliari. Daje Roma!
Giordano Sepi