L’avversario di sabato: il Torino. The opponent of saturday: the Torino.
La faccia operaia, brontolona al limite del continuo lamento, ma anche guerriera e coraggiosa. La maglia granata leggendaria e storica che dominava in Italia, in Europa e che cadde a Superga, lasciando in cielo, nell’iperuranio, nel paradiso, la squadra più forte del mondo e sulla terra una memoria tramandata di padre in figlio e rinnovata ogni domenica nello stadio “Grande Torino” e in trasferta. L’irriverenza e la volontà di sfida contro il rivale peggiore, il più forte, favorito dal potere, dalla ricchezza e forse dagli astri. Eppure ogni volta i granata sono pronti a sfidare la Juventus anche a costo di umilianti sconfitte. Questo è il Torino.
Siamo in piena lotta per un posto in Europa e il Torino è un avversario diretto per questo obiettivo. E’ importante guadagnare punti sugli avversari in questa giornata (visto che la Lazio va al San Paolo di Napoli) e nella prossima quando ci saranno Lazio-Juventus e Milan-Napoli. E’ una partita alla nostra portata e può rivelarsi anche più facile del previsto, ma solo se metteremo in campo concentrazione, intelligenza, grinta e tigna romanesca.
Essere fiduciosi in se stessi genera la fiducia negli altri. Se ad esempio siamo sicuri di piacere al nostro partner, non saremo ossessivamente gelosi, vivremo meglio singolarmente, il rapporto (anche quando è a distanza), crescendo come anima. Questo vale anche nel lavoro. Essere fiduciosi in se stessi porta a dare le giuste indicazioni al collega che deve fare il lavoro. Anche quando si hanno responsabilità di comando, la fiducia in se stessi genera fiducia nei propri colleghi. Si diventa caposquadra, non capobranco anche quando si ha a che fare con un’animale. Si diventa leader, non capo. Si serve al successo del team, non si comanda da una posizione superiore. Questo discorso è valido anche nello sport: fare tutto da soli, insistendo nel dribbling, anche se sei il più forte della squadra, è improduttivo, al contrario passare il pallone anche al compagno che non sta giocando bene, porta autostima e, se poi sbaglia, bisogna continuare a dargli fiducia, magari prima con parole di incoraggiamento e dopo passandogli la palla
Hanno trovato diversi problemi nella fase realizzativa, anche per la crisi di Bellotti. Sia per questo, sia per l’infortunio di Baselli, con noi giocheranno con il 343, che può essere letto come un 3412 con Iago Falque dietro a Belotti e Zaza, ma hanno, in ogni caso, un’attitudine più offensiva rispetto alle scorse partite. In fase difensiva il 3412 diventa 5212, lasciando ampi spazi a centrocampo, che dobbiamo sfruttare assolutamente. In qualche fase fanno anche pressing e difesa alta, ma di solito tendono a curare specialmente la fase difensiva con il 5212. In difesa, Nkoulou fa praticamente lo stopper, con Djidji bravo in marcatura, A centrocampo, il playmaker è Rincon ma può anche sovrapporsi a Ansaldi sulla sinistra. Invece sulla destra, a Ola Aina, si sovrappone Iago Falque (piede sinistro) pericoloso con l’ultimo passaggio, il cross soprattutto sulla fascia sinistra, ma anche dalla fascia destra. Oltre al cross,.da destra può andare verso il centro e tirare. Belotti è pericoloso sui cross anche da quelli che partono dal vertice alto dell’area e sulla linea del fuorigioco soprattutto con l’assist di Iago Falque. Al posto di Ola Aina sulla destra potrebbe giocare De Silvestri bravo nei cross e negli inserimenti senza palla. Possiamo attaccare su entrambe le fasce.
Contro un avversario dal passato e dallo spirito nobile, c’è bisogno che noi tifosi romanisti accoriamo in massa allo stadio, cantando dall’inizio alla fine della partita, sostenendo i colori giallorossi fino a perdere la voce e a spellarsi le mani. Dobbiamo sostenere la squadra nei momenti di difficoltà. Dobbiamo esaltarli quando abbiamo l’occasione per vincere e stravincere. Andiamo a vincere. Daje Roma!
The working face, grumbles to the limit of continuous lamentation, but also warrior and courageous. The legendary and historical granata shirt that dominated in Italy, in Europe and fell to Superga, leaving in the sky, in the hyperuranium, in paradise, the strongest team in the world and on earth a memory handed down from father to son and renewed every Sunday in the “Grande Torino” stadium and away. The irreverence and the will to challenge against the worst, the strongest rival, favored by power, by wealth and perhaps by the stars. Yet every time the granata are ready to challenge Juventus even at the cost of humiliating defeats. This is Torino.
We are fighting for a place in Europe and Torino is a direct opponent for this goal. It is important to earn points on the opponents in this day (as Lazio goes to the San Paolo in Naples) and in the next when there will be Lazio-Juventus and Milan-Napoli. It’s a game within our reach and it can turn out to be easier than expected, but only if we put concentration, intelligence, grit and tigna romanesca in the field.
Being confident in ourself generates trust in others. If for example we are sure to please our partner, we will not be obsessively jealous, we will live better singularly, the relationship (even when at a distance), growing as a soul. This also applies to work. Being confident in yourself leads to giving the right indications to the colleague who has to do the job. Even when you have command responsibilities, self-confidence creates confidence in your colleagues. You become a team leader, not a boss even when dealing with an animal. You become a leader, not a chief. We serve the team’s success, not controlled from a higher position. This is also valid in sports: doing everything by yourself, insisting on dribbling, even if you are the strongest in the team, is unproductive, on the contrary pass the ball to the partner who is not playing well, brings self-esteem and then wrong , we must continue to give him confidence, perhaps first with words of encouragement and then passing the ball
They found several problems in the scoring phase, even for the Bellotti crisis. Both for this and for the injury of Baselli, with us will play with the 343, which can be read as a 3412 with Iago Falque behind Belotti and Zaza, but have, in any case, a more offensive attitude than in the past games. In the defensive phase the 3412 becomes 5212, leaving ample space in midfield, which we must exploit absolutely. At some point they also do pressing and defense high, but usually tend to cure especially the defensive phase with the 5212. In defense, Nkoulou practically makes the sweeper with Djidji good at marking, in midfield, the playmaker is Rincon but can also plays on the left with Ansaldi. Instead on the right, with Ola Aina, Iago Falque (left foot) plays and he is dangerous with the last pass, the cross especially on the left wing, but also from the right wing. In addition to the cross, .from right can go to the middle and shot. Belotti is dangerous on the cross even from those that start from the top of the box and on the offside line especially with the last pass of Iago Falque. In place of Ola Aina on the right could play De Silvestri good in the cross and attacking without the ball. We can attack on both sides.
Against an opponent noble for the past and the spirit, we need Romanisti to go the stadium en masse, singing from the beginning to the end of the match, supporting the Giallorossi colors we lose the voice and peel the hands. We must support the team in times of difficulty. We must exalt them when we have the chance to win and win large. Let’s go win. Daje Roma!
Giordano Sepi