Roma – Cagliari 1-1
La Roma pareggia all’Olimpico con il Cagliari in una partita sfortunata, in cui è stata imprecisa sotto porta e Olsen ha fatto la partita della vita. Ho già parlato ampiamente dei fatti arbitrali su Facebook e Twitter e voglio ripetere che, per me, la partita è stata indirizzata pesantemente dall’arbitro, come hanno provato a fare a Bologna e a Lecce, poi aspetto la decisione del club, che qualunque sarà, io sosterrò, sulla non-decisione di Massa sul gol di Kalinic (di cui abbiamo già parlato sempre su Facebook e Twitter). La Roma ha avuto tante occasioni, conta altri due infortuni (Diawara al menisco per un colpo di Cigarini, che meritava il rosso, e Dzeko per una frattura allo zigomo) e non ha sostituti all’altezza (inspiegabile far entrare Antonucci per poi sostituirlo negli ultimi venti minuti). La Roma attacca, attacca e attacca. Non rischia quasi niente a livello difensivo e anche il rigore avviene per un contatto fortuito. Anche se secondo regolamento attuale (per me sbagliato), il rigore è sacrosanto (poi segnato da Joao Pedro e pareggiato dall’autogol di Ceppitelli). Non può essere più un caso che la Roma è la squadra col più grande divario tra expected goals e gol segnati. Dobbiamo essere più precisi sotto porta, anche magari facendo assist anche davanti alla porta (come capita a Zaniolo a inizio partita che potrebbe servire Dzeko a porta vuota, invece tira e Olsen fa una delle tante grandi parate).
E’ sotto gli occhi di tutti che la Roma non è la squadra vanesia dell’anno scorso. Quest’anno la Roma attacca, lotta su ogni pallone e una partita come quella col Cagliari 99 volte su 100 la vinciamo. Siamo sulla strada giusta tatticamente, psicologicamente e tecnicamente. Siamo ad un solo punto dal quarto posto (Napoli 13, Roma 12) e a -7 dalla Juve (prima) che, battendo l’Inter a San Siro, ha preservato il nostro record di 10 vittorie del 2013-14. Dobbiamo puntare in alto perché abbiamo le qualità tecniche per vincere e vincere. Prima o poi questa benedetta, maledetta ruota girerà. Daje Roma!
Roma draw at the Olimpico with Cagliari in an unlucky match, in which we was inaccurate in front of goal and Olsen made the game of life. I have already talked extensively about the referee facts on Facebook and Twitter and I want to repeat that, for me, the match was heavily addressed by the referee, as they tried to do in Bologna and Lecce, then I wait for the club’s decision, which whatever it will be, I will support, on the non-decision of Massa on the goal of Kalinic (of which we have already spoken always on Facebook and Twitter). Roma has had many chances, it has two other injuries (Diawara on the meniscus due to a blow by Cigarini, who deserved the red, and Dzeko for a fracture of the cheekbone) and has no substitutes at the height (inexplicable letting Antonucci in and then replacing him in the last twenty minutes). Rome attacks, attacks and attacks. we risk almost nothing at a defensive level and even penalty is due to a fortuitous contact. Although according to current regulation (wrong for me), the penalty is sacrosanct (then marked by Joao Pedro and drawn by Ceppitelli’s own goal). It can no longer be the case that Rome is the team with the biggest gap between expected goals and goals scored. We have to be more precise in front of goal, even maybe making assists in front of the goal (as happens to Zaniolo at the beginning of the game that could serve Dzeko with empty goal, instead he shoots and Olsen makes one of the many great saves).
It is under everyone’s eyes that Rome is not the vanesia team of last year. This year Roma attack, fight on every ball and a match like that with Cagliari 99 times out of 100 we win. We are on the right path tactically, psychologically and technically. We are only one point from fourth place (Napoli 13, Roma 12) and -7 from Juve (first) who, beating Inter at San Siro, preserved our record of 10 victories in 2013-14. We must aim high because we have the technical qualities to win and win. Sooner or later this blessed, damn wheel of fortune will turn. Daje Roma!
Giordano Sepi