L’avversario di domenica: il Brescia. The opponent of sunday: the Brescia.
Leonessa e Rondinelle. Brescia fu l’ultima città sotto l’impero austro-ungarico a essere domata durante la Prima Guerra di Indipendenza e le rivolte nelle città del lombardo-veneto, di cui sicuramente ricorderete le 5 giornate di Milano. Per questo fu chiamata Leonessa da Giosuè Carducci. Il simbolo del leone è ancora presente nel Brescia Calcio. La sconfitta non fu colpa dei bresciani, ma dell’alleanza degli stati italiani che era in rotta e perse quella guerra. La versione ufficiale invece dell’origine del termine Rondinelle è che sia dovuto alla V sulle maglie blu dei bresciani. Il Brescia infatti deriva da un’altra squadra che si chiamava Victoria. Ma a noi ci piace pensare che il motivo vero sia stata una frase del Bogia de Santa Femia negli anni venti come riporta questa storia a metà tra leggenda e cazzarata.
Grosso (giovane e bravo allenatore alla prima esperienza in Serie A) schiera il 4312. Probabilmente sia per nostro atteggiamento d’attacco, sia per nostra maggiore qualità a centrocampo, sia per rispetto loro, saranno costretti a difesa e contropiede. Attaccano soprattutto sulla loro sinistra con Martella e Romulo che si sovrappone. Attacchiamo sulla nostra destra, loro sinistra per costringere Martella a un lavoro difensivo a cui non è abituato. Il loro playmaker (Tonali) è molto giovane e molto forte, ma possiamo attaccarlo. L’altro dei tre di centrocampo (Bisoli) è un figlio d’arte e ha preso del padre lo spirito combattivo. Rispetto al padre è anche migliore nel palleggio, ma non stiamo di certo parlando di Ronaldinho. Se facciamo bene pressing, possiamo rubargli palla alti e avere facili occasioni da gol. I loro difensori centrali sono molto alti (soprattutto Chanchellor alto 2 metri). Dobbiamo stare attenti sui calci di punizione e calci d’angolo per loro e dobbiamo attaccare con palla a terra. Il giocatore più forte, per me, è Balotelli che non ha un buon rapporto con la nostra tifoseria. EVITIAMO COMPORTAMENTI RAZZISTI, sia per non perdere la partita a tavolino, sia per evitare figure di merda alla nostra tifoseria in generale di cui il vostro seppur pessimo blogger si vergognerebbe.
E’ una partita da affrontare col coltello fra i denti e con la furbizia di Pasquino. Anche noi nel 1848 ci ribellammo al potere papale e costituimmo la Repubblica Romana in tempo per fare la prima Costituzione senza condanna a morte. Sul campo però non ci va la storia, ma ragazzi giovani che devono dimostrare coraggio, concentrazione e intelligenza. In tribuna accorreranno tanti tifosi giallorossi che metteranno tutto loro stessi per vincere. La nostra qualità tecnica è superiore. La voglia di vincere dei romanisti (in campo e sugli spalti) deve prevalere sulla Leonessa: mission possible. Daje Roma!
Leonessa and Rondinelle. Brescia was the last city under the Austro-Hungarian Empire to be tamed during the First War of Independence and the riots in the cities of Lombardy and Veneto, of which you will surely remember the 5 days of Milan. For this she was called Leonessa by Giosuè Carducci. The symbol of the lion is still present in Brescia Calcio. The defeat was not the fault of the Brescians, but of the alliance of the Italian states that was on the way and lost that war. The official version instead of the origin of the term Rondinelle is that it is due to the V on the blue shirts of the Brescians. The Brescia derives from another team called Victoria. But we like to think that the real reason was a sentence from the Bogia de Santa Femia in the twenties as reported by this story halfway between legend and cazzarata.
Grosso (a young and talented coach in his first Serie A experience) ranks 4312. Probably both for our attacking attitude, for our greater quality in midfield, and for their respect, they will be forced to defend and counter-attack. Above all they attack on their left with Martella and Romulo which go on the left. We attack on our right, their left to force Martella to a defensive job he is not used to. Their playmaker (Tonali) is very young and very strong, but we can attack him. The other of the three in midfield (Bisoli) is a son of art and took the fighting spirit from his father. Compared to his father he is also better at dribbling, but we are certainly not talking about Ronaldinho. If we do good pressing, we can steal the ball high and have easy scoring chances. Their central defenders are very tall (especially Chanchellor high 2 metres). We must be careful on free kicks and corners for them and attack with ball on the ground. The strongest player, for me, is Balotelli who does not have a good relationship with our fans. WE MUST AVOID RACIST BEHAVIORS, both to avoid losing the game at the table, and to avoid shitty figures to our fans in general, of which your bad blogger would be ashamed.
It’s a game to be faced with a knife between your teeth and Pasquino’s cunning. We too, in 1848, rebelled against papal power and formed the Roman Republic in time to make the first Constitution without a death sentence. On the field, however, history does not go, but young boys who must show courage, concentration and intelligence. Many Giallorossi fans will come to the stands to do their best to win. Our technical quality is superior. The Romanists’ desire to win (on the pitch and in the stands) must prevail over the Leonessa: mission possible. Daje Roma!
Giordano Sepi