Napoli – Roma 2-1

Posso accettare il fallimento, ma non posso accettare non provarci.

La Roma di adesso è una squadra che punta sulla qualità tecnica (comunque modesta) e che dopo 60 minuti boccheggia. L’atteggiamento tattico 352 che diventa in fase difensiva 532 è un segno di umiltà e dall’umiltà dobbiamo ripartire. Se non ripartiamo da questo concetto, è inutile presentarsi in campo in questa Serie A. Abbiamo buone probabilità di arrivare in piena forma con l’Europa League. Basterà per vincerla? Al momento, le sensazioni sono realisticamente negative, ma probabilmente è troppo presto per prevederlo. E dall’umiltà dobbiamo ripartire anche noi tifosi giallorossi in termini di aspettative ed ambizioni.

Ripartiamo dal 352, ma dovremo riflettere sul difensore centrale, visto che Smalling è uscito nel primo tempo contro il Napoli per un risentimento muscolare all’adduttore della coscia. In generale, la sua prestazione era stata buona nella fase difensiva, meno buona nella fase di costruzione, dove ha giocato meglio Fazio. E’ anche vero che il difensore argentino ha problemi in fase difensiva, quindi gli altri due centrali devono stare più stretti.

Soprattutto nel secondo tempo ripartivamo bene in contropiede, poi arrivati vicini all’area, perdevamo palla, perché cercavamo l’ultimo passaggio per il gol facile. Uno dei motivi delle ultime sconfitte è anche questo, gli avversari ci hanno studiato e coprono i giocatori che si inseriscono dentro l’area, in questo caso dobbiamo TIRARE, TIRARE, TIRARE, come ha fatto Mkhitaryan con il gol del momentaneo pareggio.

Il Napoli ha giocato meglio di noi. Ha avuto diverse occasioni e ha meritato di vincere. Il gol di Callejon è stata la normale conseguenza di un dominio continuativo nel secondo tempo. Il gol di Insigne arriva quando noi siamo troppo stanchi. Incapaci di andare a prenderci la partita. Il destro a giro (che avevo previsto) è obiettivamente bellissimo.

Il punto ora è fare nostre le parole di Alex Zanardi (per cui continuo a pregare) “Tenere duro quando senti che non ce la fai più”. Sembra che il problema sia mentale come dice @missNormaJane e adesso la stanchezza sta diventando quasi la giustificazione della sconfitta, invece dobbiamo avere la forza mentale per dire “Anche se non ce la faccio più, rincorriamo quel giocatore”, “Anche se non ce la faccio più, andiamo a prenderci quella palla”.

In generale abbiamo fatto un passo avanti rispetto alla partita con l’Udinese, avversario molto più scarso. Abbiamo cambiato tanto, mettendo giocatori migliori (come Veretout e Pellegrini che tornavano dalla squalifica). In generale però dobbiamo metterci in testa che non siamo i principini a cui tutto è dovuto, ma siamo l’operaio che si deve guadagnare ogni giorno il pane da portare a casa e la birra per il dopo cena (come diceva Adam Smith). Dobbiamo ripartire dall’umiltà, dal giocare semplice, dall’abbassare le pretese (anche noi tifosi), in questo modo ci toglieremo delle soddisfazioni. Daje Roma!

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