La visione stereofonica.
Molto spesso nel calcio e in generale nello sport, una delle differenze fra un campione ed un buon giocatore è fare la scelta giusta. Questo significa che 1) L’allenatore deve preparare una schema (e i compagni devono liberarsi) per cui il singolo giocatore abbia la scelta fra due o più opzioni; 2) Il giocatore deve scegliere la soluzione che lui vede migliore (principalmente) e (secondariamente) la scelta che meno si aspetta l’avversario per cui è molto importante allenarsi per migliorare i propri difetti (come il piede debole e la soluzione meno utilizzata). 3) Il giocatore deve variare la scelta per essere il meno possibile prevedibile. Questa è la visione stereofonica che (mi pare) ho sentito da Flavio Tranquillo qualche anno fa in una telecronaca NBA. E’ un discorso valido nel basket, ma anche nel calcio.
Vado ora a spiegarvi due situazioni di visione stereofonica:
Il triangolo o il terzo uomo;
Gli attaccanti fanno movimenti contrari. Uno torna indietro per aiutare la costruzione. Uno va avanti e attacca la linea del fuorigioco. Per facilitare il disegno, dato il mio modesto mezzo, ho messo l’attaccante che attacca la linea molto laterale, il che va anche bene, ma è meglio se è più centrale per avere più visuale con il tiro.
E’ molto difficile recuperare la zona-Champions in questo momento della stagione con Lazio a -1 e Lazio-Torino da recuperare, Napoli a +3 con Juve-Napoli da recuperare, Juve (con Juve-Napoli da recuperare) e Atalanta a +5 e non escludo di poter recuperare il Milan a +9. Certo ci sarà da combattere e sarà difficile, ma con 10 partite da giocare, ce la possiamo fare. Pensiamo ad un avversario per volta. Anche in Europa League portiamo a casa la qualificazione con l’Ajax, poi penseremo al resto.
La visione stereofonica è anche scendere in campo per mangiare avversari e campo allo stesso modo in Serie A e in Europa League. E’ dare battaglia in ogni partita con il cuore e con la testa, con la tigna e l’intelligenza. Abbiamo due strade per la Champions. Entrambe percorribili. Dobbiamo provarci e possiamo riuscirci in entrambi i teatri di guerra. Daje Roma!
Giordano Sepi