L’avversario di sabato: il Betis.

Siviglia. Città prima islamica e poi spagnola. Crocevia di culture, religioni e poteri diversi. E’ giusto parlare di Siviglia, quando si parla del Real Betis Balompiè (Balompiè è un modo più spagnolo di chiamare il calcio rispetto al futebol di origine anglosassone), anche perché in questa estate pregna di impegni, abbiamo affrontato anche i cugini del Siviglia (0-0).

La città è piena di riferimenti all’Islam e di monumenti prima islamici e ora cristiani come la Giralda che era un minareto ed è diventata la bellissima torre della Cattedrale di Siviglia (di stile gotico). Qui, come in molti altri posti nel mondo, la miscela tra culture e religioni diverse ha prodotto creazioni artistiche meravigliose.

La Giralda e la cattedrale di Siviglia

Betis è il nome romano (gira che ti rigira sempre di Roma si parla) del fiume Guadalivquir che attraversa Siviglia. Il club è nato nel 1907 da un’idea di alcuni studenti del Politecnico, due anni dopo il Siviglia (1905). Hanno vinto una Liga nel 1935 e due Copa del Rey nel 1977 e nel 2005. I blancoverde hanno uno spirito molto orgoglioso e il loro motto è “Viva il Betis aunque pierda” (Viva il Betis anche quando perde).

Partono col 4411, che in fase di pressing può diventare 442. Con i terzini (Montoya e Calderon) che innescano le ali (Rober e Tello), in posizione leggermente più centrale. Sono particolarmente pericolosi sulla destra o quando Rober e Canales (sinistro) dialogano (sono i giocatori dalla migliore qualità tecnica) o quando attaccano con il terzino destro Montoya. Tutti i terzini sono molto difensivi. Anche Montoya, rimane spesso bloccato in difesa. Il giocatore più prestigioso è N.Fekir (sinistro), trequartista franco-algerino dalla grande fantasia e personalità. Stiamo attenti anche al fratello, Yassim, che gioca ala sinistra.

Ho parlato volutamente di 4411 e non di 4231 perché, nonostante la loro attitudine offensiva (naturale in una squadra spagnola), penso che noi siamo superiori tecnicamente e possiamo dominare il possesso e territorio. Sarà importante segnare presto, fare una buona prestazione difensiva, in costruzione e andare in goleada. Dobbiamo vincere (obiettivo minimo). Possiamo vincere largamente (obiettivo massimo). Daje Roma!

Giordano Sepi

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