Il Trabzonspor.

Trabzon è il nome turco di Trebisonda. E’ una bellissima città sul Mar Nero, ultima città cristiana a cadere sotto i turchi nel 1461, per questo si dice perdere la Trebisonda per dire perdere il controllo, perdere la bussola, anche perché era ed è un importante porto sul Mar Nero, il più importante della Turchia. E’ ancora una città molto bella. A livello artistico, il monumento più interessante è l’ex-chiesa di Santa Sofia non molto lontana dal Mar Nero.

La Chiesa di Santa Sofia , ora il Saint Sophia Museum, è un ex Chalcedonian  (greco ortodossa) chiesa situata nella città di Trabzon nella parte  nord-orientale della Turchia. Esso risale al XIII

Il Trabzonspor Kubuli ha vinto 6 volte il campionato turco e 9 volte la coppa di Turchia ed è la squadra più titolata al di fuori di Istanbul e delle 3 grandi sorelle: Besiktas, Fenerbahce, Galatasaray. La prima maglia è a righe rosso scuro e azzurro molto chiaro.

Ci sono molte vecchie conoscenze della Serie A e anche della Roma come: Bruno Peres, Cornelius, Gervy, Hamsik e Victor Hugo.

Abdullah Avci mette in campo un 433 molto offensivo con Bakasetas (sinistro) e Hamsik(entrambi i piedi) più portati ad offendere. Le tre punte sono molto veloci, ma nessuna è una punta centrale, se non dovesse giocare Cornelius(sinistro). Specialmente Gervy (entrambi) e Djaniny sono entrambi ali destre, molto veloci, molto tecnici e fanno a turno la punta centrale. Sarà un bel banco di prova per la nostra costruzione, il loro ottimo pressing. Collettivo con tutti gli attaccanti operativi. Se dovesse giocare Cornelius, è meno portato a fare il pressing, ma è una punta centrale vera. Ricordiamoci che come la maggior parte dei giocatori mancini, usa solo il sinistro.

Nella loro fase di costruzione soffrono un po’. Ozdemir è il playmaker e Victor Hugo è il più bravo difensore in questa fase, meno bravo Edgar Ie (molto bravo in fase difensiva). Spesso Bakasetas rientra a centrocampo e raccoglie il passaggio diretto del portiere, togliendogli le castagne dal fuoco.

Ricordiamoci di tirare spesso in porta (meglio da vicino) perché il portiere non è molto forte, ma se vogliamo tirare, tiriamo in modo preciso per prendere la porta.

Hamsik è molto bravo col passing game e molto pericoloso col tiro da fuori. Bakasetas è bravo nel passing game, nell’assist, nell’inserimento (specialmente), nel tiro da fuori e tira anche i calci piazzati.

Sul calcio d’angolo dalla loro destra, Bakasetas fa praticamente un tiro-cross con la maggior parte degli azzurro-granata nell’area piccola di porta, sul primo palo, che creano molta confusione. 3 dei 4 gol col Molde sono arrivati così.

La Turchia è un paese islamico dai tempi dell’impero ottomano, ma poi la moderna Turchia è diventato un paese evoluto, tollerante verso le altre religioni e con aziende in grado di competere a livello internazionale. Adesso, per motivi economici e culturali, la Turchia deve spingere per entrare nell’Unione Europea e questo sarebbe anche un vantaggio per l’UE che acquisirebbe un paese islamico all’interno della sua comunità, in modo da dare un’idea di apertura culturale (come voleva Altiero Spinelli, l’ideologo dell’europeismo) e in modo da poter essere un interlocutore e un mediatore efficace nei vari teatri economici e di guerra mediorientali (tenendo sempre ben presente che l’europeismo ha come valore fondante la pace), compreso il problema madre del Medio Oriente: la Palestina.

Ad ogni modo, la Turchia non può essere un candidato serio ad entrare in UE con le attuali leggi. I diritti civili sono calpestati. Molti giornalisti sono in carcere. La Turchia ha invaso la Siria (con il benestare degli USA di Trump), massacrando i curdi, i veri vincitori del sedicente Stato Islamico. Potremo parlare seriamente dell’ingresso della Turchia in Europa quando saranno scarcerati i giornalisti e i prigionieri politici, quando saranno osservati i diritti civili degli oppositori, quando il governo turco si metterà al tavolo con i curdi per permettere una civile convivenza. La Turchia è governata da circa vent’anni da Recep Tayyil Erdogan, responsabile spesso dei problemi che ho elencato. Mi auguro che abbia la saggezza per capire quale è il bene della Turchia e di promuovere le azioni che lo possano realizzare.

Erdogan è sempre più forte. La Turchia molto più fragile

Sembra uno strano scherzo del destino che pochi giorni dopo la morte di Gino Strada, a cui sarebbe giusto dedicare una via o una piazza invece di dedicarle ai parenti di Mussolini o a Hitler, che in Afghanistan, nel paese in cui ha salvato tante vite, sono andati al potere i talebani. Erdogan può essere un mediatore anche per i diritti umani e civili in Afghanistan, soprattutto delle donne. I talebani hanno preso il potere senza combattere. L’esercito afgano si è arreso senza combattere e questo è colpa dell’accordo preso tempo fa da Trump e dell’annuncio di Biden di ritiro. E’ necessario che la comunità internazionale come ONU e che l’Occidente come NATO intervengano, non per forza per via militare, per accertare l’osservazione dei diritti umani, civili e politici, soprattutto delle donne. Spero che l’UE affronti la situazione con un’unica voce. Si può trasformare una situazione di temporanea, ma evidente sconfitta in una perentoria vittoria per l’UE, per l’Occidente e specialmente per i diritti umani degli afgani come avrebbe voluto Gino Strada.

Il testamento di Gino Strada è proprio questo: l’empatia per le situazioni di sofferenza o, come diceva Che Guevara, sentire nel profondo di noi stessi ogni ingiustizia commessa contro chiunque. Insomma “Se i diritti sono di pochi, non sono più diritti, ma privilegi”. Tempo fa, questo movimento di queste ore a favore del popolo afgano, a favore delle donne afgane, non sarebbe stato un episodio tanto scontato. Questo è da sottolineare. Questa empatia ha radici negli anni’60, nel movimento contro la guerra in Vietnam, e sono sicuro che sarà fondamentale per migliorare la situazione in Afghanistan e in generale per l’evoluzione dell’uomo.

Probabilmente quando affronteremo il girone, ci capiteranno avversari più facili, ma il Trab. è assolutamente da non sottovalutare. E’ una buona squadra, veloce e dall’alta qualità tecnica, ma noi partiamo favoriti ed è doverosa la vittoria anche a casa loro. Daje Roma!

Giordano Sepi

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