Roma – Udinese 1-0
Questa Roma di Mourinho è capace di giocare bene, di dominare le partite, ma anche di soffrire e portare a casa le partite con fatica, con le ultime forze, con le palle in tribuna e le PALLE dentro le mutande.
L’Udinese vuole “leggere i momenti della partita” come dice Gotti nel prepartita e inizia con il 532, tutti in difesa. In realtà cercherebbe anche di ripartire, ma è la qualità tecnica della Roma che la mette all’angolo. Lo schieramento disciplinato e un po’ di fortuna dei friulani mantiene la partita sullo 0-0. La Roma colpisce due pali con Mkhi e Zaniolo, ma non riesce a sfondare. Il momento chiave è quando esce Mancini per una ferita sanguinante in faccia. Con la Roma in 10, l’Udinese diventa più spavalda e la Roma può colpire in contropiede con un’ostinata ed insistente corsa di Calafiori (più volte trattenuto da Molina), che poi mette in mezzo per Abraham che segna l’1-0 di tacco.
Iniziamo il secondo tempo con un possesso costante ad un filo di gas, ma allo stesso modo andiamo in riserva. L’Udinese se ne accorge e attacca, ma noi teniamo bene. Ci sono diversi giocatori che hanno giocato quasi sempre (Cristante, Karsdorp, Veretout e Pellegrini). Arriviamo alla fine molto stanchi con il cartellino rosso per Pellegrini (molto discutibile, ma non credo ci sia modo per fare ricorso). Portiamo a casa i 3 punti, ma con tanta, troppa fatica. Per le prossime partite, Mou deve per forza dare più fiducia a qualche riserva come Bove, Carles Perez, Darboe, Diawara e Kumbulla.
Se uno ripensa a Ranieri che sostituisce De Rossi e Totti e porta a casa uno storico derby nel 09-10 per 1-2 e ai cartellini rossi di DDR, può considerare la squalifica di Pellegrini come una fortuna, anche perché il Capitano è molto stanco e ha bisogno di riposo. I romani spesso sentono troppo il derby. E questo non è sempre un bene.
Se Atene piange, Sparta non ride. La Lazio ha tutti disponibili, ma nelle ultime 3 partite ha fatto 2 pareggi e 1 sconfitta. Arriviamo entrambi con l’acqua alla gola, forse con noi di un filo favoriti per la classifica migliore (12-8). Questo mi preoccupa maggiormente. Dobbiamo assolutamente non sentirci favoriti. Dobbiamo assolutamente affrontare il derby come andare ad una guerra. Pronti allo scontro. Con lo stesso atteggiamento che ha avuto Mancini, uno dei nostri leader, che giocava nonostante una ferita sanguinante in faccia. Con lo stesso atteggiamento che hanno avuto i tifosi romanisti, instancabili nel sostenere la squadra. Anche loro sono parte della squadra. Anche loro combatteranno con la voce e gli applausi nel derby. Daje Roma!
Giordano Sepi