Lazio-Roma 3-2 e Zorya Lugansk.


La Lazio ha vinto meritatamente. Ha giocato meglio. Ha colpito in contropiede, evidenziando i nostri problemi difensivi e un atteggiamento da parte nostra troppo spavaldo. Il gol di Milinkovic Savic è un grave errore difensivo.

L’episodio chiave è stato il gol del momentaneo 2-0 quando dopo un fallo da rigore netto di Hysaj su Zaniolo, sono partiti in contropiede e ci hanno punito con Pedro (sono molto curioso di vedere il fuorigioco di Zaniolo). In generale, l’arbitro Guida è stato pessimo anche nella mezza-compensazione del rigore per noi del secondo tempo per fallo sempre su Niccolò (migliore in campo), poi trasformato da Veretout (gol del 3-2 finale).

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La squadra si è scusata con la nostra instancabile e ostinata Curva Sud.

In generale, abbiamo grandi problemi principalmente in fase difensiva. Nelle ultime 3 partite abbiamo segnato 5 gol, ma ne abbiamo concessi 6, portando solo 3 punti a casa. Con la Lazio era importante soprattutto NON PERMETTERE I CONTROPIEDI, come ho scritto nel prepartita. Invece sul 2-1 per loro, quando ancora la partita si poteva recuperare, facevamo un dominio sterile, senza mai essere pericolosi, con tutti gli uomini nella loro metà campo e ci siamo fatti colpire in contropiede con Immobile e Felipe Anderson (autore del gol del momentaneo 3-1). C’è un problema in difesa. Ci sono varie possibilità: mettere un centrocampista difensivo in più, o un difensore centrale, o mettere Smalling al posto di Ibanez, che ha comunque segnato il primo gol della Roma. Non puoi pensare di dominare all’Allianz Stadium con la Juve o a San Siro con il Milan, ma anche in casa col Napoli: tutti clubs che affronteremo dopo la sosta. C’è bisogno di un atteggiamento più equilibrato, tanto i gol li faremo lo stesso.

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Abbiamo perso una partita. Una partita importante. Ma la vittoria più importante è il nostro nome, che loro amavano di nascosto e ieri hanno fatto coming-out. Costretti a tifare una squadra che ha rifiutato il nome Roma, ieri hanno dimostrato che anche loro vorrebbero essere romanisti, ma non possono. Ieri abbiamo perso una partita, ma già da oggi noi pensiamo allo Zorya. Loro hanno perso per la vita e la loro coreografia lo dimostra.

Lugansk sta nel Nord-Est dell’Ucraina ed è attualmente una zona contesa, prima con un conflitto bellico e ora solo in modo diplomatico tra l’Ucraina e la Russia. Attualmente fa parte dell’Ucraina, ma i luganskini si sentono più russi che ucraini. Sotto questo punto di vista, è naturale leggere in modo politico l’assenza dell’allenatore Skrypnyk, mentre veniva suonato l’inno ucraino, prima della partita contro il Dnipro. Anche se la volontarietà di questo gesto è solo una mia interpretazione.

Come ho scritto nel prepartita con il CSKA Sofia, questi conflitti bellici o anche solo politici si possono risolvere con una nuova politica della NATO che coinvolga la Russia nella lotta al terrorismo e dell’UE per l’integrazione della Russia (e quindi anche dell’Ucraina), fermo restando per questo secondo concetto che servono passi avanti decisivi da parte della Russia per il rispetto dei diritti politici dell’opposizione.

Per affrontare le più grandi sfide del ventunesimo secoli serve unione tra le superpotenze, compresa la Cina. Questo sarebbe importante per il problema contingente dei diritti in Afghanistan, specialmente delle donne, e a lungo termine per una politica globale capace di risolvere i grandi problemi di diritti nel mondo, di creare un’economia sostenibile e verde, di dare la pace nel mondo anche con il disarmo nucleare reale e sincronizzato.

Lo Zorya gioca con il 442. Si schierano in modo molto originale e diventa 4312, 4231, 352, 3232. Per noi, questo potrà essere molto sorprendente, ma noi dovremo restare calmi, giocare come sappiamo e colpire sui loro buchi difensivi.

Partono col 442 poi hanno una tattica molto libera e dinamica.

Attaccano sulla destra con l’ala destra. Kabaev e sulla sinistra con il terzino sinistro, Juninho. Potranno anche scambiare le due ali, giocando con Kochergin ala destra. Il playmaker è Nazaryna. La punta più forte è l’iraniano Sayyadmanesh, bravo nel tiro e nell’assist. Anche l’altro giocatore iraniano, il centrocampista Zahedi, è un giocatore molto interessante. Pressano con 3 uomini sui difensori su inizio gioco.

Difendono a uomo sui calcio d’angolo e, se escono palla al piede da questa situazione, si buttano in avanti in modo molto disordinato, ma anche efficace. Possiamo fare ampio turn-over (anche facendo giocare qualche under 19), ma chi scende in campo deve mettere tutto se stesso. Daje Roma!

Giordano Sepi

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