Samp-Roma 0-1 e Bodø/Glimt.

Abituiamoci a questa Roma. Non perfetta. Piena di difficoltà. Ma con grande carattere. In grado di portare a casa la vittoria. Accompagnata da grandissimi tifosi. Guidata da un grande allenatore. gGrazie a tanti giocatori bravi [oggi i migliori sono stati Mkhi (autore del gol vittoria), Cristante (che ha orchestrato bene il gioco) e Zalewski (che ora dovrà mostrare il suo valore contro il temibile Solbakken)] e con una personalità forte. In particolare la personalità forte è stata decisiva nel tenere in difesa (bravissimi Mancini-Smalling-ibanez) senza grandissime sofferenze e nel gestire lo scarso vantaggio.

La mia polemica calcistica quotidiana stavolta non è sugli arbitri, ma è sui giocatori. Non è possibile che i giocatori appena si sentono toccati stramazzano a terra e starnazzano come oche del Campidoglio. E’ anche questo un problema del calcio italiano che poi si ritrova fuori dai Mondiali e, non dimentichiamolo, fuori dai quarti di Champions. All’estero, gli arbitri non fischiano fallo per queste sceneggiate melodrammatiche inutili (grande rispetto per le sceneggiate come forma d’arte teatrale, ma non sul campo di calcio) ed è anche per questo che i nostri risultati in Europa sono mediocri.

Dalla tragedia finta dei giocatori rantolanti italiani a quella vera della guerra in Ucraina, il passaggio è facile. Non è vero, però il tema è importante, non va dimenticato ed è giusto parlarne. Di nuovo, mi ritrovo a pregare i potenti politici di trovare una strada per la pace per l’Ucraina il prima possibile. Le immagini di Bucha sono terribili. Questa è la guerra. Con la guerra, l’uomo si priva di ogni minimo senso di umanità e tutto ciò è veramente stupido e triste.

Per questo, dire che la Roma ha vissuto una tragedia sportiva l’ultima volta che siamo stati a Bodø risulta veramente ridicolo. Il calcio è bello anche per questo. Quando viene preso solo come uno sport, senza caricarlo di atti violenti che lo rendono nefasto, è un aspetto positivo della vita. Anche quando perdi 7-1. Anche perché ti dà anche la possibilità della rivincita. Come sta capitando a noi con questo quarto di finale.

Knutsen schiera il 433 che in fase difensiva diventa 451. E’ una squadra basata sulla grinta e sulla voglia di lottare anche con buona qualità tecnica. Fanno molto possesso nell’Elitserien, ma non escludo che con noi possano cercare più spesso il lancio lungo. In fase offensiva cercano soprattutto il cross per la punta centrale o per una mezzala che si inserisce. I giocatori con maggiore qualità tecnica sono l’ala sinistra (Pellegrino) e l’ala destra (Solbakken) che mettono cross molto dolci, e anche un po’ lenti. Giocano con le ali a piede invertito. Pellegrino è l’ala sinistra ma è destro. Solbakken è l’ala destra ma è sinistro. Solbakken è pericoloso quando va verso il centro per tirare di sinistro, ma è bravo anche con l’assist basso dal fondo. Vedo molto bene contro di lui Zalewski: importante non arretrare, ma aspettare il movimento avversario per rubare palla. In fase offensiva, le due mezzale si inseriscono per aiutare l’azione d’attacco. Solbakken batte i calci d’angolo dalla loro destra.

Sui calci d’angolo, marcano a uomo.

Il campo sarà un fattore della partita. E’ sintetico ed è un campo piccolo che favorisce il pressing, che anche i gialli norvegesi fanno benissimo. Dovremo fare pressing e farlo bene. Nel caso venga superato, dovremo saper tornare indietro velocemente. L’andata ci ha insegnato che i norvegesi sono forti e dovremo giocare concentrati. Nonostante il fresco precedente, possiamo essere capaci di vincere anche da loro. Dimostriamolo. Daje Roma!

Giordano Sepi

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