Bologna: Sinisa, Serbia e 3a guerra mondiale.

Quando si parla del Bologna attuale, è doveroso parlare di Sinisa Mihajlovic. Prima mio idolo e poi mio grande avversario, anche come rivale nel derby. Nel tempo, gli ho detto un sacco di parolacce. Impotente davanti alla sua classe, davanti alle sue punizioni precise, violente, maledette. Come allenatore, nel 2019 è stato accostato alla Roma e la maggior parte dei romanisti si è detta contraria. Era un grande difensore, centrocampista, terzino, allenatore. Il suo sinistro andrebbe studiato alle più grandi università.

Quando si affacciò la leucemia, pregai per lui in modo pubblico. Sperai con lui di averla ricacciata indietro. Infine mi rassegnai come lui all’inevitabilità della morte. In questa partita, il Bologna giocherà soprattutto per lui, ma anche noi dobbiamo mettere in campo il massimo sforzo per onorarlo, per dimostrare che, come lui grande sportivo e combattente avrebbe voluto, non vogliamo regalare la partita, ma portare a casa l’intera posta. Lui avrebbe voluto così.

Quando si parla di Mihajlovic, il mio pensiero vola a Belgrado e alla Serbia. La Serbia è una grande nazione. Nella pallavolo, nel basket, nella pallanuoto e nel tennis, con Djokovic, è dominante. Sarebbe un terribile peccato escluderla dall’agone sportivo, se dovesse invadere il Kosovo. Un peccato inevitabile.

Continuo a sperare che i grandi del mondo, anche Russia, Cina, Serbia, Iran, riescano a ragionare sui lati negativi di una guerra mondiale. Siamo alla soglia della terza guerra mondiale con la Cina che si esercita davanti a Taiwan, con la Corea del Nord che lancia missili nel Mar del Giappone, con le tensioni tra Serbia e Kosovo, con la Russia che ha invaso l’Ucraina e, nonostante abbia difficoltà incredibili, non nasconde la sua volontà di prolungare ed estendere la guerra ad altri paesi dell’Est Europa. Spero che questi paesi riescano a capire che la guerra non è inevitabile. Siamo ancora in tempo per fermarci e tornare indietro. Semmai ci sarà la guerra, io starò dalla parte di Taiwan, del Giappone, del Kosovo e delle democrazie dell’Est Europa. In modo chiaro e netto, sarò dalla parte della democrazia e della libertà. Ma siamo ancora in tempo per fermare questa orrenda macchina. Siamo ancora in tempo per un colloquio alla pari tra Cina e USA. Per il dialogo. Diamo una chance alla pace. Diamo una chance alla pace mondiale.

Il Bologna di Thiago Motta è una squadra a cui piace offendere. Attaccano dalla destra con Orsolini (mancino), portato ad andare verso il centro per tirare di sinistro, e alla sinistra con il terzino, Cambiaso, con Soriano che ha come posizione prediletta quella più centrale. Il giocatore più pericoloso in fase offensiva è il centravanti austriaco Arnautovic, bravo con entrambi i piedi.

Sarà difficile prevalere perché loro sono tanto motivati, ma la mia sensazione è che per la Roma il peggio è passato. Riuscire a sconfiggere il Bologna sarebbe un buon segnale alle avversarie in Serie A, in Europa e soprattutto per noi. Daje Roma!

Giordano Sepi

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