Cuore per vincere. Cuore per la pace. Roma-Bologna 1-0 e Milan.

Partiamo con Zaniolo-Dybala punte col 352, ma poi spesso diventiamo un 4231 con ElSha come attaccante sinistro e Celik come terzino destro. Partiamo bene e troviamo il rigore su Dybala, trasformato da Pellegrini. L’arbitro non spezzetta il gioco. A soffrirne è soprattutto Zaniolo, un po’ tartassato da Lucumi. Zaniolo come centravanti non ha del tutto deluso, anche se non era nella sua posizione prediletta, deve però capire che come centravanti non deve cercare solo il tiro, ma anche il passaggio semplice, la sponda e l’assist. In generale, il toscano ha fatto un buon lavoro di sponda.

Bellissimo il duello a sfondo geopolitico tra il greco Lykogiannis del Bologna e il turco Celik della Roma. Molto bene Cristante che ha rubato 3/4 palloni a centrocampo. Per me, migliore in campo. Bene Tahirovic nel suo esordio in Serie A. Ottimi i 3 in difesa (Mancini-Smalling-Ibanez). Tanta paura per i supporters romanisti. Questa partita è stata una grande sofferenza. Come una Marcia di Radetzky, il Bologna faceva le truppe austro-ungariche e noi siamo stati dominati, ma abbiamo resistito fino all’ultimo. Fino a Abraham che è ancora convalescente, anche se non si sa da cosa, ma ha dimostrato grande volontà e, con un colpo di testa all’ultimo secondo, ha salvato il risultato. Roma ha vinto. Sinisa sarà contento del Bologna che ha dimostrato grande carattere, ma anche la Roma ha dato tutto, senza regalare niente, come avrebbe voluto lui.

Ringrazio Tommaso del gruppo “Legio Narnia” per la foto.

Abbiamo quindi salutato con una vittoria le nostre ragazze della Roma Femminile che, prima della partita, hanno fatto un giro di campo per festeggiare la recente conquista della Supercoppa Italiana ai rigori in finale contro la fortissima Juve.

Quando scrivo “Mettiamoci il cuore” intendo proprio agonismo, grinta, personalità, o per meglio dire, carattere. Ed è importante il carattere nella conquista della vittoria, ma deve essere accompagnato anche dalla qualità. Basterà il cuore contro il Milan? Sicuramente dovremo accompagnarlo con la testa: la qualità tecnica e la razionalità. Sicuramente uscire indenni sarebbe un bel segnale soprattutto per noi. Perché valiamo.

Quando un leader si avvicina alla vecchiaia, inizia a entrare nei suoi pensieri una domanda: cosa diranno i posteri di me? Che diranno gli storici di me? La stessa domanda se la sono fatta Putin ed Erdogan e qui si vede la differenza di carattere, di cuore. Sono stati entrambi, finora, dei politici molto discutibili. Turchia e Russia sono stati autoritari, vicini alla dittatura, con una polizia segreta, con i giornalisti e i politici che si oppongono spesso incarcerati o uccisi e con un controllo dei media quasi totale.

Arrivati ad una certa età. Davanti allo specchio. La stessa domanda. Cosa diranno di me? Putin si è irrigidito nell’autoritarismo, nell’ideologia della Grande Russia, andando anche a invadere l’Ucraina, provocando tante morti, tante tragedie, tanta distruzione, anche per la stessa Russia. Quindi, se adesso uno storico dovesse giudicare Putin, il giudizio sarebbe comprensibilmente molto negativo, paragonando Putin ai mostri creati dalla storia: Mussolini, Hitler e Stalin.

A differenza di Putin, Erdogan sta scegliendo un’altra strada. Negli ultimi discorsi parla di diritti e democrazia. La Siria ha confermato che la Turchia si sta ritirando dal Rojava (il nord della Siria in cui ci sono i curdi). La Turchia è in una crisi economica sistemica perché troppo piccola commercialmente e troppa vicina all’UE. Per questo, non escludo che, se Erdogan trasformerà le sue buone intenzioni in pratica politica, scarcererà i giornalisti e i dissidenti, ristabilirà i diritti della democrazia turca e li rafforzerà secondo i parametri occidentali e dialogherà con i curdi per permettergli l’autonomia nei loro territori, la Turchia possa entrare nell’UE, salvando la sua economia, trovando nuovo benessere e diventando un prossimo interlocutore per il Medio Oriente e la Palestina.

Questo cambiamento si sta vedendo anche con la sua opera di mediazione tra Ucraina e Russia, sia perché alla Turchia non è che sconfinfera tanto che la Russia prenda tutta la costa nord del Mar Nero, sia per scrivere una pagina di storia positiva. Per far vedere che anche Erdogan ha un cuore. A quel punto, anche il giudizio della Storia su Erdogan non potrà essere negativo. La differenza la fa il cuore.

Ieri mi è capitato di vedere un discorso di Bin Salman su “Il Medio Oriente come nuova Europa”, attraverso quel Rinascimento di cui parlò anche Matteo Renzi. In realtà sono scettico a parlare di Rinascimento senza quell’aspetto fondamentale della salvaguardia dei diritti, in particolare i diritti delle donne e con una guerra che sta provocando tanti morti nello Yemen, però non posso non sottolineare che Bin Salman ha citato come possibile, futuro alleato, il Qatar, suo nemico nello Yemen. Questo significa pace nello Yemen?

Ciò che rende grande nell’immagine esteriore l’Europa non è solo il benessere economico, ma anche i diritti, la libertà d’opinione, la democrazia e soprattutto la pace che dura da 70 anni. Se Bin Salman insieme ad Al Thani (il leader del Qatar) si vogliono ispirare al modello europeo per diventare anche migliori dell’Europa, devono consentire questi principi, devono fare questi passi verso il benessere che fa grande l’Europa. Devono dimostrare buoni sentimenti. Devono dimostrare cuore. Non bastano i soldi. Ma ora passiamo al Milan.

Pioli gioca con uno schema consolidato (il 4231) e tattiche oliate dall’anno scorso molto efficaci. I milanisti sono molto liberi di svariare sia in senso latitudinale (con Saelemaekers che può fare anche il terzino e Theo che può fare anche l’attaccante), sia in senso longitudinale (con Saelemaekers che può giocare anche a sinistra e Theo che può giocare anche a destra).

Contro il pressing o si rivolgono a Calabria o lanciano lungo e poi vanno alla ricerca della seconda palla. Iniziano il gioco in particolare sulla loro destra, ma poi sono insidiosi soprattutto sulla sinistra, la fascia preferita da Theo Hernandez, o con Tonali che va su quel lato per lanciare Leao, molto bravo sul filo del fuorigioco, o con Leao che può tentare sia il tiro che l’assist principalmente per Giroud. Nella costruzione, Bennacer fa il centrocampista difensivo, col compito anche dell‘uscita della palla dalla difesa e Tonali (bravo con entrambi i piedi) gioca mezzo mediano a fianco di Bennacer e mezzo trequartista per l’assist e per il tiro.

Tatarusanu è un portiere forte soprattutto quando ha il coraggio delle uscite. Quando tentenna sulle uscite è il momento in cui è vulnerablie.

Sui calci d’angolo difendono ibridi con la maggior parte degli uomini a zona, e 2/3 a uomo.

Il cuore è simbolo di grande volontà e buoni sentimenti. I buoni sentimenti devono essere dimostrati dai grandi della Terra se vogliono scrivere una pagina di storia che parli di loro in modo positivo, perché gli storici non possono giudicare positivamente chi nega diritti e democrazia. E’ questa la strada del Rinascimento, del progresso, ma anche semplicemente della sopravvivenza del genere umano. La grande volontà va dimostrata dai nostri romanisti a San Siro. Nulla è precluso. Daje Roma!

Giordano Sepi

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