Diritti e credibilità. David Sassoli. La contiguità con gli ultimi di Fratel Biagio Conte. Roma-Genoa 1-0 e Fiorentina.

Questa Roma ci ha abituato a questi 1-0. L’unica differenza dal solito è una produzione maggiore in fase offensiva. Poi ci sono i soliti problemi come il pressing nostro che viene superato troppo facilmente, anche se la difesa tanto bassa è una scelta di Mourinho. Buona prova di Bove. Il romano e romanista ha recuperato diversi palloni a centrocampo e ha una qualità maggiore di Frattesi. Date queste considerazioni, mi sembra insensato rinunciarci per prendere Frattesi. In coppia con il ragionatore Matic è perfetto, anche in prospettiva Fiorentina.

Pellegrini è uscito a fine primo tempo. Speriamo nulla di grave. La partita è stata risolta da un assolo di Dybala Mr Wolf (quello che risolveva problemi in Pulp Fiction), che si è liberato di 3 uomini e poi ha tirato forte sul primo palo. Dybala è uno di quei fenomeni che ti cambiano la partita individualmente e fanno giocare meglio anche il collettivo. Poi tanta, solita sofferenza, ma portiamo a casa i quarti.

Bene il Genoa. Perfetto in difesa sui nostri tanti corners. Performance positiva anche per il nostro vecchio amore Kevin Strootman. Complimenti al Genoa. Ora proiettiamoci sulla Fiorentina, quando sarò anch’io allo stadio.

Ringrazio sololaroma.it per la foto.

Riprendendo il concetto di giovinezza dell’ultimo articolo, mi viene in mente quella grande intuizione di quel genio che era Giuseppe Mazzini (grande intellettuale del Risorgimento italiano) che pubblicò un giornale che si chiamava “La giovane Europa”. Adesso, l’Europa, come stato sovranazionale che assicura la pace per un continente sempre stato in guerra, è una realtà. Una delle figure che ha più rappresentato l’europeismo, in particolare quando questi ideali erano molto contrastati in Italia, è David Sassoli, nato a Firenze, ma romanista.

David Sassoli credeva che i politici europei dovevano essere prima di tutto credibili e non corrotti e credeva nell’Europa come portatrice di democrazia, diritti e pace nel mondo e per contiguità lo è in Iran, in Ucraina e nel Kurdistan siriano e iracheno. I suoi discorsi pieni di passione sono una guida per me e per gli europeisti su come deve essere la sinistra moderna, su come deve essere la politica anche ai piani alti. Quando parlava, la voce emanava vibrazioni di passione genuina e buoni sentimenti. Ci manca.

Un giorno, Biagio Conte andò a parlare con i suoi genitori e gli disse “Ora so cosa il Signore vuole da me”. Dedicò la vita ai poveri, in particolare ai senza-tetto. Occupò un ex-caserma a Palermo e fondò la Cittadella dei poveri, prima solo a via Archirafi, poi anche a Via Decollati. Mattarella gli donò la Cittadella. Lui continuò nella sua opera buona. Fece costruire una chiesa da islamici e cristiani insieme. Rispetto a tanti santi ufficiali, era veramente Santo. Protestò tante volte contro politiche inumane e contro la ricerca del consenso degli egoisti. L’ha portato via un tumore e lascia a noi un grande vuoto. E’ giusto ricordarlo adesso che è morto perché in tempi così ignoranti, il mondo ci ha regalato un Grande Uomo.

In questi anni la Sicilia è fucina di tanti personaggi positivi come Padre Zanotelli e l’ex-sindaco di Messina, Renato Accorinti. Sorprendentemente proprio dalla Sicilia, dove ha prosperato per lungo tempo la mafia, può crescere in Italia un movimento etico, vicino agli ultimi.

Fratel Biagio Conte quando protestò contro i Decreti Sicurezza di Salvini nel 2019.

In questi giorni, siamo stati testimoni degli scontri tra romanisti e napoletani completate, nella loro miseria, da rivendicazioni di presunte vittorie. Per me, l’ultrà vero non si caratterizza per la violenza, ma per la passione con cui tifa, per i soldi e il lavoro dietro le coreografie, per i cori collettivi per vincere la partita. Sinceramente mi vergogno di questi scontri. Della retorica della rivendicazione. Queste persone non mi rappresentano.

Roma-Fiorentina è sempre stata una grande classica. La Fiorentina è stata sempre un fiero avversario, seppur il più delle volte sconfitto. Nella mia analisi tattica, che leggerete più avanti, sottolineo il loro grande gioco offensivo, ma non escludo a priori che possano avere un atteggiamento più cauto.

In questa partita, il Divino fu protagonista di un’azione spettacolare in cui servì di tacco per la testa di Roberto Pruzzo. Per me, il più bel gol della storia. La partita finì 2-0

Quando la RAI faceva Arte. Filmato che inizia con le grida di Ancelotti che si infortunò al ginocchio. Grandissimo il laziale (purtroppo) Giampiero Galeazzi. La Fiorentina non aveva subito gol nell’81-82 fino a quel giorno e lottò fino all’ultima giornata per lo scudetto, vinto poi dalla Juve. Per la cronaca, il primo gol subito dalla Fiorentina nell’81-82 fu segnato dal nostro indimenticato, leggendario, eterno Capitano, Agostino Di Bartolomei.

Italiano di solito sceglie il 4231 con pressing e gioco offensivo, che in fase difensiva diventa 4141. Attaccano anche con i terzini, rimanendo con due/tre difensori (tre se Biraghi rimane indietro, Dodò ha meno l’attitudine a difendere).

In attacco, hanno le ali a piede invertito. Ikoné è l’ala destra, ma è mancino. Può cercare di andare verso il centro per cercare il tiro a giro, o sennò fa la finta e poi scende verticale per poi tirare o mettere l’assist. Saponara è l’ala sinistra e cerca principalmente il tiro a giro di destro anche da posizione difficile. In alternativa a Saponara, può essere schierato Nico Gonzalez(mancino), più portato all’assist e furbo nel simulare sui contrasti.

L’uomo migliore per i cross è Biraghi che ha un sinistro abbastanza educato per crossare bene anche da molto lontano dall’area. E’ difficile parare anche le sue punizioni dal centro-destra.

Sulle punizioni, difendono ibridi con tutti i difensori. Si mettono a zona ma vogliono sentire anche l’attaccante. Se ci schieriamo molto larghi sulla loro linea del fuorigioco, potremo sfaldarli.

Daje Roma!

Giordano Sepi

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