Lecce-Roma 1-1, Salisburgo. Il sogno europeo

Avevamo detto che l’avversario era difficile e lo è stato. Noi abbiamo giocato anche bene. Poi è mancato lo spunto per vincere. Il Lecce era passato in vantaggio con Baschirotto (ottimo difensore centrale che ha preso tutti i cross della Roma). La Roma ha pareggiato subito grazie al rigore (netto) trasformato da Dybala. Noi non avevamo altro modo per segnare perché il Lecce ha dimostrato che, oltre a essere un’ottima squadra, ha anche un grande portiere: Falcone. In 1 occasione dice di no a ElSha (ancora sull’1-0 per il Lecce) e poi per 3 volte a Abraham, quando già stavamo 1-1. Parate incredibili. La Roma se ne va da Lecce col rammarico del pareggio, ma anche con la sicurezza che più di così era difficile fare. Ora proiettiamoci su Salisburgo e l’Europa League.

Grazie alla partita di Europa League, ci ritroviamo a parlare di nuovo di Europa. Cosa significa Europa? L’Europa è una visione di alcuni prigionieri dei fascisti a Ventotene per diffondere la pace e i diritti nel mondo. Adesso è una struttura sovranazionale che ha avuto diversi estimatori di diverse nazioni: Olaf Palme (Svezia), Helmut Kohl e Willy Brandt (Germania), Francois Mitterand e Jacques Chirac (Francia). In Italia, la DC e il PSI sono stati ferventi estimatori dell’europeismo, ma il massimo ideologo era un comunista come Altiero Spinelli.

L’Europa ha permesso 70 anni di pace per i paesi coinvolti. Fa propaganda (non sempre una parola negativa) di diritti umani e civili sia attivamente, sia soltanto per contiguità con i paesi vicini. E’ una struttura sopra alle nazioni partecipanti che la rendono un interlocutore credibile con le grandi potenze del duemila: Brasile, Cina, India, Russia e USA.

In questo contesto, sono giuste le parole di Meloni. Gli stati singoli non devono trattare da soli con i partner esterni come l’Ucraina sia se questi stati sono solo Francia e Gemania sia se, insieme a questi, fosse compresa l’Italia.

L’Europa ha così un forte potere attrattivo per le altre nazioni, anche solo per la potenza economica, ed è giusto parlare di Ucraina in Europa e, non escludo a priori, che in altri tempi anche la Russia, un paese dalle radici profondamente europee, possa aderire all’UE.

La sua potenza economica. Il suo proselitismo di democrazia, di diritti e di pace. La sua naturale arte diplomatica la rende anche un importante mediatore tra USA e Cina. E’ vitale per il mondo, non solo economico, che USA e Cina siano in armonia. La Cina è una delle più grandi potenze economiche del mondo, se non la più grande. Da Wall Street dipende il benessere mondiale, compresi quello dell’Europa e quello della Cina.

L’Europa permette anche amicizie e rivalità europee, anche sorprendenti per chi le subisce, come dimostra la rapina degli stendardi dei Fedayn da parte dei tifosi dello Stella Rossa.

Nello specifico, si tratta di un atto vigliacco che ha ben poco a che vedere col mondo ultrà. In generale, quando vivi la partita come una guerra, possono capitare atti vigliacchi. L’atto vigliacco dei tifosi della Stella Rossa (slavi) contro i Fedayn (romani e quindi italiani) ci dà modo di parlare dell’invasione scatenata dai tedeschi e dagli italiani in Jugoslavia durante la seconda guerra mondiale e quindi delle fosse comuni di italiani comunemente denominate Foibe.

Le Foibe hanno visto morire tanti italiani, anche antifascisti, da parte degli jugoslavi titini, però l’analisi non è completa se non si condanna anche la Risiera di San Saba (un campo di concentramento italiano) e tutti quei fascisti che hanno fucilato jugoslavi anche innocenti.

Senza questo quadro generale, la singola condanna alle Foibe non è giusta storicamente. Si deve condannare invece la guerra in tutte le sue manifestazioni, compresa l’invasione della Russia in Ucraina.

L’Europa ha segnato la fine dei conflitti fra Francia e Germania (adesso grandi amici), ma anche tra Italia e Impero Asburgico, l’attuale Austria.

A chiudere l’angolo a est dell’Austria intorno alla Baviera, 300 km più a ovest di Vienna, sorge Salisburgo (in austriaco Salzburg), la città che ha dato i natali a Wolfgang Amadeus Mozart, uno dei più grandi compositori della storia, dove si possono gustare cioccolatini buonissimi chiamati le Palle di Mozart e non si può dimenticare che qui è nata la Red Bull, grande azienda di bevande energetiche, molto attiva nello sport. Per anni dominante in F1 prima col tedesco Vettel e oggi con l’olandese, figlio d’arte, Verstappen.

Nel calcio, la Red Bull ha acquistato in Germania il Lipsia e in Austria il Salisburgo, facendoli diventare squadre competitive a livello mondiale.

Noterete che al Salisburgo non aggiungo il nome dello sponsor. Non vuole essere una mancanza di rispetto verso la Red Bull, più indicata per Salisburgo dove è nata che per il Lipsia, a cui oltre al simbolo, ha cambiato i colori. Semplicemente non trovo giusto che uno sponsor si appropri del nome di un club sportivo e questo lo faccio anche nel basket per la Dinamo Sassari, l’Olimpia Milano, la Virtus Bologna e la Virtus Roma

In particolare, il Salisburgo è dominante in Austria, ha vinto 16 campionati e si avvia a vincere anche quello di quest’anno.

Jaissie mette in campo il 4312 che poi in fase offensiva e di pressing diventa 4132 con le mezzale (Seiwald e Kiergaard) che vanno a pressare il terzino.

In questa immagine si vede la costruzione col 2-3 e altrettanto la fase offensiva con 5 uomini.

In fase di attacco, i nostri centrocampisti devono seguire Seiwald e Kjaergaard che si inseriscono in attacco senza palla.

In fase difensiva, le loro mezzale vanno a difendere sugli esterni. In questo caso da Seiwald, superato da un triangolo del terzino con la mezzala dello Sturm Graz.

Attaccano principalmente sulla sinistra grazie a Bernardo o Okafor, che va verso il centro per cercare il tiro di destro anche a giro.

Difendono a zona sui corner e sulle punizioni da cross con la linea molto alta.

Sotto pressing si rivolgono al mediano (Gouma). Se il mediano è marcato, Kohn può lanciare lungo anche direttamente su Okafor sulla loro sinistra, nostra destra.

La punta principale sarà il brasiliano Fernando, ex-Shakhtar Donetsk. Punta non altissima, ma veloce e bravo nel dribbling. autore di due gol nel 4-0 di sabato contro il Lustein Sarà una bella sfida per il nostro Smalling.

Daje Roma!

Giordano Sepi

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