Salisburgo-Roma 1-0 e Verona. Risorgimento europeo.

Dire che dopo Salisburgo siamo con un piede fuori dall’Europa è una stronzata. E’ vero anche che per com’è arrivato questo risultato, dopo due miracoli di Kohn su Abraham e Belotti e due pali di Cristante e nella stessa occasione del miracolo su Belotti, ci rode il culo.

La Roma ha giocato alla pari col Salisburgo, avendo le migliori occasioni, ma non ha chiuso la partita come io prevedevo. Il Salisburgo si è dimostrata buona squadra, senza infamia e senza lode, ossia non ha grandissimi campioni, ma non ha fatto errori evidenti.

Gli errori davanti alla porta, sottolineati anche da @ale_rasch, devono suggerire altre soluzioni. La migliore è l’altruismo, o, se preferite un termine caro al basket ,l’extrapass. Quando la Roma ha la possibilità di concludere a rete, dobbiamo scegliere il passaggio. Poi spetta al nostro condottiero, José Mourinho, l’ultima parola.

Così ha fatto il Manchester City contro l’Arsenal, in occasione del secondo gol con velo di Bernardo Silva e facile gol di Grealish (la partita è poi finita 1-3 per il City).

Alla Roma serve una rimonta a casa nostra. Serve un risorgimento europeo. Sarà diversa l’aria all’Olimpico, ma ne parleremo tra qualche giorno, adesso testa al Verona.

Salisburgo e Verona. L’Austria e il Veneto. Così vicini e così simili. Hanno in comune la storia delle guerre d’indipendenza italiana: il Risorgimento. Attualmente è l’Ucraina che difende la propria indipendenza dalla Russia. Attualmente la Russia sta preparando una grande offensiva dal Donbass e, non lo escludo, dalla Bielorussia. Ma questo deve essere un periodo di Risorgimento europeo. In cui si concretizzi finalmente l’Europa in modo non solo economico, ma anche politico e militare. Dalle sorti dell’ indipendenza dell’Ucraina dipende il futuro dell’Europa.

Sotto l’aspetto economico, dobbiamo parlare del continuo rialzo dei tassi da parte della BCE e della Federal Reserve. Questo è giusto quando l’inflazione è da domanda. In una situazione di piena occupazione, con tanti soldi in tasca al popolo che è quindi disposta a spendere tanto, i venditori sono disposti ad alzare i prezzi e quindi sale l’inflazione. In questo caso, i cittadini più poveri si trovano in difficoltà perché non sono in grado di affrontare questo aumento dei prezzi e quindi si alzano i tassi per diminuire la liquidità e quindi di conseguenza diminuire l’inflazione da domanda.

In realtà però questa non è un’inflazione da domanda, ma da costi, perché tempo fa il prezzo delle materie prime è aumentato a dismisura per i vari lock down o per la guerra in Ucraina, come per quanto riguarda il gas. In questo caso, il tasso d’interesse è ininfluente, anzi alzarlo può togliere la fiducia della gente nell’investire in mutui o prestiti o anche soltanto nella Borsa e fa aumentare i prezzi al dettaglio a quegli imprenditori che devono pagare tassi su prestiti. La soluzione per far abbassare l’inflazione, in questa situazione la fa salire.

D’altronde, le materie prime stanno tornando ad essere diffuse e quindi i prezzi a dettaglio stanno diminuendo, ma non per merito dei tassi d’interessi.

Dal punto di vista economico, l’Europa è un aggregatore economico naturale per la potenza economica e la forza dell’euro. I paesi vicini, anche la ricca Gran Bretagna, sono destinati a subire o una svalutazione altissima o a partecipare all’UE. In altri tempi, anche la Russia avrà l’esigenza di unirsi all’UE. E’ per questo che in primis la Russia deve ritornare alla razionalità ed accettare una pace dignitosa per l’Ucraina. Da parte sua, l’Ucraina può anche consentire che il Donbass diventi russo, ma la Russia dovrà approvare che la prudenza consigli all’Ucraina di entrare nella NATO. E comunque sono dalla parte dell’Ucraina e della volontà di un popolo indipendente e libero e di uno stato democratico.

Come l’anno scorso, i colori giallo e azzurro dell’Ucraina ci rendono facile il collegamento con i gialloblu del Verona.

Non facciamoci ingannare dalla posizione in classifica. Il Verona è una delle squadre più in forma della Serie A. Zaffaroni, il nuovo allenatore, ha trovato l’alchimia giusta. Sta a noi dimostrare che i bookmakers, che ci daranno favoriti, non si sbagliano.

Zaffaroni mette in campo il 3421 con fase difensiva a uomo. estremista con gli esterni che vanno in pressing sugli esterni avversari e accettando l’uno contro uno anche in difesa.

Addirittura qui il terzino della Lazio col pressing alto del Verona viene marcato dall’esterno.

Attaccano soprattutto in contropiede, sfruttando la velocità di Ngonge o la buona predisposizione sulla linea del fuorigioco di Lasagna.

Lazovic può giocare come esterno sinistro o come trequartista. Il serbo propone gioco specialmente sulla sinistra. Può cercare il tiro di destro, ma è principalmente insidioso con il cross con il sinistro.

Ngonge è pericoloso quando dall’ala destra va verso il centro per tirare di sinistro. Il congolese è bravo anche di testa e in generale nel gioco al volo (di solito si apposta sul secondo palo in particolare sul cross di Lazovic).. Nella foto si vede l’inizio dell’azione che porterà Lazovic a crossare per il gol di Ngonge contro la Salernitana (risultato finale 1-0).

I due mediani. Duda è più bravo nel proporre gioco offensivo, Tameze è più bravo nel recupero palla.

Marcano a uomo sui calci d’angolo.

Sono molto pericolosi sui corner. Partono così come nella foto e poi di solito vanno tutti sul primo palo vicino alla porta.

Daje Roma!

Giordano Sepi

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