Feye-Roma 1-0. Udinese. Ucraina. I confini dei politici e i ponti dei popoli.

Prevedevo un dominio più ampio dei feyenoordesi. In realtà, la Roma è partita bene. Poi c’è stato l’infortunio di Dybala. Entra ElSha e gioca bene. Troviamo un rigore su fallo di mano di Wieffer. Ma il nostro Capitano, Pelle, prende il palo. Come dice il mio amico Lorenzo (solo omonimo del capitano), non è aria.

Nel secondo tempo, iniziano meglio i rotterdamesi e subiamo il gol dello stesso Wieffer. 1-0. Riprendiamo la partita in mano. Da corner, Ibanez supera il portiere, ma loro salvano quasi (quasi) oltre la linea. Al Feyenoord basta l’1-0 in casa. Ma se basterà per davvero, sarà decisiva la sfida dell’Olimpico e con quella cornice non possiamo sbagliare. Daje!

Adesso il pensiero è all’Udinese.

L’Udinese rappresenta il Friuli in Serie A. Il Friuli: terra di confine. Terra di sloveni, croati, austriaci e italiani. Come dall’altra parte delle linee di frontiera. I popoli sono popoli. Sono al di fuori dei ragionamenti (idioti) delle guerre dei politici e non conoscono frontiere.

Quante guerre ci sono state da queste parti!? Quante guerre stupide! Decise da potenti dietro ai tavoli che mandavano tanti ragazzi a morire. Tanti ragazzi che forse nemmeno condividevano il motivo di quelle guerre.

Allo stesso modo, tanti giovani russi forse non condividono i motivi della guerra in Ucraina. Eppure muoiono così. Per una guerra che non gli appartiene. Paradossalmente, questi ragazzi russi mi addolorano di più di quelli ucraini, di cui condivido le ragioni per prendere le armi, in quanto l’autodeterminazione dei popoli deve essere sacra. Gli ucraini vanno in guerra consapevoli. Questo è un enorme vantaggio.

Allo stesso modo come i friulani, come gli italiani in Croazia e Slovenia, ci sono tanti romanisti in terra straniera che difendono strenuamente i colori della Roma. Sono coloni di frontiera. I romani sentono la grande rivalità con i laziali, ma chi sta fuori deve affrontare nella vita di tutti i giorni i tifosi di tutti gli altri clubs. Non è facile. A loro va il mio plauso. Sono romanisti allo stesso modo di quelli dell’Olimpico. Ne Fanno una questione d’orgoglio. Di Dignità. Di questo devono essere orgogliosi i giocatori della Roma e i romanisti de Roma.

Per preparare al meglio la partita col Feyenoord, l’Olimpico deve essere una bolgia anche con l’Udinese. Dovremo tornare a casa senza voce. I giocatori faranno la bozza del dipinto. Noi faremo la bozza della cornice.

L’Udinese di Sottil mette in campo il 352 con atteggiamento fluido che diventa 532 in fase difensiva. Sono in grado di attaccare e fare pressing, ma anche di fare fase difensiva e contropiede.

Il dubbio più grosso è sulle mezzale. Più avanti parlerò di Samardzic a destra e Lovric a sinistra, come hanno giocato col Monza, ma non penso che Sottil farà a meno dell’esperienza di Pereyra.

Attaccano in particolare dalla sinistra con Udogie, che può anche partire dal lato sinistro per andare verso il centro. Bravo anche sugli inserimenti sui cross dalla destra di Ehizibue.

In costruzione, possono affidarsi direttamente a Silvestri che, se il mediano Walace e i centrali difensivi sono coperti, può cercare le mezzale (Samardzic o Lovric e Pereyra) o direttamente il lancio lungo per Success.

Qui Silvestri ha lanciato lungo su Success.

Possono costruire anche con i centrali difensivi, in particolare con il centrale dei centrali: Bijol, ma anche con Becao e Pérez.

Samardzic parte come mezzala destra, ma ha un grande mancino da fuori. Allo stesso modo, Lovric parte come mezzala sinistra, ma ha un buon tiro di destro.

Sui corner a favore, mettono due uomini dentro l’area piccola e gli altri che cercano il terzo tempo. Il giocatore più insidioso in questa situazione è Becao. Occhio anche a Bijol.

Sui corner contro, difendono a zona.

La Roma ha giocato bene col Feye. Bisogna essere capaci di continuare su questa strada, nonostante gli incidenti di percorso. Il pensiero è naturalmente al ritorno, ma per prepararla al meglio e per il valore intrinseco della zona-Champions, è importante anche la sfida contro l’Udinese. Lo dobbiamo fare per tutti i popoli di confine. Compreso il popolo romanista in terra straniera. Compresi i romanisti di Roma. Daje Roma!

Giordano Sepi

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