Monza-Roma 1-1. Attraverso il lavoro, trovare la forza per battere l’Inter. Per il futuro della Russia. Il lavoro come espressione delle nostre passioni.
Rabbia, Questo è il sentimento prevalente. Più per i tanti infortunati che per il risultato. Roma e Monza giocano bene il primo tempo. Prima meglio il Monza, poi meglio la Roma e arriva il gol di ElSha. 0-1. Poi su calcio piazzato la Roma difende a zona troppo stretta e lascia Caldirola libero di piazzare il pallone sotto l’incrocio. 1-1.
Nel secondo tempo, entrambe le squadre sono tanto stanche, in particolare mentalmente. Peggiora la situazione degli infortunati con l’infortunio di ElSha. Squalificato Celik con l’Inter per doppia ammonizione e quindi rosso. L’aspetto più preoccupante sono gli infortuni.
Dopo il Monza, affronteremo l’Inter all’Olimpico: l’ultimo avversario lombardo, regione di cui abbiamo esaltato la produttività, quando siamo ancora nei pressi della festa del Lavoro. Una bellissima festa condita dal grande Concertone di San Giovanni. Che cos’è il lavoro? E’ ciò con cui occupiamo il nostro tempo (la più grande ricchezza che abbiamo secondo il grande ex-presidente dell’Uruguay, José Mujica). E’ importante che il lavoro sia gratificante, ci appassioni. sia un modo per crescere e non solo un modo per andare avanti.
Sogno un mondo in cui ognuno lavori a ciò a cui è più portato, che gli piace e lo appassiona. Il lavoro deve essere per tutti espressione delle nostre passioni e aspirazioni, in modo da essere più produttivi in quantità e specialmente in qualità. Il lavoro adeguato alle nostre attitudini produce qualità come far giocare i giocatori nel ruolo più adeguato lo fa performare con più qualità. Come Zalewski come esterno sinistro o Bove come centrocampista. Entrambi hanno giocato benissimo col Monza.
Il concetto di lavoro è fondamentale anche per il futuro della Russia. Per aiutare e monitorare la successione di Putin (che ritengo ormai finito politicamente). I droni contro il Cremlino e il voto di Cina e India all’ONU che riconoscono l’aggressione della Russia all’Ucraina sono un bivio storico molto importante.
Adesso la Russia è isolata, con un potere sempre più debole e bisogna cavarla dal buco di culo dove si è messa in Ucraina senza una guerra civile (ricordiamoci che stiamo parlando di una potenza nucleare), anche se sicuramente ci sarà una lotta di potere per la successione di Putin. Un passaggio di potere rischioso per il mondo, dato che la Russia è diventata nel tempo un totalitarismo dove conta la cerchia del potere e non una democrazia in cui il popolo gestisce liberamente, naturalmente e con ordine i cambiamenti di potere.
Sicuramente il lavoro dei nostri giocatori è frutto delle loro passioni e aspirazioni. Passioni e aspirazioni che sono anche mie. Anche nostre. In questo momento, con così tanti infortunati, è importante che i rimasti lavorino bene. Impegnati e concentrati. Un lavoro importante, lavoro in quanto sforzo, spetta anche all’Olimpico, per essere l’uomo in più. Per essere decisivi con l’Inter e per il finale di stagione. Dobbiamo trovare la forza dentro noi stessi di superare questi ultimi ostacoli, partendo dall’Inter.
Simone Inzaghi schiera il 352 con ripartenze anche alte, spesso possesso veloce e gioco verticale.
In fase difensiva coprono soprattutto il centro anche con 5 giocatori in linea in difesa e lasciano spazio sui lati.
Pressano con i due attaccanti e in seconda linea con quattro uomini: i due esterni e le mezzale, tenendo Brozovic dietro per i lanci lunghi.
Sono bravi principalmente col lancio lungo per Lukaku che poi fa la sponda per la seconda punta.
Sono insidiosi anche col cross. In questa situazione riempiono l’area con 2 attaccanti, 2 mezzale e l’altro esterno (su cui dobbiamo stare attenti con Spina o Zalewski o Celik).
In particolare con il cross di sinistro del centrale difensivo sinistro, Bastoni.
In questa occasione, Barella è molto bravo e deve essere seguito da un nostro centrocampista (o Cristante, o Matic, o Wijnaldum). Il centrocampista sardo è molto forte anche col tiro da fuori.
In alternativa a Lukaku, potrebbe essere schierato Dzeko. Il bosniaco lo conosciamo bene (lo conosce bene anche Cristante che dovrà fare una grande partita in fase difensiva). Bravo con la sponda in costruzione. Sui cross si apposta principalmente sul secondo palo.
In costruzione, possono attaccare anche con i braccetti (Darmian e Bastoni), che in qualche caso oltrepassano l’esterno di centrocampo. Qui sotto si può vedere Darmian che ha oltrepassato Dumfries, probabilmente per lanciarlo con un triangolo.
Difendono principalmente a uomo con 3 uomini a zona sui corner. Se vogliamo crossare sul primo palo, basiamoci sulla posizione di Lukaku o Dzeko, se anticiparlo o scavalcarlo.
Sui corner in attacca, mettono due uomini dentro l’area piccola, uno di questi è Lukaku, e gli altri a fare il terzo tempo. Di solito con 5 uomini in area.
Dobbiamo trasformare la rabbia di Monza in forza produttiva contro l’Inter. Affrontiamo una grandissima squadra. In ottima forma. Con tanti infortunati e tanti Primavera convocati, ma con l’aiuto dell’Olimpico possiamo battere qualsiasi avversario e allo stesso modo il mondo deve garantire un futuro di pace alla Russia. Sarà importante lavorare tanto sulla testa dei nostri giocatori da parte dello staff tecnico. La convinzione di farcela può fare molto. Al resto penserà l’Olimpico. Daje Roma!
Giordano Sepi