Bayer L.-Roma 0-0 e Salernitana. Tin Bota! Daje Romagna! Daje Marche! Daje Emilia! Daje Roma!

Abbiamo tenuto botta come sta tenendo botta l’Emilia, le Marche e la Romagna con questa terribile alluvione. Come deve tenere botta la Grecia, che ha pagato anticipatamente i debiti di quella politica da sciacalli e strozzini che ha usato l’Europa per lei.

La partita è stata una sofferenza. Sempre tenuti alle corde dal Bayer come Muhammad Alì contro George Foreman in quella afosa estate del 1974 in Zaire. Però come Alì, la Roma non è mai caduta. Ha sofferto. Demirbay ci ha provato dalla distanza con il suo sinistro. Frimpong ha preso il palo. Azmoun lo ha sfiorato quando l’impresa era vicina. La tattica della difesa a oltranza era l’unica possibile, visti i tanti infortuni, e di questo era ben conscio il nostro condottiero, José Mourinho.

E poi è arrivato il fischio finale dell’arbitro Vincic. Con la filosofia del Bushido (l’etica del samurai) e secondo L’arte della guerra di Sun Tzu (come ha detto Caressa, telecronista di Sky), il nostro condottiero, José Mourinho, ci porta a Budapest. Dybala, Smalling e Wijnaldum dovrebbero tornare disponibili prima della finale. Ci aspettano altre battaglie. Come la Salernitana lunedì. Intanto il pensiero corre sulla Via Emilia dove la situazione è terribile, ma quella gente genuina e sanguigna avrà ragione anche di questa tragedia come la Roma ha avuto ragione del Bayer.

Mischiare calcio e tragedie è sempre operazione molto pericolosa come dimostrano le critiche al tweet di Salvini che univa l’alluvione dell’Emilia, delle Marche e della Romagna con l’insuccesso del Milan. La differenza tra il nostro pessimo blogger e il Ministro delle Infrastrutture è che quest’ultimo è principalmente un personaggio politico. Uno che dovrebbe prima di tutto trovare le soluzioni per il dissesto idrogeologico e il clima, mentre io rappresento principalmente un blog sulla Roma. Poi mi capita di parlare di politica, filosofia e anche tragedie perché sono un essere senziente, capace di sensibilità e di ragionare, oltretutto non è un discorso che risolvo in due parole, ma che voglio approfondire, anche se il tema principale del blog è la Roma.

E così come tiferò per la Roma nelle prossime partite, compresa la finale, tiferò per l’Emilia, le Marche e la Romagna in questo momento difficile. E’ il gemellaggio tra il Tin Bota romagnolo e il Daje Roma romanista. Sicuramente c’è bisogno di decisione politica. Vanno messe in sicurezza (per quanto possibile) le città contro il dissesto idrogeologico, ad esempio con i boschi che drenano l’acqua, e bisogna agire SERIAMENTE sulle emissioni di gas inquinanti.

Adesso sembra ragionevole anche la protesta dei giovani attivisti climatici. Altrettanto sicuramente bloccare le autostrade o deturpare opere d’arte non trova il mio appoggio, ma è anche giusto sensibilizzare le masse su questi temi. Da questo punto di vista, si può dire cinicamente che l’alluvione è stata la migliore pubblicità, sempre con la speranza e la preghiera ché si salvino le tante vite in difficoltà.

Non intendo dare indicazioni di voto in Grecia. Forse il mio partito preferito è Syryza o i socialisti del PASOK. L’unica osservazione che posso fare su Nuova Democrazia, il partito rivale di centrodestra, è che è vero che è un partito antifascista, ma è anche vero che ha respinto gli immigrati. Quando capitano le tragedie in mare per cui molti di noi incolpano il governo italiano. Ricordiamoci che queste navi vengono dalla Turchia e sono passate dalla Grecia che fa parte come noi dell’Unione Europea.

Infine, voglio fare lo stesso discorso che feci al CESE (Comitato Economico e Sociale Europeo) a Bruxelles per la commemorazione di mio padre: la politica di strozzinaggio che ha messo in atto la cinica Europa sulla Grecia non deve più accadere. La Grecia ha pagato anticipatamente i suoi debiti, ma con politiche che hanno impoverito il popolo. L’Europa si deve fondare sulla solidarietà, non sulla percentuale degli interessi sui prestiti.

Paulo Sousa mette in campo il 3421, anche con pressing e gioco offensivo.

L’unica osservazione sul mio disegno è che ho messo Kastanos più centrale, dato che nasce come centrocampista centrale. Ha un ottimo mancino. Allo stesso livello ho messo Candreva più spostato sul lato sinistro, perché è principalmente un’ala.

In fase difensiva, gli esterni di centrocampo si abbassano sulla linea difensiva, formando una difesa a 5.

Spesso Maggiore si inserisce in fase offensiva e va in pressing sugli uomini più difensivi, trasformando il 352 in 343. Se giocasse Kastanos, è lui indicato per trasformare la formazione in 343 in fase di pressing, mentre in fase offensiva ha un buon tiro, specialmente col sinistro. La Salernitana contro l’Empoli è in bianco.

Sul lancio lungo, Coulibaly va a marcare il saltatore principale.

L’attaccante più forte è Dia, insidioso specialmente quando dalla sinistra parte in dribbling in fase molto avanzata e va verso il centro per tirare di destro anche sul primo palo.

In fase difensiva, Gyomber o Lovato, il centrale dei centrali, marca a uomo Abraham. Sarà molto importante quindi l’inserimento delle mezze-punte e dei centrocampisti.

Sui corner, difendono a uomo con 3 uomini tra cui Dia a zona sul primo palo. Nella seconda foto contro l’Empoli in bianco.

O difendono a zona.

La felicità per la finale è strozzata dal magone che ci provoca la situazione in Romagna. Le mie preghiere vanno a loro, convinti che terranno botta come abbiamo fatto noi al BayArena e come faremo all’Olimpico (che deve essere come al solito meraviglioso) dove dovremo aver ragione della Salernitana. Daje Roma!

Giordano Sepi

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