Roma-Servette 4-0. Cagliari. Guai a pensare di aver vinto prima di giocare.

Che bello tornare allo stadio! Bellissimo l’ultrà sopra di me che sventolava sporadicamente la bandiera commentandosi da solo “Mettete a sedé” “Leva quella bandiera” “Non vedo la partita”.

Meravigliosi i tifosi ginevrini. Eroici nel cercare di contrastare l’Olimpico che voleva la vittoria a tutti i costi. Bravi i giocatori loro a ringraziarli a fine partita. Non è facile tifare contro più di 50.000, per la maggior parte supporters attivi, con il risultato così negativo.

Male nel primo tempo dove il Servette ci ha messo per parecchio tempo sotto, sfiorando il gol in due occasioni. Poi è arrivato il gol del solito Romelu. La chiave della partita è stato Lorenzo al posto di Aouar, che ha dato scacco matto tre volte in pochi minuti alla difesa del Servette: con due assist per Belotti (per lui doppietta) e il gol dopo un azione di squadra molto bella.

Nota a margine del match, sono molto contento, come ha dimostrato anche Mourinho, per l’esordio di D’Alessio e l’ennesima buona prestazione di Pagano.

L’infortunio di Lorenzo è un brutto colpo per la Roma. Sta a Aouar dimostrare che non è venuto a Roma per una vacanza, ma che vuole essere decisivo in questa squadra. Il franco-algerino ha grande classe. Per me, deve provare di più la giocata là davanti. Credo in lui. Credo nelle sue potenzialità. Daje Houssem!

Ci troviamo quindi primi a pari merito con lo Slavia, con la differenza reti che favorisce quest’ultimi, che hanno battuto 6-0 a Praga gli sceriffi della Transnistria. E’ quindi decisivo il doppio scontro con lo Slavia per decidere la prima in classifica e chi andrà direttamente agli ottavi. Sta alla Roma diventare la favorita non solo nominalmente, ma anche formalmente.

Adesso andremo ad affrontare il Cagliari, la città più importante della Sardegna. La Sardegna fu luogo d’adozione di un grande poeta dei nostri tempi come Fabrizio De André, anarchico, attivista della pace e dell’uguaglianza con le sue canzoni. Sognava la pace mondiale. E’ un concetto su cui vorrei che riflettessero specialmente i russi. Per portare benessere al loro popolo, iniziando dei colloqui che portino a lungo termine all’entrata della Russia in Europa (la Storia Russa è una storia europea) nel disegno di quella pace mondiale. Sogno di Fabrizio De André.

Come abbiamo già detto, la pace dell’Europa è un unicum nella storia mondiale. Non è una pace imposta da un popolo che sottomette un altro, ma è un’unione consapevole e libera. E’ per questo che è una pace forte. E’ la pace dei forti e la pace dei forti deve essere lo stato mentale della Roma a Cagliari per sconfiggere con concentrazione e intelligenza un ottimo avversario, allenata da un grande allenatore e con una tifoseria che si farà sentire. Guai a pensare di aver vinto prima di giocare come hanno fatto i russi con l’Ucraina.

Il Cagliari di Ranieri (un mio mito personale) gioca di solito con il 3421 che può diventare in fase difensiva 541 con gli esterni all’altezza dei difensori e i trequartisti all’altezza dei centrocampisti.

Penso che domani però giocheranno col 352, come dice la gazzetta, con possibilità di diventare anche 442, a seconda dei ragionamenti di Ranieri.

Creano gioco specialmente sulla destra con Nandez, ma non escludo che possano attaccare anche dalla sinistra con Augello. Errata corrige, una delle due punte è Luvumbo e non Lovumbo.

Pressing sporadico con i 3 davanti.

Non molto possesso, ma principalmente fase difensiva, recupero palla e ripartenza. In fase di pressing Deiola, col numero 14, se dovesse giocare, va a pressare sul costruttore di gioco.

In attacco, il giocatore più pericoloso è Luvumbo, che da destra tenta di rientrare sul sinistro, con cui tira molto potente. E’ infatti tutto mancino. Sono mancini anche le due punte previste dalla Gazzetta, Oristanio e Petagna (quest’ultimo forte anche di testa), Makoumbou (il mediano) e Augello (l’esterno sinistro nel 352). Difendiamo bene specialmente su Prati, vent’anni e tanto talento.

Difendono a uomo sui corner con 3 uomini a zona nell’area piccola, 5 uomini a zona contro il Milan (nella prima foto).

“Guai ai vinti” pronunciò Brenno, capo dei Galli, dopo aver sottomesso Roma. Poi intervenne Furio Camillo, console romano, che, davanti al riscatto in oro che voleva Brenno, disse “Roma si paga col ferro e non con l’oro”, cacciando i Galli. Guai ai vinti, ma ancora più guai a chi pensa di aver vinto prima di giocare. Questo è stato vero per i Galli. Per i russi in Ucraina. E dobbiamo tenerlo a mente noi a Cagliari. Concentrazione e coraggio. Daje Roma!

Giordano Sepi

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