Roma-Lecce 2-1, Slavia e Pace. Il romanzo: il colpo di scena e il lieto fine.

I colori Sangue e Oro, così dentro i nostri cuori, sono sofferenza e gloria. Sono tristezza e gioia. E’ la pazza gioia di essere romanista. In una partita dominata, la Roma si trova sorprendentemente in svantaggio per il gol di Almqvist dopo la sgroppata del cavallino Banda. 0-1. Un romanzo che sembra già scritto. La Roma subisce ancora psicologicamente San Siro, in particolare Romelu, e perde nonostante abbia dominato la partita.

Eppure era un romanzo che dall’incipit sembrava diverso con quel rigore (netto) che poteva voler dire assolo giallorosso. Invece un’altra beffa sulle spalle larghe dei romanisti. Ma non poteva finire nemmeno così. Anche se Falcone sembra imbattibile oggi. Anche se il Lecce fa una fase difensiva perfetta con Pongracic e Baschirotto che respingono tutto. La Roma merita. Meritava anche prima dei cambi decisivi. Con Ndicka praticamente perfetto. Con la voglia di ElSha. Con la classe del nostro gioiello più bello: Paulo Dybala.

I cambi, come dicevo, sono decisivi. Entra Renato Sanches al posto di un generoso Bove in corsa e contrasto, ma poco preciso nella costruzione. Entra Azmoun: l’eroe della Persia. Entra Kristensen a fare un lavoro decisivo difensivo. A metterci voglia e cuore. Come il cuore del Gallo. Entra Zalewski che mette sulla testa di Sardar una buona palla. L’iraniano la spinge con la rabbia e il sentimento della sua terra. Ed è gol. 1-1.

E poi Romelu, la grande pantera. San Siro pesa. La palla di quel rigore che Falcone para col piede sembra una storia, un romanzo già scritto. Il palcoscenico si chiude. Romelu, il grande attaccante, non si riprenderà più e chiuderà la carriera così. Un’ottima carriera, senza dubbio. Ma è davvero un mercenario come dicono gli interisti? Non ha cuore Romelu? Lo fa solo per soldi? Oltretutto un giocatore andato. Finito.

Ma Paulo, il nostro gioiello più bello, gli dà una palla buona. Ecco Romelu si gira. Si scrolla come polvere di dosso Pongracic. Tira in porta come può. Stavolta il romanzo ha un lieto fine. La palla ballonzola in rete. Come tanti gol della Roma che scendono in discesa sotto la Sud, richiamata dall’urlo dei Romanisti. Ha segnato Romelu. La nostra storia non finisce qui. Hai ancora tanti capitoli da scrivere e li devi scrivere con noi. Grande Pantera dal cuore grande come una casa. Come il grande cuore mezzo giallo e mezzo rosso dei romanisti come cantava il poeta Lando Fiorini.

Anche il romanzo del mondo può avere un colpo di scena. La posizione più coerente per me su Gaza. E’ essere contro il terrorismo di Hamas, gli atti antisemiti in Europa e i massacri di Netanyahu. Non c’è incoerenza nel volere pace, essere dalla parte del popolo palestinese e condannare Hamas e allo stesso tempo difendere il diritto di Israele a esistere ed essere contro i suoi massacri di civili a Gaza. Significa essere dalla parte della pace.

Ci vorrebbe un colpo di scena come il gol di Azmoun che ha cambiato la partita dell’Olimpico, per poi avere un lieto fine in Palestina e in Ucraina, con i popoli liberi e autodeterminati. Poi, se Dio vorrà, avremo la pace. Che poi diciamo la pace è un concetto banale. Tutti siamo per la pace. La pace è noiosa. Ma abbiamo e avremo tante sfide da affrontare come l’intelligenza artificiale, la robotica, l’esplorazione dello spazio, i movimenti di massa dei popoli.

Uno 0-2 noioso. Un romanzo noioso. E’ quello che mi aspetto da Praga. Anche perché al cuore grosso dei Romanisti non possiamo permettergli ancora coccoloni come contro il Lecce.

Praga è una città meravigliosa con un’immensa parte medievale. Bellissimo il Pontecarlo. Un ponte gotico meraviglioso. Meravigliose le spa di birra. Città non suggerita agli astemi. Sanno cucinare benissimo l’anatra che rimane morbida, ma se vai a Praga, devi per forza assaggiare il loro famoso prosciutto.

Lo Slavia ha una buona fase difensiva e tendono ad avere loro la palla. Come diceva Liedholm “Se noi abbiamo la palla, gli avversari non possono segnare”. Noi dobbiamo contestare il loro possesso, facendo bene il pressing, che ha funzionato bene con il Lecce. Fondamentale far giocare almeno uno tra Bove e Renato Sanches, che devono mettergli pressione. Per il resto, il prepartita dell’andata va abbastanza bene. Daje Roma!

Giordano Sepi

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