Roma-Lazio 1-0. Milan. Possiamo dare di più. Lì fuori ci sono gli squali.

Se qualche giorno fa scrivevo come sia fondamentale nelle partite punto a punto non accontentarsi, ma dare l’1% decisivo in più, la sensazione che mi ha lasciato il derby è che abbiamo un buon 10% in più di potenzialità che possiamo dare in campo.

Quando rimanevo un po’ troppo sul letto a rimuginare sui miei fallimenti, mio padre mi sgridava “Lì fuori ci sono gli squali”. Adesso che ce li ho davanti anche nella mia vita personale, mi accorgo di quanto aveva ragione. Mi accorgo che certe volte sei chiamato a essere più squalo dello squalo che incontri.

Nella sfida difficile di San Siro, dove troveremo gli squali. Sarà importante essere più squali di loro. Come ci insegna Dan Peterson, un grande allenatore di basket, gran telecronista NBA e di wrestling, grande insegnante di vita, molto legato a Milano, in particolare alle scarpette rosse dell’Olimpia Milano con cui ha vinto, tra l’altro, una Coppa Campioni, con una squadra mitica che annoverava grandi cestisti come Mike D’Antoni, Dino Meneghin e Bob McAdoo.

Sono molto contento per il risultato perché erano due anni che non battevamo i cugini e c’era il pericolo di un blocco psicologico. Ci siamo sbloccati e sono molto contento, ma la sensazione che mi ha lasciato questa partita è che non esprimiamo pienamente il nostro potenziale. Per me, possiamo dare un buon 10% in più in termini di intelligenza, concentrazione, coraggio e grinta. Sarà importante farlo giovedì a San Siro.

La sensazione è che potevamo vincere 3-0. Che siamo più forti. Il risultato non rende pienamente giustizia dei valori in campo. La Lazio non è mai stata pericolosa, mentre la Roma ha avuto diverse occasioni prima e dopo del gol decisivo del nostro Gladiatore, Gianluca Mancini, che ha le stesse sopracciglia folte e lo stesso spirito combattivo di Agostino Di Bartolomei, che i romanisti hanno omaggiato con una bellissima coreografia nella Tribuna Tevere. Bella quanto la Sud.

E’ importante aver recuperato anche Tammy Abraham. Bentornato Tammy! Accolto da un’ovazione dei romanisti. Benissimo la fase difensiva. Oltre al già citato Mancini, anche Llorente e Angelino hanno giocato molto bene. Sarà importante giocarsi queste carte a San Siro contro il Milan.

Una delle regine del calcio europeo. Seconda squadra con più Champions dopo solo il Real. Tuttora fortissima.

In fase difensiva e di pressing si mettono col 442. In pratica, Pioli rinuncia alla fase difensiva di Leao, mettendolo in queste fasi come punta. Qui il Milan in bianco a Firenze.

Contro la Fiorentina, mancava Theo Hernandez, e sulla sinistra andava a coprire Reijnders.

Penso che questo lavoro sul loro lato sinistro lo farà Theo Hernandez, ma non escludo che anche Reijnders vada a difendere sul nostro lato destro, dove ci vorrà una partita magica di Paulo Dybala magari con maggiore dialogo con gli altri attaccanti, in particolare con Lorenzo Pellegrini.

In fase di costruzione si appoggiano spesso su Maignan. In questa situazione dobbiamo coprire i passaggi senza andarlo a pressare.

In fase più avanzata di costruzione possono giocare anche con Calabria, che parte terzino destro, come mediano.

Difendono a uomo sui corner.

Chukwueze (mancino) è a palla de foco, sarà importante la partita del nostro terzino sinistro, Angelino o Spinazzola che per me potrebbero giocare entrambi con uno dei due schierato trequartista di sinistra nel 4231. Gli basta un piccolo sbilanciamento per andare verso il centro, quindi è importante coprire specialmente l’accentramento della forte ala nigeriana. Anche Giroud è mancino. Pulisic è principalmente destro, ma è bravo anche col sinistro.

Sono molto pericolosi anche sulla loro sinistra con la buona intesa tra Theo Hernandez e Leao. Fondamentale una grande partita del nostro Celik, ma deve essere aiutato da Bryan e Leandro.

Nell’ottica del doppio scontro va bene anche un pareggio, ma andiamo ad affrontare uno squalo che non vede l’ora di sentirci sanguinare. E’ per questo importante giocare con coraggio, mettendo quel potenziale in più che vedo nelle nostre partite, ma che ancora non riusciamo a esprimere. Poi, se a sanguinare saranno loro, dovremo avere la predatorietà dello squalo, o del lupo se preferite. Daje Roma!

Giordano Sepi

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