Napoli-Roma 2-2. Bayer. La fantasia realizzabile.
Nella canzone italiana del cartone animato giapponese su Pinocchio si canta “La fantasia è solo una bugia”. Invece in Aldilà dei Sogni, splendido film di Robin Williams, sulla morte e sul suo recondito significato, viene ripetuta spesso la frase: La materia è illusione, il pensiero è realtà. Io ho sempre pensato che la fantasia sia una grande risorsa dell’uomo. Si pensi ad esempio ai ciechi o a chi sta in carcere che grazie alla fantasia riescono a sopravvivere. La fantasia è servita all’uomo per superare ostacoli che sembravano insormontabili quando era canalizzata in obiettivi concreti. La sopravvivenza e l’evoluzione del genere umano ha uno dei suoi fondamenti nella fantasia.
Clima primaverile di fine stagione. Ritmo partita molto adagio. Il Napoli meglio rispetto alle scorse partite, ma siamo noi che passiamo in vantaggio con un rigore per fallo su Azmoun (per il resto avulso dal gioco, ma comunque decisivo) realizzato da Paulo. Svilar è un muro. Lo supera solo una deviazione maligna su tiro di Olivera. Poi c’è il fallo di Renato su Kvara, il conseguente rigore e la realizzazione di Osimhen. Infine Abraham che trova il gol di un punto d’oro.
34a giornata | Primo Tempo | Secondo Tempo | Risultato Finale |
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Nel Maggio francese del ’68, ma anche in Italia, uno dei slogan con più successo era “La fantasia al potere”. Ma la fantasia senza qualche obiettivo concreto ha poco senso. Ultimamente, nelle attuali proteste universitarie contro il massacro a Gaza di Israele, tanto simili alle proteste contro la guerra in Vietnam del 68, questo è stato un insegnamento degli americani che protestano contro Israele. Si stupiranno i lettori a sapere quanto, malgrado la grande distanza, gli universitari americani abbiano una forte influenza sul governo israeliano.
La Columbia University, la N.Y. Stern Business University (intitolata ad un multimiliardario ebreo) e anche le altre università sono tra i più grandi benefattori di Israele e non possono non tenere conto del pensiero degli universitari che non vogliono che le loro rette vadano a Israele. Questo già è pesante per il governo israeliano. Questo movimento poi ha infinite possibilità come è infinita la fantasia. Si può ad esempio boicottare i prodotti israeliani.
Gli USA sono i maggiori supporters economici di Israele, se anche Biden si rende conto che la sua politica pro-Israele gli fa perdere consenso in campo democratico non può non tenerne conto. E a cascata, non potrà non tenerne conto Netanyahu.
La voglia di pace però deve essere condivisa da entrambe le parti e quindi prego Hamas di accettare il piano egiziano per il rilascio degli ostaggi e la tregua a Gaza.
Una buona notizia è l’impegno per la pace in Ucraina e in Palestina di Erdogan. Sta portando avanti un prospetto di pace per la Palestina e in particolare per Gerusalemme secondo la frase che Solimano il Magnifico, grande conquistatore e imperatore ottomano, fece mettere all’entrata di Jaffa, adesso città israeliana: Allah è uno e Abramo è suo amico. Si riconosceva così la validità di tutte le religioni monoteiste che avevano origine con Abramo.
In effetti Gerusalemme è una città sacra allo stesso modo per l’ebraismo, l’islamismo e il cristianesimo. Gerusalemme dovrà essere scevra dalle armi. Forse aveva ragione quanto avevo sentito dire da un grande scrittore ebreo che chiedeva un Protettorato ONU per Gerusalemme.
In questo quadro, dopo tanti anni di guerra, si vede uno spiraglio di pace anche tra curdi e Turchia. Qui vediamo il primo ministro del Kurdistan Iracheno, Barzani, stringere la mano a Erdogan in visita a Erbil, capitale del Kurdistan Iracheno. Un centro da cui i curdi insieme agli yazidi e a tanti arabi sono partiti per cacciare l’ISIS da tutto il nord-Iraq.
Questo nuovo atteggiamento di pace rende la Turchia, una più credibile candidata per entrare nell’UE. Poi alla Turchia di Erdogan sono chiesti anche altri passi come il rispetto della libertà politica e di stampa. Quindi la liberazione dei tanti giornalisti e politici imprigionati con accuse semplicemente d’opinione. La pace tra Turchia e curdi era solo una fantasia come l’entrata nell’UE della Turchia. Ora sono fantasie che si stanno realizzando.
Anche nel calcio, quando gli italiani e i tedeschi si sono affrontati, spesso abbiamo avuto la meglio noi. Storiche le sfide tra nazionali nell’82 (3-1), nel 06 (2-0) e nel 12 (2-0). La Germania, a livello di Nazionale, ha vinto 4 Mondiali (54, 74, 90, 08) e 3 Europei (72, 80, 96). Sono una grande nazione economicamente, politicamente ma anche calcisticamente. Eppure quando ci affrontano, perdono. Perché noi mettiamo quella fantasia che manda in tilt i loro meccanismi tattici rigorosi,
Anche per questo, le squadre tedesche che hanno più successo sono quelle con un allenatore latino. Si pensi ad esempio al grande Bayern di Guardiola che ha trasformato il calcio tedesco. Lo stesso discorso è valido per il Bayer Leverkusen di Xabi Alonso. Gegenpressing: gioco offensivo, recupero palla alto, possesso nella metà campo avversario e dominio. In poche parole: calcio spettacolare.
Sembra quindi una fantasia irrealizzabile riuscire in qualcosa in cui non è riuscito nessuno. Nemmeno il grande Bayern di Tuchel, nè il grande Borussia Dortmund di Terzic, attualmente semifinalisti di Champions. Eppure il Bayer non è poi così imbattibile. Ha vinto e pareggiato tante partite oltre il novantesimo. Questo significa che è fortunato, che non molla mai, ma anche che non è imbattibile. Ricordiamoglielo che anche noi non molliamo mai. E’ perciò una fantasia realizzabile.
Per vincere, la prima regola è non subire gol. Sarà quindi importante la fase difensiva. Dovremo avere equilibrio. Poi la nostra partita non può essere unicamente fase difensiva. Dovremo far possesso anche nella loro metà campo, sempre senza concedere contropiedi.
Ma la chiave per vincere è la nostra costruzione contro il Gegenpressing. Loro spesso hanno una linea difensiva molto alta. Se andremo bene a guardare oltre quella linea, magari con qualche inserzione di Pellegrini, potremo toglierci soddisfazioni.
Il Bayer è stato avversario anche l’anno scorso in semifinale e vorrà prendersi la rivincita. Quest’anno Xabi Alonso ha portato avanti le tattiche dello scorso anno che si sono dimostrate vincenti. Imbattuti dall’inizio della stagione in tutte le competizioni. Ha già vinto matematicamente la Bundesliga con molte giornate d’anticipo, dopo un dominio secolare del Bayern Monaco. Ora punta a vincere nello stesso anno anche Europa League e Coppa di Germania. Noi dovremo dirgli di no, vincendo l’andata in casa.
Sul piano tattico schierano un 343 molto libero nelle posizioni. Qui il Bayer è in bianco nel pareggio 1-1 a Dortmund.
Questa invece è la formazione che mi aspetto giovedì. Ho usato la stessa immagine dell’anno scorso. Gli unici errori dell’immagine è che, come vedrete dalle foto, il Bayer quest’anno non ha la maglia rossa ma o nera con la croce rossa o bianca coi bordi rossi, che immagino sarà quella che useranno all’Olimpico, e poi al posto di Hincapie potrebbe giocare Kossonou. In generale, i tre difensori del Bayer sono tutti molto forti fisicamente.
I concetti sono gli stessi dello scorso anno con poche differenze: 1) Xhaka dà più qualità alla manovra rispetto a Andrich; 2) Schick o Boniface sono due centravanti veri quindi c’è meno interscambiabilità tra i tre avanti. I dubbi sono 1) se avranno un atteggiamento più cauto con Stanisic esterno destro e Frimpong attaccante destro, o più spavaldo con Frimpong esterno destro e Tella attaccante destro. 2) L’attaccante può essere il nostro vecchio amico Schick, mobile e più goleador o Boniface più forte fisicamente e più bravo a far salire la squadra.
In fase di costruzione, il centro della M è Xhaka con Palacios libero di andare in avanti e una difesa che in questo caso sembra a 4.
Hanno un ottimo attacco e un gioco molto offensivo, ma la loro vera forza è la difesa. Attualmente in Bundesliga hanno subito solo 22 gol e sono la migliore difesa del campionato. In parte fanno loro la famosa massima del nostro grande Maestro Romanista (ma anche milanista) Nils Il Barone Liedholm “Se abbiamo palla noi, loro non possono segnare”.
L’atteggiamento spavaldo si vede anche nelle punizioni contro quando schierano la linea a zona molto alta.
In fase difensiva possono difendere a 5, ma possono accettare anche l’uno contro uno tra il loro difensore e il nostro attaccante. Quando giocheranno con la difesa così alta, se faremo bene la costruzione, potremo trovare il pertugio e presentarci con Dybala o ElSha o Lukaku a tu per tu con Hradicky (ma anche Pellegrini). Qui il Bayer è in nero nell’andata contro il West Ham.
In fase offensiva possono sviluppare il gioco sulle fasce con il veloce motorino Frimpong come esterno destro, che può tirare anche col sinistro (sarà il compito del nostro Leonardo da Foligno tenerlo basso e farlo impazzire con i dribbling), e il tecnico Grimaldo (su cui dovrà stare attento il nostro Rick Karsdorp), che è l’esterno sinistro, è tutto mancino (come il nostro vecchio amico e punta centrale del Bayer Schick), ha un buon tiro e ha il compito delle punizioni, sia per il cross che per il tiro.
Anche Wirtz può battere le punizioni. Ha un destro magico. Xabi lo lascia molto libero e a lui piace andare a orchestrare gioco al centro. Grande qualità. Cresciuto nel Bayer come il nostro Lorenzo è cresciuto nella Roma. Sarà bello il confronto. Ma chi dovrà suonare la carica dell’Olimpico è il nostro Paoletto. Tutti devono giocare in sua funzione caricati dall’Olimpico.
Il gioco si sviluppa specialmente al centro con Xhaka e Palacios che sono i veri manovratori e Wirtz che dal centro può cercare l’assist, anche per il contropiede.
Qui possiamo vedere una loro tipica azione d’attacco con l’attaccante destro, in questo caso Tella, che si è accentrato per lasciare lo spazio e aspettare il cross dell’esterno destro Stanisic, che è avanzato.
Ho quindi analizzato la fantasia come mezzo e come obiettivo. La fantasia, come pensiero originale, è utile solo se canalizzata in obiettivi concreti, che può essere un’altra fantasia nel senso di sogno. Stiamo calmi. Non sono imbattibili come ha detto Daniele. Daje Roma!
Giordano Sepi