Roma-Sassuolo 3-4 e Real Sociedad. Una squadra, un ideale, un’anima.
Se da spettatore neutrale è stata una bella partita, per un romanista è stata una sofferenza. Dopo pochi minuti, prendiamo la doppietta di Laurienté. La Roma risparmia parecchi giocatori per l’Europa League come Cristante, Dybala, Mancini, oltre all’infortunato Pellegrini. Il risultato è 0-2 da subito per il Sassuolo, la Roma poi si rimette in partita con Zalewski (in crescita). Spina scende bene sulla fascia. Abraham non riesce a trovare lo spunto decisivo. Poi arriva il 47esimo. Il piedino di Berardi sulle parti intime di Kumbulla e la reazione plateale e scomposta dell’albanese. Rigore e espulsione per Marash. Berardi trasforma il 3-1. L’arbitro Fabbri e il VAR Pairetto pessimi non solo in questa occasione.
Nel secondo tempo, la Roma gioca decisamente meglio. Accorcia le distanze con un bellissimo gol di Dybala, entrato al posto di Bove (oggi male il ragazzo). 3-2. Anche se il Sassuolo non sfrutta molto la superiorità numerica, giocando spesso in verticale, la differenza è palese. Arriva il 4-2 di Pinamonti. Infine il 4-3 di Wijnaldum (in crescita dopo l’infortunio).
La sensazione è che la Roma abbia carattere e personalità per reagire e sente forte lo spirito di squadra, come noto dall’intervento di Ibanez su Berardi che, a mio avviso, voleva vendicare l’amico per la bastardata del sassuolese. La Roma ha perso, ma dimostrato di avere un’anima. Di avere un cuore.
Come abbiamo detto nel precedente articolo, la squadra è essenzialmente un gruppo di amici. Un gruppo di amici che non si arrendono mai. Un gruppo di amici in campo. Tanti gruppi di amici sugli spalti. Così è all’Olimpico. Questo concetto sarà importante quando andremo a San Sebastian con la maggior parte dello stadio contro, ma sono sicuro che i romanisti che saranno nei paesi baschi si faranno sentire e i nostri amici in campo li sentiranno.
Ma la Roma non rappresenta semplicemente una città e i suoi tifosi. Roma rappresenta civiltà, arte, ideali come la fratellanza. Rappresenta i diritti di tutti gli uomini sulla terra. I migliori storici vi spiegheranno che la cosiddetta caduta dell’Impero Romano nel 476 d.C. è solo una data simbolica, ma in realtà l’Impero Romano rimase e il nome dell’Impero Romano sopravvisse a quella data col Sacro Romano Impero.
Roma quando smise di essere il centro del mondo come Impero Romano, lo divenne come centro della cristianità. Roma significa ama il tuo prossimo come te stesso. Come questa torre del Borromini, che vediamo nella foto, che parte da terra per ambire al cielo.
Roma rappresenta Dio. Tutte le divinità del mondo. Infatti l’Impero Romano permetteva a tutti di credere nella propria religione. Roma ha dato pace al mondo. Trasmette ancora oggi tolleranza verso chi non è come te. Roma è il mondo.
Il prepartita dell’andata va abbastanza bene anche per il ritorno. Aggiungo soltanto qualche osservazione.
Non dobbiamo assolutamente pensare di aver chiuso la pratica. Non dobbiamo chiuderci troppo in difesa, poi sicuramente sarà fondamentale fare bene, come al solito, la fase difensiva.
Il Real Sociedad fin dalla difesa preferisce costruire palla a terra, quindi se facciamo il pressing (sempre pronti poi a ripiegare) bene possiamo rubare palla in zona d’attacco.
E’ vero, come ha detto Mourinho nel postpartita che loro mettono in campo il 4132, ma è inutile mettere l’immagine della formazione: sono molto liberi nella disposizione in campo. Cambiano spesso schieramento e spesso giocano sulle ali con i giocatori offensivi come (Oyarzabal, David Silva e Kubo) e con le mezzale (anche se meno frequentemente), quindi l’esterno e il mediano devono muovere la palla secondo la posizione della mezzala, se centrale si gioca sui lati, se sull’ala, si gioca centrale. Sia nel possesso che nel non-possesso si allargano molto sulle ali.
David Silva è il giocatore di maggiore prestigio dei biancoblu baschi. E’ tutto mancino, dal baricentro basso, bravissimo nel gioco di gambe col dribbling. Gli piace giocare come trequartista centrale e sull’ala sinistra, dove dialoga con Oyarzabal.
Giocheranno con la difesa molto alta per esigenze dovute al risultato dell’andata(2-0 per noi), ma anche per atteggiamento (qui col Maiorca il Real Sociedad stava vincendo, ma non si esime dal giocare con la difesa alta). Questo significa che possiamo puntare a mettere la palla oltre la linea.
Contro il Maiorca hanno difeso con due uomini a zona nell’area piccola e tutti gli altri a uomo.
L’unico aspetto positivo della partita col Sassuolo è stata la reazione emotiva. Proprio l’aspetto del cuore e dell’anima della Roma è fondamentale a San Sebastian. Roma è un ideale, un sentimento, un’emozione. Dovremo dimostrarlo anche a San Sebastian. Dovremo lottare. Daje Roma!
Giordano Sepi