L’avversario di domenica: il Genoa
Prima della giusta festa al Capitano, prima di fare bilanci e di parlare di mercato, prima di tutte le polemiche che vi vengono in mente sulla Roma e che giustamente volete far sapere alla più ampia platea possibile. Prima di salutare Spalletti. Prima che si porti via anche Ruediger, Nainggolan e chissà chi altro. Pensiamo a vincere questa fondamentale partita per arrivare sicuramente al secondo posto. Poi presterò orecchio (forse) a tutti i vostri risentimenti verso dirigenza, staff tecnico e squadra. Riprendendo la metafora ciclistica, siamo all’ultimo strappo prima del traguardo. Chi va sugli spalti e chi entra in campo deve avere come unico obiettivo la vittoria. Poi penseremo al resto. Adesso stringiamo i denti, alziamoci sui pedali e attacchiamo per l’ultima volta.
Il Genoa gioca con un 3-5-2 che, per atteggiamento loro o per qualità nostra, si trasformerà in 5-3-2. Sulla loro difesa, un buon pressing può regalare occasioni facili e gol. Nessuno dei 3 di difesa (Biraschi, Burdisso, Gentiletti) ha un buon controllo palla. Veloso non è solo un playmaker, ma si inserisce anche in attacco. Lo aiuta nel palleggio Rigoni, che si inserisce spesso anche lui. Il più pericoloso è Cofie, ma se pressato può andare in difficoltà. Il centrocampo rossoblu ligure non va fatto giocare tranquillo. A volte è meglio fare 3 metri in avanti, che 30 indietro. Lazovic e Laxalt spingono entrambe, si può attaccare soprattutto su Laxalt, che è prettamente uno che fa gioco. Palladino gioca spesso sulla fascia (più sulla sinistra), con Simeone punta centrale. Quest’ultimo, che è figlio d’arte, è veloce e ha fiuto del gol. E’ pericoloso soprattutto sui cross. Bisogna giocare con la giusta ATTENZIONE e CONCENTRAZIONE per renderlo innocuo.
L’ultimo chilometro prima del traguardo può nascondere delle insidie. Non credete a chi pensa che il Genoa è già in vacanza. Stiamo carichi e giochiamo per vincere. Andiamo a vincere. Daje Roma!
Before the right party for the Capitano, before balancing and talking about the market, before all the controversy that comes to mind about Rome and you rightly want to make it known as widely as possible. Before Hello Spalletti. Before he takes away Ruediger, Nainggolan and who knows who else. We are thinking of winning this crucial game to take second place. Then I’ll give ear (maybe) to all your resentments to manager staff, coaching staff and team. Recapturing the cycling metaphor, we are at the last sprint before the finish line. Whoever goes on the pitch and who goes into the field must have the only goal of winning. Then we will think about the rest. Now we tighten our teeth, get up on the pedals and attack for the last time.
Genoa makes a 3-5-2 that, for their attitude or us quality, changes in 5-3-2. On their defense, a good press can give you easy opportunities and goals. None of the 3 defenders (Biraschi, Burdisso, Gentiletti) has a good ball control. Veloso is not just a playmaker, but he also go in the attack. He helps him in control ball Rigoni, which he often attacks. The most dangerous is Cofie, but if pressed it can get in trouble. The midfield rossoblu Liguria should not be played quiet. Sometimes it’s better to make 3 feet forward, than 30 back. Both Lazovic and Laxalt are pushing, we can attack especially on Laxalt, which is clearly one that make football. Palladino often plays on the side (more on the left), with Simeon pointing to the center. The latter, who is a son of art, is fast and has a naughty goal. It is especially dangerous on the cross. You have to play with the right ATTENTION and CONCENTRATION to make it harmless.
The last mile before the finish line can hide the pitfalls. You don’t believe who thinks Genoa is already on holyday. We must stay loaded and we play to win. Let’s win. Daje Roma!
Giordano Sepi