Roma-Verona 1-0 e Salisburgo. L’ideale europeo così forte e così fragile da proteggere in modo autonomo e autodeterminato. Ci dobbiamo pensare noi.

Partita sporca. Partita di sofferenza. La Roma gioca senza Dybala e Pellegrini. Perde Abraham dopo pochi minuti. Poi l’eroe che non ti aspetti. All’esordio dal primo minuto, Ola Solbakken prima perde duelli e sbaglia movimenti, poi pian piano entra nella mentalità e a fine primo tempo su suggerimento magico di ElSha (buona partita) mette dentro il gol vittoria.

La Roma poi gestisce. A volte soffre. Il Verona è una buona squadra, ma non è mai pericolosa. Bravissimo Bove. Benissimo Spinazzola, tornato al livello dell’Europeo del 21. Bene Cristante, la linea difensiva, Karsdorp e Wijnaldum negli ultimi minuti. Roma ha vinto. Nonostante la curva sia in pieno dibattito e per gran parte della partita non tifa. Anzi fischia il lanciacori. Mourinho è esterno dalle dinamiche della Curva. Interpreta il silenzio come contestazione. Sbaglia, ma è comprensibile. Mourinho è un competitivo ed un vincente. A lui interessa arrivare al Salisburgo con tutte le armi affilate. Compresa la Curva Sud. Compreso l’Olimpico. Come col Bodo.

E’ fondamentale adesso mettere da parte l’odio ed essere uniti per stravincere col Salisburgo. I tori rossi austriaci sono un’ottima squadra. Serve tutto l’Olimpico unito, urlante e forte. Per vincere. Ci dobbiamo pensare noi tifosi a portare la Roma agli ottavi di Europa League.

L’Europa che ci vogliamo conquistare all’Olimpico è un ideale, come ha detto ultimamente Tajani. E’ forte della sua democrazia e fragile a causa delle sue indecisioni, delle sue paure.

Molti paesi vogliono entrare in Europa come Croazia, Georgia e Turchia. Sono giovani democrazie, spesso piene di difetti. Molto diversi dai paesi sotto l’egemonia russa, come la Bielorussia. La Bielorussia e la Russia non sono amici. La Bielorussia è serva della Russia. Un servizio dettato dalla paura di Lukashenko di perdere il potere o finire avvelenato o a testa in giù in mezzo alla folla.

Invece l’Europa è un’unione consapevole e paritaria di paesi democratici (quindi in grado di gestire i cambiamenti di potere) con un forte potere economico. Per questo, molti spingono per entrarci. L’Europa è però fragile nella sua indecisione, quando tentenna, ad esempio, nel mandare armi all’Ucraina. E’ debole nella paura della Russia e, allo stesso modo, nella paura degli USA. Eppure sappiamo benissimo che le vie della Storia sono infinite e il nostro più sicuro alleato (invero è così sotto Biden) potrebbe diventare il nostro peggiore nemico con qualche pazzo scatenato che riesce a far presa sul popolo americano. Abbiamo avuto l’esempio di Trump e forse Trump non è nemmeno il peggio possibile.

E’ per questo che dobbiamo costruirci una sicurezza autonoma e autodeterminata: un esercito europeo. Magari partendo da un centro di comando cooperativo in cui fare spese, missioni e intelligence collettive e più efficienti.

Non è un caso che dopo la crisi del pallone-spia cinese nei cieli degli USA, Wang Yi (Ministro degli Esteri Cinese) e Blinken (Segretario di Stato Americano) si siano incontrati per la prima volta in Europa. A Monaco, a pochi chilometri da Salisburgo, per l’incontro sulla sicurezza globale. Proprio l’Europa deve essere il collante nel mondo per strutturare la pace. La pace più duratura possibile.

Guidati dall’Olimpico che deve essere caldissimo, dobbiamo cercare di mettere le premesse per il passaggio del turno nella prima mezz’ora. A differenza di quanto ho scritto nel prepartita dell’andata che, comunque è una buona base anche per il ritorno, attaccheranno soprattutto al centro, sfruttando i filtranti di Susic.

L’unica sostituzione che prevedo è Bernardo al posto dello squalificato Pavlovic. Non escludo nemmeno che Koité possa giocare al posto di Fernando come prima punta.

Non mi aspetto un atteggiamento rinunciatario del Salisburgo, ma comunque loro hanno un’ottima fase difensiva e dovremo stare attenti quando ripartiranno veloci in contropiede. Sfruttiamo i cambi di lato per superare il pressing. Loro occuperanno principalmente il centro. Sicuramente la velocità e la resistenza alla fatica di Zalewski, ElSha e Spinazzola sono un punto a nostro favore. Se poi si allargheranno con le mezzale, pungiamo al centro con Pellegrini e Dybala. Questo aspetto spetta ai nostri mediani (Cristante, Wijnaldum o Matic) e dalla loro visione della tattica.

Dante Alighieri nominò Roma come “giardino d’Europa”. L’Europa ci è congeniale. Spetta a noi come tifosi romanisti portare il club agli ottavi di UEL. Spetta a noi come popolo europeo far dialogare i popoli e suggellare la pace ad infinitum nel mondo. Daje Roma!

Giordano Sepi

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