Roma-Cremonese 2-1. Atalanta. Delors. Mourinho. Il popolo e il condottiero.
I Romanisti hanno riconosciuto in Mourinho il nostro leader. Allo stesso modo, un grande leader dei nostri tempi è stato Jacques Delors. Non sempre i leaders politici hanno agito per il bene del loro popolo. Un leader senza il popolo è niente. Contro la Cremonese, è stato fondamentale il popolo romanista, chiamato a un’altra impresa contro l’Atalanta.
Partita più difficile che sulla carta. Nel complesso, la Roma ha giocato bene. Sufficiente Bove. Bene nel recupero palla, ma troppi passaggi sbagliati. A volte, in costruzione, se non si è sicuri del passaggio in avanti, meglio consolidare il possesso con un passaggio indietro. Se poi si ha l’intuizione del passaggio in avanti, si può provare. In ogni caso, palla al piede: TESTA ALTA. Bene il primo tempo, poi paghiamo la sbavatura di Cristante che non scivola in tempo su Tsadjout. L’attaccante originario di Perugia scavalca Svilar. 0-1.
Nel secondo tempo, la Roma ricomincia ad attaccare con la Cremonese che cerca di farsi amico l’orologio, perdendo tempo. La Roma passa a 4 in difesa con Cristante-Kristensen centrali. Ottimo il danese come centrale difensivo. A mio avviso, meglio come centrale difensivo che come quinto di centrocampo. Ma la difesa è poco interpellata. Arriva il gol di Lukaku, grazie al nostro più bello gioiello, Paulo, e un tocco magico di Sardar. 1-1. La Roma continua ad attaccare. L’Olimpico non ha mai smesso di spingere. Anche quando eravamo sotto, in casa, contro una squadra di Serie B. Fino al fallo da rigore di Sernicola su Spinazzola. Dybala trasforma. 2-1,
La Cremonese si butta avanti ma è troppo tardi. La Roma è ai quarti di Coppa Italia. Giocherà tra meno di una settimana. All’Olimpico. Con la Lazio in casa. Ma prima dobbiamo pensare all’Atalanta.
Il supporto dell’Olimpico e in particolare della Curva Sud è stato un fattore importante nella vittoria. José ha girato tutto il mondo e non trova paragoni competitivi. Si è creato un rapporto magico tra Olimpico e José. Il popolo e il condottiero. Lui vuole rimanere. Io, nel mio piccolo, vorrei che diventasse il nostro Ferguson, ma ci vorrà molta, sorprendente razionalità da parte del popolo. Perché ci saranno anche tempi di vento forte e di bonaccia e noi dovremo stare lì. In prima linea col nostro Condottiero.
Un fatto è essere ricordato in maniera apatica come un politico importante. Un fatto è quando il politico è ricordato per i cambiamenti messi in atto. Aver creato l’Erasmus. Per aver creato l’Euro. Per aver cancellato con una gomma i confini in Europa, portando tanti ragazzi in altri paesi grazie semplicemente ad una carta d’identità. Uomo europeista e quindi uomo di pace, Jacques Delors, è stato un Grande della Storia. Di cui parleranno i libri di storia.
Ci sono uomini buoni. Amati dal popolo come Jacques Delors. E poi ci sono altri politici che non riescono a farsi amare dal popolo. Perché più interessati al potere che al benessere dei propri concittadini. In questo articolo avevo affermato che il 7 ottobre è stato un enorme regalo di Hamas a Netanyahu in difficoltà all’interno del suo paese. Allo stesso modo, il Regime Teologico iraniano è in grandi difficoltà col suo popolo. Come dissi che il 7 ottobre era un enorme regalo per Netanyahu, anche l’attentato al funerale di Suleimani è un enorme regalo per il Regime al potere.
Certamente non ho prove per parlare di attentato auto-inflitto, ma è giusto anche chiedersi “Cui prodest?” (A chi giova?) come si faceva nel diritto romano.
Sicuramente Delors era per la pace, ma anche per la democrazia. E’ per questo che dobbiamo continuare a invocare pace per la Terra Santa e l’Ucraina, in modo da preservare la democrazia di Israele (messa in crisi sempre da Netanyahu) e dell’Ucraina e, nello stesso tempo, chiedendo maggiore democrazia e diritti, in particolare per le donne, in Iran e Afghanistan.
Chi è che attacca e chi è che difende?
Tutti attaccano e tutti difendono.
Ah, giocano all’olandese.
No, metodo Montessori.
Allora giochiamo alla montessoriana.
Nello splendido e, almeno per il mio inconscio malato, molto commovente “3 di troppo” di Fabio De Luigi con una meravigliosa Virginia Raffaele c’è questo scambio di battute geniale. All’olandese, o se preferite, alla montessoriana gioca anche l’Atalanta di Gasperini. Gesperini sarà anche uno stronzo, ma è anche un genio del calcio. Può capitare che il centrale difensivo crossi per l’attaccante e secondo la medesima mentalità anche l’attaccante deve saper difendere sui costruttori avversari. E’ sbagliato dire che Gasp gioca a uomo, opinione che il coach ha sempre rimproverato, mentre sicuramente sarebbe d’accordo con chi dice che Gasp gioca all’olandese, o se preferite, alla montessoriana.
3412 che si può leggere come 343 molto d’attacco, ma anche più attento in difesa rispetto agli scorsi anni.
In fase difensiva si mettono col 541 con i trequartisti all’altezza dei centrocampisti e gli esterni come terzini…
… Ma anche col 3223 o il 5221.
Spesso il centrale difensivo esterno si spinge in avanti. In questo caso costruiscono con Ederson basso…
… O con Pasalic basso.
Vanno fortissimo in pressing con i tre attaccanti, i due mediani centralmente e esterni sugli esterni avversari. A volte anche in fase di pressing si possono mettere con 4 centrocampisti, 2 trequartisti e una punta.
Anyway, Koopmeiners va a marcare il costruttore di gioco.
Attaccano in particolare sulla loro sinistra con Ruggeri-Pasalic-Lookman. Possono attaccare anche sulla loro destra con Zappacosta o con le sovrapposizioni di Koopmeiners. Anche De Ketelaere preferisce il lato destro, in quanto principalmente mancino. Data l’assenza di Lookman alla Coppa d’Africa con la Nigeria, non escludo che Koopmeiners possa attaccare anche sul loro lato sinistro. In questo caso, sul loro lato destro attaccheranno Zappacosta e De Ketelaere.
Sui corner, difendono a uomo con 3 uomini a zona sul primo palo.
Daje Roma!
Giordano Sepi