La costruzione della Roma e dell’Europa politica.

Mi sembra che Ghisolfi sia bravissimo nel vendere bene (ad esempio Aouar in Arabia) e come osservatore in particolare del campionato francese (trovo Enzo Le Fée un ottimo acquisto), ma ancora abbiamo problemi nel costruire una rosa completa in ogni reparto.

Badate bene, a me piace tantissimo Soulé, ma è proprio utile alla Roma l’ennesima ala destra, visto che abbiamo in rosa già Baldanzi, Solbakken, Joao Costa e Dybala? Sicuramente serve molto di più un’ala sinistra, visto che in quel ruolo c’è solo ElSha, su cui ci sono voci di cessione. A meno che non si voglia rilanciare il nostro polacco di Tivoli, Nicola Zalewski, che ha giocato molto bene all’Europeo. Sicuramente sarebbe più utile Federico Chiesa, vera ala sinistra, di Soulé, secondo questi concetti.

Poi serve un terzino destro come ricambio di Celik, un terzino sinistro per dare riposo a Angelino, un difensore centrale come dice il bravo @alerasch e un centrocampista di rottura, in aggiunta e non al posto di Edoardo Bove, che va valorizzato quanto Nicola Zalewski. E infine un centravanti se Shomurodov e Abraham non vengono considerati.

Sarà importante per studiare i nostri punti deboli e correggerli l’amichevole contro il Kosice, con cui giocheremo domani.

Come la Roma del 24-25 è in fase di costruzione, è il momento di costruire seriamente l’Europa politica. Per questo, è stato giusto che Von Der Leyen non abbia allargato la maggioranza ai conservatori europei contrari a un rafforzamento dell’Europa e indecisi sulla difesa dell’Ucraina. L’Europa deve velocemente lavorare su un debito comune e quindi fiscalità comune e un unico esercito, anche per razionalizzare le spese della difesa. Così l’Europa riuscirà a trattare da pari a pari con USA e BRICS, in particolare se gli USA eleggeranno come loro presidente Donald Trump, filoputiniano e contro l’Europa politica e forte.

Cosa significa essere dalla parte del bene. Ultimamente c’è stato l’attentato a Trump e la frase di Donald “Dio era dalla mia parte”. Così Trump si configura in modo sé dicente come supereroe del bene. Ma che cos’è il bene? Perché dire di essere dalla parte del bene senza difendere quei principi, riconosciuti anche da Papa Francesco, come identificativi del bene, non significa essere dalla parte del bene.

Il bene è la vita, la difesa della vita e non mi riferisco all’aborto. Significa essere dalla parte della pace, ma di una pace giusta, non umiliante per l’Ucraina. Significa essere dalla parte dei diritti, della democrazia. Significa essere dalla parte della ricerca della felicità, come dice la bellissima Costituzione Americana, anche quando questo significa valicare i confini, come fecero i nonni di Trump. Se tu ti identifichi con il bene e poi parli di deportazioni di massa, la parola bene sulle tue labbra è una parola vuota.

Siamo quindi in un periodo molto fluido per la Roma e la geopolitica. Le elezioni europee come quelle francesi, polacche e iraniane sono andate bene per la difesa dei diritti, della democrazia e della pace, anche in riferimento alla martoriata Ucraina, come dice il nostro buon Papa. Gli USA di Donald Trump sono però una brutta notizia. E’ per questo che bisogna costruire l’Europa politica, come la Roma deve costruire una rosa completa per essere competitiva in ogni campo. Daje Roma!

Giordano Sepi

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