L’avversario di domenica: l’Inter. The opponent of sunday: The Inter

Enea era scappato da una città distrutta. Brenno aveva conquistato la nostra città. Dopo aver giurato odio eterno, Annibale Barca stava a pochi chilometri da Roma. Attila la cingeva d’assedio.  Tante volte Roma si è trovata in ginocchio o vicina alla distruzione, ma si è sempre ripresa in nome di una leggenda che la vuole eterna. Lo spirito della città eterna sempre pronta a rigenerarsi e a rialzarsi lo deve avere anche il club che la rappresenta, partendo dalla sfida a San Siro con l’Inter. Sarà una partita difficile. Ci sarà da soffrire, ma dovremo essere in grado di soffrire senza cedere. Una capacità che dobbiamo ritrovare subito a partire dalla partita di San Siro. Dobbiamo essere capaci di difendere e ripartire, di giocare e colpire con il contropiede. Ci saranno momenti in cui comanderemo il gioco. ci vuole rispetto, ma non paura. Vincere è una mission alla portata, è una mission possibile. Dovremo essere squadra. Avere fiducia nel compagno e servirlo quando è in una posizione migliore. Ognuno deve avere fiducia in se stesso e avere il coraggio di provare la giocata difficile con la convinzione che ce la può fare, che ce la possiamo fare.

L’Inter gioca col 4231, con Borja Valero portato a tornare indietro e formare un 433. E’ una squadra che fa molto possesso palla. Gagliardini gioca playmaker, più indietro rispetto a Vecino. Sulle fasce, Candreva più portato all’assist, Perisic è un dribblomane, più attaccante, più portato a concludere, può avere problemi nella fase difensiva. Candreva va spesso in fuorigioco. Da attaccare soprattutto sulla nostra destra, la loro sinistra (Santon). Ma si deve attaccare su entrambe le fasce (sulla fascia destra, Cancelo ha problemi in fase difensiva). Se facciamo bene il pressing, ci può regalare soddisfazioni. Joao Mario più portato ad accentrarsi di Candreva. Icardi pericoloso sugli assist dalle fasce e in contropiede sui lanci lunghi.

Partita difficile su un campo difficile, ma noi abbiamo le capacità di vincere anche a San Siro con l’Inter. Andiamo a vincere! Daje Roma!

Aeneas had escaped from a destroyed city. Brennus had conquered our city. After swearing eternal hatred, Annibale Barca was a few kilometers from Rome. Attila laid siege to her. So many times Rome found herself on her knees or close to destruction, but she always recovered in the name of a legend that wants her to be eternal. The spirit of the eternal city always ready to regenerate and get up must also have the club that represents her, starting from the challenge at San Siro with Inter. It will be a difficult match. We will have to suffer, but we will have to be able to suffer without giving in. A capacity that we must find right away from the game of San Siro. We must be able to defend and start again, to play and hit with the counter-attack. There will be times when we will command the game. it takes respect, but not fear. Winning is a missionin our range, it is a possible mission. We will have to be a team. Trust your partner and serve him when he is in a better position. Everyone must have confidence in himself and have the courage to try the difficult play with the belief that he can do it, that we can do it.

Inter plays with 4231, with Borja Valero brought back and form a 433. It is a team that makes a lot of possession. Gagliardini plays like playmaker, further back than Vecino. On the wings, Candreva is more led to the assists, Perisic is a dribblomane, more attacking, more inclined to conclude, can have problems in the defensive phase. Candreva often goes offside. We must attack above all on our right, their left (Santon). But you must attack on both sides (on the right wing, Cancelo has problems in the defensive phase). If we do well pressing, it can give us satisfaction. Joao Mario more go to the center than Candreva. Icardi dangerous on assists from the sides and on the counterattack on long balls.

Difficult game on a difficult field, but we have the ability also to win at San Siro with Inter. Let’s go for win! Daje Roma!

Giordano Sepi

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