Inter-Roma 1-2 e Betis.
Che battaglia! L’Inter ha giocato bene e spesso ha dominato, come è giusto che sia a San Siro. Noi abbiamo sofferto e siamo andati sotto con un gol di Di Marco su cui pesano gli errori di Celik e Rui Patricio. Bravo in ogni caso l’interista. C’è da dire però che Celik ha fatto un buon assist a Abraham e Rui Patricio è uscito un paio di volte nel finale, dando tranquillità alla difesa.
Oggi il pressing funziona, Spina recupera palla a centrocampo e poi serve Dybala arretrato, mentre Pelle e Zaniolo attaccano la porta. L’argentino tira di contro-rimbalzo sul primo palo e Handa non riesce a respingere. 1-1 .
Nel secondo tempo, l’Inter continua ad attaccare. Prende la traversa con una punizione di Calhanoglu e sfiora il gol sempre da fuori con Asslani, ma è la Roma che dà il colpo vincente con una punizione di Pelle che bacia la testa di Smalling,, il quale trafigge il portiere interista. 1-2. L’Inter si scaraventa in avanti. La Roma soffre, ma mantiene il risultato, anche grazie ai nostri 3 ottimi difensori: Mancini, Smalling e Ibanez. Roma ha vinto. Tutti a casa. Gli interisti un po’ prima per evitare il traffico.
L’entusiasmo non è un handicap, ma un moltiplicatore di qualità, se sapremo sfruttarlo con intelligenza e concentrazione. Ora stiamo sul pezzo Betis.
Abbiamo parlato della storia del Betis e di Siviglia nel prepartita dell’amichevole dell’anno scorso (vinta 5-2 dal Betis tra grandi polemiche e una rissa in campo). Siviglia è una città che ha segni dell’islamismo come nella cattedrale che prima era una Moschea. Ciò ci dà modo di parlare delle proteste in Iran contro il Regime Teocratico Sciita Islamico.
Le proteste sono iniziate dopo la morte di Masha Amini, massacrata solo perché aveva il vezzo molto femminile di tenere il ciuffo fuori l’hijab. Il Regime le sta reprimendo nel sangue con tantissimi morti e arresti. Ma il Regime, come insegna De Felice quando parla del fascismo, seppur dittatoriale, ha bisogno del consenso del popolo e qualche riforma più libertaria della teocrazia è doverosa. I giovani iraniani sono intelligenti, hanno studiato e vogliono libertà. L’entusiasmo di questi giovani, che fanno balletti, abbracci e praticano la non-violenza, è una forza per l’Iran e non una debolezza. Il popolo iraniano sta dimostrando di essere troppo maturo per essere trattato come un bambino maleducato. Il Regime deve evolversi come si è evoluto il popolo.
La rivoluzione di Sacchi è stata una rivoluzione mondiale, ma anche italiana. Da allora ci sono grandi allenatori italiani come Lippi, Capello, Conte, Ancellotti, Prandelli, Mancini e Gasperini che pensano alla fase difensiva, ma soprattutto vanno ad aggredire gli avversari. Ciò ha portato a giocare più aperti e quindi dei vantaggi contro le squadre inglesi e ci ha indebolito contro le squadre spagnole, che spesso si infilano nei nostri spazi. La mia lettura è che dovremo giocare all’italiana come insegnavano i grandi Nereo Rocco, Helenio Herrera ed Enzo Bearzot, descritti da quel grande narratore che era Gianni Brera. Loro attaccheranno e noi dovremo saper tenere in fase difensiva per poi ripartire in contropiede. Milano ci ha dato entusiasmo, ma dovremo continuare a usare la testa. La potenza è niente senza controllo.
Pellegrini schiera il 4231 con palleggio prolungato e senza paura nel costruire palla a terra dalla difesa anche in fase di pressing. I due mediani (Rodriguez e Guardado) sono bravi nel distribuire gioco, anche contro il pressing (se uno è pressato, passano a quell’altro), e nel recupero palla, andando a difendere anche sulle ali. In alternativa a Guardado, potrebbe giocare William Carvalho, grande lottatore, buona velocità e ottimo nel recupero-palla. Sarà importante che Abraham e Pelle facciano un ottimo pressing in particolare su Rodriguez.
Potrebbero presentare una coppia di centrali contro cui abbiamo già giocato nel campionato italiano: Luis Felipe (ex-Lazio) e German Pezzella (ex-Fiorentina).
Pressano molto forte con la linea difensiva molto alta e Rui Silva pronto a uscire anche fuori area. In fase offensiva, provano ad offendere anche con i terzini, specialmente sulla loro sinistra con Moreno e o Canales (il trequartista) o Sanchez (l’ala sinistra adattata).
Borja Iglesias è una punta pesante, bravo sui cross, nel gioco spalle alla porta e nel far salire la squadra. Ha anche una buona progressione in velocità
Difendono a zona sui corner.
Pellegrini è un ottimo allenatore. I blancoverde sivigliani amano dominare la partita e hanno moltissima qualità. E’ una partita ardua, ma noi, accompagnati dal solito meraviglioso Olimpico, possiamo anche dominare ogni tanto e soprattutto punirli con le ripartenze. Daje Roma!
Giordano Sepi